I Coma Cose e la giornata contro il bullismo ispirano la letteratura
BLOG Prima volta in copertina per la collana Talé di Kalós Edizioni con Marina Mongiovì. Controcopertina al premio Selezione Bancarella del 2020 Piernicola Silvis. Il ritorno del catanese Mattia Insolia, lo #SpecialePoesia con Viviana Viviani, il caso narrato dal neurologo più famoso d’Italia, Rosario Sorrentino, la Sardegna, stavolta pubblicata da Morellini e l’amarcord su Carmelo Bene nella settimana tutta da leggere
Nella settimana del festival di Sanremo, esce mercoledì 8 febbraio “Manuale per cuori spezzati” di Igor Nogarotto (Compagnia editoriale Aliberti), un libro che si è subito imposto all’attenzione e che è ispirato alla canzone “L’addio“, che i Coma Cose portano in gara. Colpi grossi continuano con il Premio Selezione Bancarella del 2020, Piernicola Silvis autore de “L’Errore” (Sem), che si aggiudica il libro controcopertina. Il secondo volume della collana Talé delle Edizioni Kalós invece è il libro copertina: si intitola “Sciara” e a scriverlo è la poliedrica Marina Mongiovì. E ancora, il catanese Mattia Insolia torna per i tipi di Mondadori con “Cieli in fiamme“. Il 7 febbraio è anche la giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo e per Navarra Editore esce di Christian Bartolomeo, “Passi a perdere“. #SpecialePoesia: torna la ferrarese Viviana Viviani con “La bambina impazzita” (Arkadia). Altro ritorno che eccelle è il neurologo Rosario Sorrentino che per Vallecchi Firenze narra la ripresa da una malattia di un uomo affermato artisticamente, titolo: “Tutto iniziò da quel pollice“. La Sardegna è una fucina di bellezza, ma anche di durezza, è Patrizia Napoleone a narrare tre generazioni di faticatori in “Nero Carbone” per Morellini. Illustrazioni e parole in”Bimbo birbone e il viaggio per mare” di Eva Eriksson Barbro Lindgren (Iperborea).
Piernicola Silvis torna con L’errore per Sem
Diego Zandel con “Eredità colpevole” (VOLAND), narra un’avvincente indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità. La pugliese Les Flaneurs Edizioni propone due titoli molto intriganti: di Daniele Cellamare, “La guerra in affitto. La storia e le vicende dei moderni contractors” e di Titti Follieri, “Viaggio di una provinciale cosmopolita“. Da non perdere il maestoso amarcord curato da Luca Buoncristiano e Federico Primosig pubblicato per i tipi de Il Saggiatore: di Carmelo Bene, “Si può solo dire nulla. Interviste“.
A voi le scelte… alla prossima settimana!
Le uscite di martedì 7 febbraio
Per la giornata internazionale contro contro il bullismo e il cyberbullismo, Passi a perdere di Christian Bartolomeo, Navarra Editore
Come scrive nella prefazione al testo il professore Francesco Pira, Christian Bartolomeo – già vincitore con “Le Quindici” del Premio Giara d’Argento Rai, del Premio Alessio Di Giovanni e del Premio Kaos e finalista del premio RTL102.5 – Mursia Romanzo Italiano con “Malagloria” – attraverso la sua narrazione punta a scuotere le coscienze e ad accarezzare i cuori dei suoi lettori affrontando uno dei problemi più gravi del nostro tempo: il bullismo. Nel prologo, il protagonista della storia mette in guardia i lettori: “Da picciliddro ero un bullo, uno spregevole vigliacco. Adesso sono un padre. Come potrei non aver paura?”
Nell’incipit del romanzo Totò e Aristotele si rincontrano dopo circa trent’anni, e si ritrovano a fare i conti con il loro passato e la sofferenza inflitta a ragazzi che oggi potrebbero essere i loro figli. Non si vedono da quando hanno raggiunto la maggiore età e preso ognuno la propria strada, sperando di cancellare più di un’ombra del passato che hanno condiviso. Facevano parte, insieme a Roberto – quello colto e ben vestito, insospettabile – di un gruppetto di ragazzini che, negli anni ’80, tra una partita di calcio e una corsa in bicicletta, provava a sopravvivere come meglio poteva all’aridità della vita di paese, alla povertà educativa e alla difficoltà di intravedere il proprio futuro oltre la penombra del presente. Adesso Totò e Aristotele sono entrambi padri, costretti a fare i conti con gli errori che hanno sconvolto la loro vita e quella del piccolo Domenico, arrivando a rinnegare la loro stessa adolescenza e a temere per i propri figli.
In uno spaccato sociale attualissimo, in cui la Sicilia risulta molto più che il mero “contenitore” dell’intera vicenda, l’autore affronta senza paure alcuni temi vicini ai giovani e a coloro che se ne prendono cura, dentro e fuori le mura di casa, offrendo infine al lettore un interrogativo che apre ampie riflessioni: si può sfuggire alla verità?
Mattia Insolia, Cieli in fiamme, Mondadori
Cieli in fiamme è un romanzo potente, in cui la generazione dei figli guarda i genitori e li scopre inadeguati, adolescenti loro stessi, una visione dura ma nient’affatto priva di pietas
L’etneo Mattia Insolia
Chi è la persona che ogni mattina incontriamo allo specchio? Quanto ci riconosciamo nel nostro sguardo e quanto ci vorremmo diversi da come siamo? Nel 2019 Niccolò ha diciotto anni e una storia famigliare complicata, per lui è impossibile non scorgere sul proprio volto le tracce del passato dei genitori. L’arroganza e la crudeltà con cui agisce lo aiutano a sentirsi libero, ma forse non fanno che spingerlo sempre più in un destino già scritto: quello del padre, Riccardo. Riccardo ha trentasei anni ed è un uomo al capolinea che vorrebbe il perdono del figlio. In auto, i due andranno verso Sud, verso Camporotondo, dove tutto ha avuto inizio diciannove anni prima. Lungo la strada Niccolò cercherà il significato del proprio passato, Riccardo la redenzione. Estate 2000: Teresa è un’adolescente che vive male, soffocata tra una madre incattivita dall’infelicità, un padre depresso e coetanee alle quali crede di doversi uniformare pur sentendosi lontana dai loro interessi e desideri.
Quando, in vacanza a Camporotondo coi genitori, incontra Riccardo, diciottenne bellissimo e feroce, capisce che lui sarà il suo salvatore e insieme il suo carnefice. “Cieli in fiamme” è un romanzo potente, in cui la generazione dei figli guarda i genitori e li scopre inadeguati, adolescenti loro stessi, una visione dura ma nient’affatto priva di pietas. Pur così giovane, Mattia Insolia ha una poetica, la determinazione di esplorare la confusione, le contraddizioni, il furore, la vitalità di due generazioni: genitori e figli. Nella sua scrittura convivono in maniera originale ed esplosiva un’essenza antica, un passo da tragedia, e una sensibilità totalmente contemporanea, vicina al miglior cinema di questi anni.
Patrizia Napoleone, Nero Carbone, Morellini
«Tanì, quando era più piccolo, passava il tempo a guardare la mamma che svelta faceva danzare la spoletta sull’ordito e si addormentava al colpo secco che il suo piede imprimeva al pedale. Era un ritmo cadenzato come il suono di uno strumento forte dentro una musica lieve»
Un romanzo attraverso il quale si delinea l’affresco di una Sardegna aspra e dura nel corso di tre generazioni. La storia di un territorio che vive il passaggio dall’economia della pastorizia e dell’agricoltura, all’industrializzazione per merito delle sue risorse estrattive. Al centro di tutto c’è Carbonia, una città che diventa importante per le sue miniere e che vivrà l’età dell’oro del carbone fino al fallimento dei suoi giacimenti. Le vicende dei personaggi si intrecciano ai luoghi e agli eventi della storia a partire dal periodo della Prima Guerra Mondiale. Il protagonista, Tanì, avrà una vita complessa, così come lo sarà la ricerca da parte di Carbonia della propria identità. Un romanzo che, ponendosi nel filone delle saghe familiari, narra le difficoltà di una famiglia strettamente legata alla propria terra.
Nero Carbone racconta uno spaccato inedito di cui non si è mai parlato ma del quale diventa importante tramandare il ricordo. Patrizia Napoleone tratteggia una realtà sconosciuta che fa parte della nostra terra e della nostra identità nazionale, ricamando tra loro temi differenti: dal banditismo alla guerra, dalla miseria alla morte. Un racconto che tramite tre generazioni giunge fino a noi e alla Sardegna di oggi, diventata tale per tutto ciò che ha affrontato e di cui l’autrice ha scritto.
Libro controcopertina, L’errore di Piernicola Silvis, Sem
Ancona, centro storico. Giuseppe Ruggieri, detto Pepe, è un criminologo forense che lavora in un Centro Antiviolenza di Genere. Il suo mestiere è tutelare le donne vittime di mariti ed ex compagni. Ha quarantadue anni ed è di origine palestinese, è sposato con Flo McCarthy, una giovane e bella irlandese. Questa vita tranquilla cambia improvvisamente quando sua moglie sparisce. Sul comò della camera da letto ci sono alcuni suoi oggetti: Flo li ha lasciati apposta? O sono lì per caso? Nessuno immagina dove sia e cosa le sia successo, tranne la stessa Flo. Infatti è viva e sta per iniziare una nuova esistenza. In questa ricerca, Pepe deve fare i conti con se stesso scoprendo che nulla potrà più essere come prima.
Le uscite di mercoledì 8 febbraio
Eva Eriksson e Barbro Lindgren, Bimbo birbone e il viaggio per mare, Iperborea
Per tutti quelli che considerano i bambini degli adorabili angioletti questo albo di Barbro Lindgren ed Eva Eriksson sarà la prova del contrario. Un classico contemporaneo. Imprevedibile e temerario, sempre in cerca di avventure, Bimbo birbone sale a bordo di una cassetta di legno, prende lo spazzolone e vi issa il grembiule della mamma come vela, fa scorta di girandole alla cannella e arruola la sua fidata ciurma di pupazzi: sor Coniglio, sor Giraffo e Trottolino. Il tappeto blu diventa il mare aperto e via, comincia il grande viaggio. Fra tempeste, un luccio ingordo, un gallo naufrago e un’immensa balena, niente può fermare l’intrepido capitano in erba quando è all’opera la sua fantasia, tanto meno la sua rassegnata mamma.
Igor Nogarotto, Manuale per cuori spezzati, Compagnia editoriale Alberti
Proprio alle porte di San Valentino esce in libreria un manuale innovativo su come aggiustare il proprio cuore per poi riconquistare l’ex. I Coma Cose, in gara al Festival di Sanremo con “L’addio”, ispirano la scrittura del libro
Ci spiega l’autore Igor Nogarotto: «I Coma Cose sono a Sanremo con una canzone, “L’addio“, che parla proprio della loro crisi, superata con resilienza, combattendo per salvare l’amore, senza arrendersi. Ma loro, coppia nella vita e nella musica, mi ispirarono con Chiamami con le parole ‘Chiamami magari il mondo tra mezz’ora scompare… ci siamo persi ormai ma non cambia niente so che ritornerai come fai sempre’». “Manuale per cuori spezzati – Il metodo per far tornare l’ex in 50 giorni” di Igor Nogarotto, edito Compagnia editoriale Aliberti, è una guida per cuori spezzati, per chi è stato lasciato, per chi vive una storia in crisi, per chi ha perso la fiducia in se stesso. Prosegue Igor: “Mi piace pensare che Manuale per cuori spezzati sia un libro per tenere compagnia alle persone in difficoltà, che si sentono sole, perché la loro storia d’amore è finita o perché sono deluse della loro vita: la buona notizia è che grazie a questo metodo innovativo possiamo riprendere in mano la nostra autostima, imparare a stare meglio, per poi anche riconquistare l’ex e tutto questo lo facciamo insieme, in questo viaggio in cui sarò un amico al fianco del lettore per 50 giorni”.
La prima novità risiede nella natura del metodo che non è né clinica né terapeutica, ma empirica, creata con l’esperienza maturata sul campo minato dell’amore: nasce da fallimenti e sofferenze personali e si sviluppa e perfeziona in molteplici applicazioni con persone in difficoltà (con successo in più di 200 casi). La seconda novità consiste nella calendarizzazione in 50 giorni, ogni giorno un capitolo: con indicazioni semplici e un linguaggio confidenziale, tra consigli pratici, attività fisica, riflessioni allo specchio, strategie social ed esercizi scritti, l’autore ci accompagna giorno per giorno verso i nostri obiettivi, che come una clessidra scandiscono il tempo che ci separa dal ricongiungimento con l’ex, abbattendo parallelamente il muro di dolore costruito intorno a noi. Rinascere è il primo e fondamentale step per riacquisire carisma e riattrarre la persona amata. Un manuale d’amore, o meglio, “un amore da manuale”.
Le uscite di venerdì 10 febbraio
Libro copertina, Marina Mongiovì, Sciara, Kalòs
Oltre un aspro e nero confine di sciare, chiuso tra la montagna e la pianura, c’è il paese di Teresa. È un sabato torrido, che si preannuncia come lunghissimo. In una cucina piastrellata, con motivi floreali arancioni e verdi, sotto la guida sapiente della nonna si sta per compiere una vera liturgia. Il rituale, che annata dopo annata imbottiglia il sapore dell’estate, si interrompe nel momento del riposo pomeridiano, quel sonno che è una vertigine, un atto di sospensione che genera fantasmi e fantasie. Un delirio che dal passato e dal chiacchierio confuso conduce a una spirale di fotogrammi e sequenze. Così Teresa si ritrova avviluppata nei suoi ricordi, con personaggi che si rincorrono nello scirocco di un’estate che fa avanti e indietro, dando forma a un intricato impasto di storie. Frequenze di un mondo lontano che, racconto dopo racconto, tramanda la sua eco fino al risveglio.
Diego Zandel, Eredità colpevole, Voland
Le zone di confine sono così. Per questo ho imparato a evitare ogni radicalizzazione, da una parte o dall’altra…”
Roma, anni 2000. Il giudice La Spina viene freddato davanti al portone di casa con cinque colpi di pistola, l’ultimo, fatale, alla nuca. A rivendicare l’attentato un sedicente gruppo di estrema destra, Falange Nera, che con un comunicato alla stampa accusa il giudice di essere stato complice e responsabile dell’assoluzione dell’infoibatore Josip Strčić. Si interessa all’omicidio Guido Lednaz, giornalista e scrittore figlio di profughi fiumani, che seguendo varie piste e rintracciando figure del suo passato ripercorre una delle pagine più sanguinose della storia del Novecento, fra le atrocità della Seconda guerra mondiale e il conseguente esodo di un intero popolo, quello istriano. Un’avvincente indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità.
Grazia Versani, Solitudini. Uno status del XXI secolo, Oligo editore
«Quando leggo non sono mai sola». «Viviamo soli e moriamo soli, tutto il resto è regalo» recita Clint Eastwood
Per Grazia Verasani la solitudine è una condizione fondante la vita umana, e nel XXI secolo lo è ancor di più. Accompagnati da Pavese, Schopenhauer, Ovidio, Gianni Celati, Emily Dickinson, Cioran e Saramago, coglieremo la duplice valenza della solitudine, che per l’artista è strumento del mestiere e osservatorio per scrutare le vite altrui e assorbirne le solitudini. «Per me che scrivo l’isolamento è benedetto, così come il silenzio. Entro in una bolla creativa che mi arriccia all’interno, mi introflette, e per un po’ non esistono le beghe quotidiane, le burocrazie, gli squilli del telefono, nulla. Una specie di immersione totale, che non ha niente di beato, di sopraelevato, al contrario, almeno per me, è pura fatica, ma anche pura necessità, al di là della presunta vocazione. Ho sempre ammirato quegli scrittori che sanno conciliare la vita privata con quella della scrittura, separando gli ambiti, godendo di entrambi. A volte credo che un’idea di missione, personalmente, mi abbia fregata. Al punto che il tempo dedicato alla vita, in un certo momento, è diventato meno urgente, meno importante di quello passato a scrivere, come se solo la scrittura fosse in grado di definirmi, di dare un significato alla mia esistenza. Ovviamente, anche la lettura. I libri. Tantissimi libri. Quell’avvicinamento fitto e costante all’intelligenza altrui, come primo alimento, prima forma di felicità scelta nell’infanzia, che fosse per evadere o per fare chiarezza».
Rosario Sorrentino, Tutto iniziò da quel pollice, Vallecchi Firenze
Jacopo Orsi, uomo affascinante e vanesio, è un attore teatrale di successo. La sua vita sembra perfetta: una moglie che lo ama, due figli devoti, Andrea e Giulia, e soprattutto un lavoro che lo soddisfa. Le brillanti performance sul palcoscenico gli permettono infatti di stringere amicizie importanti e godere della stima incondizionata del suo pubblico. Questa esistenza in apparenza felice e spensierata si rivela un’illusione destinata a svanire rapidamente facendogli perdere tutto: moglie, figli, colleghi. Sarà il morbo di Parkinson a far emergere la verità su Jacopo: problemi rimasti celati dallo sfolgorante successo. All’inizio la malattia si presenta come un tremore che interessa un dito. Un disagio che lui rifiuta, tiene nascosto e non accetta, arrivando addirittura a bisticciare col suo pollice. Rimasto solo, in un corpo che non sente più suo, Jacopo dovrà trovare il coraggio e la forza di combattere la malattia.
Speciale poesia, La bambina impazzita di Viviana Viviani, Arkadia
In un percorso lirico particolare e accattivante, la poetica di Viviana Viviani conduce il lettore verso un mondo ancora inesplorato. La bambina impazzita è una silloge poetica ma anche un testo narrativo, poiché tramite i diversi componimenti compie un percorso tra le diverse fasi della vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia e la morte. Tra i temi narrati l’amore, la passione, la gelosia, il senso di inadeguatezza, la caducità, il rapporto con la poesia, con alternanza di quadretti di vita quotidiana e riflessioni più alte. Particolare attenzione è dedicata alla virtualità, ai rapporti nati via chat e a come il mezzo può influenzare sentimenti e relazioni. Si affacciano a tratti temi sociali come il lavoro e la povertà. Lo stile è tendenzialmente prosastico, ma non mancano momenti lirici, così come si alternano verso libero e metrica rigorosa. Il linguaggio è semplice e comprensibile ma condito di ironia a volte feroce e affondi spietati sulle contraddizioni dei rapporti umani.
Le uscite di lunedì 13 febbraio
Daniele Cellamare, La guerra in affitto. la storia e le vicende dei moderni contractors, Les Flaneurs edizioni
Il volume n.6 dei Quaderni di Geopolitica
I moderni mercenari, oggi chiamati contractors, rappresentano una presenza costante nei teatri operativi di tutto il mondo. Si tratta di uomini in grado di offrire sul mercato consulenze e servizi di natura militare, ma anche sicurezza per persone e beni, vigilanza privata e addestramento specialistico, se non quando offrire una vera e propria integrazione alle forze armate impegnate in combattimento. Anche se queste attività sono espressamente vietate in molti paesi, le compagnie militari private sembrano comunque in grado di modificare, nelle diffuse conflittualità presenti, gli equilibri della già precaria politica internazionale.
Titti Follieri, Viaggio di una provinciale cosmopolita, Les Flaneurs Edizioni
«Io sono Sara Travanti e ho creduto di essere l’artefice del mio destino, ma poi guardando indietro vedo che ho solo seguito un’onda, l’onda dei fatti che accadevano, l’essere nata in un dato momento storico, anche se non ero consapevole delle conseguenze di certe scelte». Per Sara Travanti, spirito libero insofferente alle convenzioni, la vita è un viaggio, reale e interiore. E così la traduttrice da Firenze si trasferisce per sette mesi a Montreal per svolgere una ricerca sulla poesia quebecchese. La condizione di straniera, la solitudine nel rigido inverno canadese, provocano in lei un senso di spaesamento, un malessere che viene alleviato dal risveglio della memoria. Dal passato remoto riemergono ricordi di una Comune di donne femministe a Firenze degli anni Settanta e un lungo soggiorno in California nel decennio successivo; dal passato recente l’abbandono della sua amata casa a Firenze e l’arrivo a Montreal, dove si sviluppa anche la storia con Olivier, che termina a Parigi sette anni dopo. Ricercatrice della Verità e della Bellezza in tutte le sue forme, Sara si lascia attraversare dalle culture dei Paesi che visita e dalle anime che incontra, per esplorare con coraggio i propri limiti e sfidarli ogni volta. Viaggio di una provinciale cosmopolita è una storia di formazione ed educazione sentimentale, in cui la protagonista sperimenta l’altrove senza mai perdere il proprio baricentro: la fedeltà a sé stessa.
Carmelo Bene, Si può solo dire nulla. Interviste, Il Saggiatore
“Si può solo dire nulla” è la raccolta definitiva delle interviste di Carmelo Bene. Un’opera che insegue la voce di Bene lungo quarant’anni di carriera per restituire, attraverso le sue dichiarazioni pubbliche, l’autobiografia impossibile di una delle figure più geniali, trasgressive, incatalogabili del Novecento. In queste interviste assistiamo a distanza ravvicinata alle molte vite artistiche di Bene e alle sue evoluzioni. Lo incontriamo appena venticinquenne mentre risponde con sfrontatezza alle accuse di oltraggio al pudore per il provocatorio Cristo ’63. Lo ritroviamo come un alieno al Festival del cinema di Venezia a presentare il film “Nostra Signora dei Turchi” o sfidare a duello un critico che aveva mosso riserve contro la sua “Cena delle beffe”. Siamo testimoni del successo ottenuto in Francia con “S.A.D.E.” e “Romeo e Giulietta”, delle sue sperimentazioni sonore – la ricerca sulla phonè – e della trasformazione dell’attore in «macchina attoriale». Assistiamo alla lettura della “Commedia” di Dante in cima alla Torre degli Asinelli di fronte a più di centomila persone. Lo seguiamo mentre calca le scene di tutta Italia, illuminato dalla luce del mito, braccato da un pubblico e da una stampa che vuole penetrare il mistero di un genio e partecipare della sua aura. Con gli occhi neri come due crateri fissi sull’intervistatore, Carmelo Bene alterna in queste pagine profezie e stroncature, anatemi e poesie, cerca l’autopromozione con gli stessi gesti con cui fa arte, discute e litiga di immortalità e di calcio, di letteratura e oblio, di sacro e gossip, perché ogni cosa nel suo mondo è tutto e niente, esiste ma senza esistere. Per Carmelo Bene «si può solo dire nulla» perché questo è il destino di ogni discorso: tutto è sulla scena solo per essere distrutto e dimenticato per sempre.
Salvatore Massimo Fazio
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