TosKadia
La casa editrice con la quale ho pubblicato Gli ingranaggi dei ricordi, Arkadia, è sarda, ma conta tra i suoi autori un nutrito gruppo di toscani o, come nel mio caso, di sardotoscani o di toscosardi che dir si voglia. Tant’è vero che Silvia Ceriegi, una simpaticissima blogger pisana (di Vecchiano, a dir vero) ha sul suo canale Youtube Trippando una rubrica, Viaggio in Toskadia, che un po’ per volta ci sta ospitando tutti. Io sono stata intervistata da lei giovedì 11 febbraio, ieri è stata la volta di Massimo Granchi, l’altro sardotosco del gruppo. Oggi quindi dedicherò questo post agli autori di Toskadia, che per il momento sono otto, ma presto aumenteranno di numero a seguito di prossime pubblicazioni. Se il leader del gruppo e l’organizzatore degli incontri tra di noi (solo uno di persona, gli altri purtroppo su skype) è indubbiamente Massimo Granchi, un cagliaritano verace con tanto di parlata “casteddaia” (da Casteddu, che è il nome in sardo della nostra città), il personaggio più carismatico e senz’altro il più conosciuto è Paolo Ciampi, scrittore e giornalista fiorentino, un uomo appassionato di viaggi, di persone, di biografie curiose e insolite. E di birra, se posso dirlo, il che per me costituisce un punto di merito. Paolo ha scritto circa centomila libri e quest’anno, per la seconda volta nella sua lunga carriera, è candidato allo Strega con Il Maragià di Firenze, un’altra delle sue bizzarre biografie. Già nel 2018 un altro suo libro, L’ambasciatore delle foreste, ebbe la candidatura ma non riuscì ad entrare nella dozzina, cosa che caldamente auguro al suo Maragià. Di Paolo voglio segnalare un altro libro, sebbene non arkadiani: Un nome, edito da Giuntina, che racconta la storia di Enrica Calabresi, scienziata fiorentina di grande valore, che a causa delle sue origini ebraiche fu allontanata dall’Università. Massimo Granchi è l’autore del Principe delle Arene Candide, un romanzo di formazione che segue la vicenda di un ragazzo cagliaritano, Edoardo, alle prese con la propria crescita in una famiglia molto problematica ma non priva di figure positive. Romanzo di formazione si potrebbe considerare anche Le stelle doppie, di Anna Bertini, che racconta di un gruppo di amici che si trovavano tutte le estati al Bagno Aldebaran, sulla costa tirrenica. Sono passati anni, i ragazzi sono cresciuti, e organizzano una rimpatriata… E di formazione si può parlare anche per Il viale dei silenzi, di Giovanni Agnoloni, un raffinato autore fiorentino: il protagonista del suo romanzo affronta un viaggio tra Polonia, Germania e Irlanda alla ricerca del padre e del mistero che avvolge la sua scomparsa. Tutt’altra cosa La chimera di Vasari, di Mauro Caneschi, detto il Dan Brown di Arezzo: tre giovani e un’app intelligente sul cellulare di uno di loro risolvono un mistero legato a una fantastica scoperta archeologica e al rapimento di un mite docente universitario. Concludo l’elenco con La ragazza andalusa, di Alessandro Gianetti, una storia d’amore tra Madrid e Siviglia, una figura femminile affascinante e indecifrabile; e Bruciati vivi, di Daniela Stallo, in cui un’insegnante in pieno burnout si trasforma nientemeno che in un serial killer… E poi ci sono io, naturalmente, con i miei Ingranaggi, dei quali avete sentito parlare più che a sufficienza. A questo punto non mi resta che consigliarvi di andare su Trippando, il canale Youtube di Silivia Ceriegi, dove troverete recensioni e interviste, e di acquistare qualcuno di questi romanzi, secondo i vostri gusti, che ce n’è per tutte le esigenze, e sono tutti belli.
P.S.: Qui sul blog, alla pagina “altri scritti”, trovate i link alle recensioni che ho fatto per i libri di Toskadia, me ne mancano ancora due.
Marisa Salabelle
Il link alla recensione sul blog di Marisa Salabelle: https://bit.ly/2OGhxAT