Ti amo da (farti) morire a Cagliari

da: L'Unione Sarda
L’Unione Sarda
18 ottobre 2015

Lavoro frutto della collaborazione tra Donna Ceteris e il Centro del Fumetto. Ecco la graphic novel contro la violenza di genere.

Le illustratrici Laura Congiu e Stefania Costa hanno animato con i disegni “Ti amo da (farti) morire”, Arkadia

Si può cominciare a leggerlo dalle ultime pagine, da “Fine di una favola”, piccola, angosciante storia illustrata. Dice il fumetto: “Quando sei bambina ti fanno credere che la parola amore corrisponda al finale delle fiabe… e vissero tutti felici e contenti”. Per tante la vita non va così. Lo dicono le altre strisce: ci sono orchi, mariti che promettono sogni e rispetto, e assicurano solo violenze e umiliazioni. Ci sono scelte dolorose ma necessarie come un divorzio. C’è quel groppo in gola che non molla mai e fa sentire terribilmente sole. C’è anche l’opportunità però di essere ascoltate, comprese, aiutate. Basta il disegno di una mano che incontra l’altre, per capire quanto talvolta un fumetto possa essere più forte e potente di tante parole; e quanto sia stata fruttuosa la collaborazione tra l’associazione Donna Ceteris di Cagliari e il Centro internazionale del fumetto, che insieme hanno realizzato “Ti amo da (farti) morire”, un libro originale appena pubblicato da Arkadia, cento pagine chiuse da “Fine di una fiaba” (testi del fumettista Bepi Vigna e disegni di Stefania Costa e Ilio Leo). “Ti amo da (farti) morire” è una preziosa guida illustrata da due donne, la Costa e Laura Congiu. Con le loro matite femminili, sensibili, hanno rappresentato visivamente una grammatica di temi, informazioni e casistiche legate alla violenza di genere. Si scrive femminicidio, si legge un abisso di soprusi, umiliazioni, morti che non risparmia alcun ceto sociale. Anche quando si crede di essere attrezzate culturalmente, ci si può ritrovare in una gabbia della quale non si hanno le chiavi, ma dalla quale sembra impossibile uscire. La guida a fumetti ripercorre un cammino di 21 anni di lavoro del Centro Donna Ceteris (composto dalla presidentessa Silvana Maniscalco, Antonella Pirastu, Alessandra Sarais, Elena Calorio, Roberta Bono e dagli avvocati Olivia Olla e Daniela Onano). Si comincia con le differenze psicologiche tra i sessi, documentate negli anni da discutibili teorie; si prosegue con un capitolo dedicato alle violenze di genere e all’inquietante interrogativo, chiuso in una nuvola parlante: perché il 96 per cento delle donne che subisce violenza non denuncia? Rispondono altre nuvole: per paura, per vergogna; per il bene dei figli; perché non si riesce a denunciare chi si è amato e forse si ama ancora. Si parla poi di stalking, parole entrata relativamente da poco nel dizionario, rivelatrice di un comportamento persecutorio di certo non nuovo. Seguono le pagine dedicate al ruolo dell’assistente sociale e alla nuova legge sul femminicidio. Ogni sezione è arricchita da informazioni, notizie, istruzioni legali e di assistenza. Dunque fumetti e vita reale, felice connubio. La piccola, intelligente guida ha un posto nel calendario di Nues, il festival del fumetto appena aperto a Cagliari. Si parlerà di “Ti amo da  (farti) morire” il 21 novembre, alle 18, al Centro di documentazione delle donne.

(Caterina Pinna)


Arkadia Editore

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