“Wonder Boy” su Senzaudio
I miei 10 libri del 2022
E no, non saranno 10, ma questo è sicuramente un titolo che ha più appeal. Siamo arrivati anche alla fine di questo 2022 e come sospettavo sono riuscito a leggere meno di quanto desiderassi e comunque più di quanto mi aspettassi. Ho avuto periodi di vuoto pazzeschi e periodi in cui avevo sempre un libro in mano. Come ogni anno alcuni libri, per motivi che non sempre mi sono chiari, risaltano rispetto agli altri. Forse non sono necessariamente i libri scritti meglio, quelli che raccontano la storia migliore, che hanno lo stile più avvolgente e la voce più calda. Credo che, un libro, per restarmi appiccicato addosso, debba arrivare al momento giusto, debba trovarmi con le difese abbassate.E poi c’è sempre l’altro aspetto: mi affeziono ai personaggi. Ecco dunque un certo numero di libri che mi hanno fatto molta compagnia e che credo ricorderò a lungo con piacere. Sono letture fatte fuori e dentro al blog per cui non sempre c’è una recensione a corredo e non farò nemmeno distinzione tra pubblicazioni di editoria indipendente e di major anche perché…
… primo e fuori concorso, se così si può dire, “L’ombra delle scorpione” di Stephen King. Se dovessi scegliere un solo libro per tutto il 2022 sarebbe questo. Mi rendo conto che stiamo parlando di un’opera scritta qualche decina di anni fa, ma l’ho trovato di un’attualità disarmante. So che King non ha bisogno del mio supporto, so che questo libro lo avrete letto tutti, ma è andata così. Il coinvolgimento emotivo che mi ha dato questo libro è stato impareggiabile.
“Keeping two” di Jordan Crane edito da Oblomov. Si tratta di un graphic novel che racconta il tema della perdita e mette in scena la vita di una coppia che ha dovuto subire un dei drammi peggiori che possa capitare. Buona parte delle lacrime che ho speso nel 2022 sono finite qui tra le assenze tratteggiate.
“La raggia“ di Mattia Grigolo. Questo libro mi è arrivato a fine anno e mentre stavo iniziando a scriverne una recensione Stefano Bonetto mi ha chiesto se poteva mandarmi la sua. Il link che ho inserito riporta alla sua bellissima recensione. “La raggia” però l’ho letto anche io e devo dire che mi sono trovato davanti a uno dei libri più interessanti, per tema e struttura, degli ultimi anni. La carriera letteraria di Grigolo è sulla rampa di lancio.
“Divorzio” di velluto di Jana Karšaiová. Non ho molto da dire su questo libro che non sia già stato scritto nelle innumerevoli recensioni che ha avuto, se non che è stato uno dei casi editoriali dell’anno e che l’autrice è stata a un passo dallo Strega. Il libro ha fatto un percorso meritatissimo.
“Mor, storia delle mie madri” di Sara Garagnani. Altro graphic novel pazzesca. Questa volta il tema è quello generazionale. Da madre in figlia il trauma si strasmette come un virus. Disegni e storia meravigliosi.
“Wonder Boy” di Daniele Musto. Se non avete ancora letto questo libro fatelo. Non lasciate che svanisca nell’oblio. Il protagonista del romanzo Maniele Dusto, vi porterà con sé in un viaggio assurdo e bellissimo. Si tratta di uno dei migliori libri di narrativa italiana pubblicato da Arkadia.
“Verso Nord” di Willy Vlautin. Per me è quasi un must. Ogni volta che esce un libro di Vlautin edito da Jimenez io devo leggerlo. In particolare questo “Verso Nord” è uno dei suo libri che ho apprezzato di più. Il penultimo mi era piaciuto meno, ma questo lo riporta in alto.
“Rughe” di Paco Roca. Il tema del ricordo o meglio, della mancanza di ricordo, mi è molto caro e questo graphic novel è arrivata al momento giusto. Non l’avevo letta quando era uscita, ma per fortuna con questa nuova edizione ho avuto modo di recuperare. Commovente in maniera quasi insopportabile.
“Il segno rosso del coraggio” di Stephen Crane. Mai come in questo momento il tema della guerra è attuale. Quello di Crane, che ammetto di aver letto solo per prepararmi al librone di Paul Auster, riesce a coglierne tutta l’insensatezza a partire dalle condraddizioni interiori di un singolo soldato.
“Un naufragio” di Daniele Pasquini. Come parlare dei problemi di coppia in maniera originale. Una coppia inizia a manifestare vaghe insofferenze durante il viaggio di nozze. Il naufragio su un’isola deserta li aiuterà ad appianare le divergenze? Ecco un modo non banale di trattare le differenze all’interno di un matrimonio.
“Fino all’inizio” di Alessandro Busi. Una storia grandiosa scritta in un modo che non ti aspetteresti da un esordiente. Busi è riuscito a scrivere metà del romanzo con i due protagonisti rinchiusi in uno spazio minuscolo. Davvero notevole. La fine poi mi ha soddisfatto come non mai. Da tenere d’occhio anche Piedimosca Edizioni che pubblica poco ma ha una cura speciale per i libri che fa.
“A pelo d’acqua” di Livio Romano. Il buon Vasilio Navarra è stato un gran bel compagno di lettura e ancora oggi, ogni tanto, mi trovo a chiedermi: cosa farebbe Vasilio? Nel romanzo di Livio Romano Vasilio è un uomo separato, i figlio tornano a vivere con lui perché la madre si trasferisce a Bolzano, l’anziano vicino si rivela tutto tranne che un tranquillo e arzillo vecchietto e all’improvviso spunta un cadavere. Una storia raccontata con una scrittura coinvolgente e mai banale.
Ecco, alla fine sono dodici, verrebbe quasi da dire uno per mese.
Anche per quest’anno posso dire di potermi ritenere soddisfatto. Attendo il 2023 con ancora più impazienza.
Gianluigi Bodi
Il link alla segnalazione su Senzaudio: https://bit.ly/3vYrNWR