“Un bambino sbagliato” su Convenzionali
“Un bambino sbagliato”
Lui è un cinquantenne allampanato che, guardandosi nello specchio, si vede rassomigliare al salice piangente del giardino che gli fa venire ancora i brividi come da piccolo perché gli ricorda l’albero infestato di Poltergeist. Costretto dal ricatto emotivo dell’amore filiale, passa la notte di Ferragosto insieme ai genitori nella casa al mare di Fregene, dove la cosa più glamour che ci sia è la pletora di improperi dei villeggianti incolonnati in auto nel traffico asfissiante dell’Aurelia. L’umidità gli si incolla alla pelle, lo fa insonne. L’altro è un bambino, che ha dei pantaloncini troppo gialli per passare inosservato come vorrebbe, e con i quali, per giunta, correre è impossibile. Ha scritto a caratteri cubitali a Babbo Natale di volere come la cuginetta, con cui goffamente tenta di esplorare il corpo e i suoi misteri, il camper di Barbie, ma l’anziano panciuto di rosso vestito, bianco di barba e di capelli, gli ha portato quello dell’inutile Big Jim, e il desiderio resta irrealizzato, la felicità introvabile come le figurine dell’Atalanta, indispensabili per completare un album di cui non gli importa nulla e del quale conosce solo Cabrini perché piace alla cugina, ma vale tutto, a quell’età, per non sentirsi diverso, escluso, per non essere il bambino di cui i genitori parlano agli zii come problematico, per non sentirsi sbagliato, perché se ti ci sentirai una volta ti ci sentirai per sempre. Lui e l’altro si trovano in quella notte di Ferragosto, festa che non ha nulla di festivo se non una crassa malinconia, o meglio si ritrovano, perché lui è l’altro, e viceversa. Un bambino sbagliato è il nuovo splendido romanzo di Giovanni Lucchese (Arkadia), che commuove, diverte, emoziona: imperdibile.
Gabriele Ottaviani
Il link alla recensione su Convenzionali: https://bitly.ws/37tPq