QUATTRO CHIACCHIERE CON ROSALIA MESSINA
Cari lettori,
l’ospite di questa intervista è Rosalia Messina. Nata a Palermo nel 1955, in esilio volontario a Bologna, giudice in pensione, dopo avere esordito con la raccolta Prima dell’alba e subito dopo (Lab, 2010) ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie, vincendo diversi premi. Lettrice appassionata, scrive le sue impressioni di lettura su “SoloLibri”, “84 Charing Cross” e “Letteratitudine”.
D. ROSALIA, COM’È NATA LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
R. Innanzitutto grazie per l’intervista, Katia.
Anche se ho sempre amato scrivere, sono arrivata alla pubblicazione solo in tempi relativamente recenti. Ho pubblicato il mio primo libro, una raccolta di racconti, nel 2010; poi non mi sono più fermata. Non tutto ciò che ho scritto e scrivo arriva alla pubblicazione e certe volte neppure alla stesura definitiva: molto rimane allo stato di appunto o abbozzo da sviluppare che però poi, per qualche ragione, viene abbandonato. Durante i primi cinquantacinque anni della mia vita ho scritto a tempo perso, per il puro piacere di scrivere; solo dopo aver frequentato una scuola di scrittura sono arrivata a raccogliere alcuni racconti e a farne una pubblicazione, vincendo una selezione indetta dalla casa editrice Perrone.
D. QUANTO TEMPO HAI IMPIEGATO PER LA REALIZZAZIONE DEL TUO ROMANZO “NULLA D’IMPORTANTE TRANNE I SOGNI”?
R. È stata una gestazione laboriosa. Il primo embrione risale al 2018 ma ho continuato a lavorarci per anni, complessivamente cinque. Ho inviato il testo alla casa editrice Arkadia nel 2022 e il romanzo ha visto la luce il 15 settembre 2023. Sono stati necessari ripetuti aggiustamenti, rielaborazioni, editing professionali. Il romanzo non raggiunge le duecento pagine ma ha una struttura non semplice: il materiale narrativo si compone non solo di narrazione in terza persona ma anche di lettere, pagine di diario e anche spezzoni di romanzi in stesura, essendo la protagonista, Rosamaria Mortillaro detta Ro, una prolifica scrittrice di successo. Trovare un equilibrio tra le diverse componenti non è stato semplice.
D. DA QUALE IDEA, SPUNTO, ESIGENZA O FONTE DI ISPIRAZIONE, È NATO QUESTO ROMANZO?
R. Pur trattandosi di un romanzo di pura fantasia, alcuni temi di Nulla d’importante tranne i sogni scaturiscono dall’osservazione della realtà. Sono una persona curiosa, portata a lavorare d’immaginazione. Anche quando non sono seduta al computer a scrivere invento storie che la maggior parte delle volte rimangono nella mia mente, altre volte diventano un appunto sul quale mi riprometto di lavorare. Lo spunto può essere costituito da un fatto di cronaca che mi incuriosisce; da un piccolo accadimento al quale assisto per strada o, magari, da una conversazione che orecchio in treno. Queste fantasie di solito non superano la fase embrionale; solo talvolta crescono e si ampliano fino a diventare romanzi. Da questo lavorio costante e dall’interesse che ho sempre provato per i legami familiari nasce il filone centrale di Nulla d’importante tranne i sogni: la relazione difficile fra due sorelle di forte personalità, la fragilità degli equilibri nei rapporti interpersonali, lo scarto a volte vistoso fra ciò che appare e ciò che è sostanza. Un altro tema rilevante del romanzo è il processo creativo letterario visto dall’interno, con gli occhi di una scrittrice per diversi motivi in crisi; nonostante tutto, Ro continua a creare trame e personaggi. I romanzi che mettono in scena scrittori e scrittura mi hanno sempre affascinato: si pensi ‒ giusto per fare alcuni esempi ‒ ai numerosi romanzi di Philip Roth in cui compare lo scrittore Nathan Zuckerman; al dramma pirandelliano Sei personaggi in cerca d’autore; all’Arturo Bandini di John Fante. Attorno a Rosamaria Mortillaro, innamorata della scrittura più che di ogni altro aspetto della sua vita, ho costruito un microcosmo di relazioni familiari e amicali, una rete di personaggi secondari.
D. HAI DELLE ABITUDINI PARTICOLARI DURANTE LA SCRITTURA?
R. Rileggo e limo infinite volte, fatico a essere soddisfatta e lascio riposare ciò che ho scritto per un po’ di tempo (settimane, mesi) fra una rilettura e l’altra. Prendo appunti volanti su foglietti, quadernini, notes e anche sul cellulare.
D. CON QUALI COLORI DESCRIVERESTI ROSAMARIA E SUA SORELLA ANNAPAOLA?
R. Rispondo d’istinto, senza riflettere: Rosamaria è azzurra, viola e scarlatta; Annapaola è verde bosco, giallo senape e lilla. Se poi dovessi spiegare le ragioni di queste scelte, direi che Rosamaria brucia di un fuoco che la consuma ed è più vicina al cielo e al mare, alle creature che volano e nuotano; Annapaola è più vicina alla terra e a ciò che vi cresce sopra.
D. C’È QUALCOS’ALTRO CHE VUOI AGGIUNGERE… CHE VORRESTI DIRE AI TUOI LETTORI?
R. Spero che i miei personaggi ispirino ai lettori lo stesso affetto indulgente che provo io per loro, a prescindere dai loro pregi e dai loro difetti; mi auguro che, chiudendo il libro, sentano di non avere sprecato il loro tempo.
D. PROGETTI PER IL FUTURO E SOGNI?
R. Sogni? Continuare a scrivere a lungo. Essere amata dai lettori.
Quanto ai progetti, ho in cantiere un romanzo che già ho inviato all’editore e un altro ancora in fase di prima stesura.
Ringrazio Rosalia per la sua disponibilità nel rispondere alle mie domande.
SINOSSI
Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Quando scopre di essere ammalata e di non poter sperare in un recupero della salute, Ro, provata anche dalla fine improvvisa dell’unico amore dal quale si è lasciata davvero coinvolgere, si isola nella sua villa nei pressi di Acireale in compagnia dell’amica e segretaria Anita Attanasio. Qui comincia a progettare la sua vendetta contro la sorella e la figlia di lei, Giada. Inizia così un percorso grottesco e per certi tratti singolare che farà emergere un mondo di contrasti ma anche di sentimenti che riveleranno, finalmente, l’autentica natura di Rosamaria.
COSA NE PENSO
Rosalia Messina in “Nulla d’importante tranne i sogni”, ci racconta una storia potente sulla complessità delle relazioni familiari, sulle sfide dell’identità delle sorelle Mortillaro, Rosamaria e Annapaola. Due donne dal temperamento forte, ostinato, legate ineluttabilmente l’una all’ altra, seppur divise da conflitti interiori. Simili e controverse allo stesso tempo.
Una lettura profonda,che richiama a sé, l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.
Una storia che sa come acquietare i rimpianti e le cose non dette che spesso accadono all’Interno dei nuclei familiari più disparati. Un esempio di luce e ombra, molto forte che possiamo scorgere nel rapporto di Giada e sua madre Annapaola. Entrambe, possono considerarsi,protagoniste e antagoniste in questa saga familiare a differenza di Fosco ,l’altro figlio di Annapaola.
Il personaggio che più colpisce per empatia e per sensibilità è Anita.
Passo dopo passo si scoprono, continui nuovi aspetti inediti sulla sua personalità. Figura altrettanto interessante è quella di Marika.
In conclusione, trama esaustiva, l’uso del linguaggio forbito usato dall’ autrice rende ancora più piacevole questa lettura.Non è assolutamente un romanzo lezioso,come spesso accade nei romanzi a sfondo familiare.
Prendo in prestito le parole di Marcel Proust per sintetizzare al meglio, il mio parere su questo libro.“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso”.
Una frase che può sembrare scontata ma in questo caso non lo è, perché leggendo tra le righe “Nulla d’importante tranne i sogni ”, ognuno di noi ci si può ritrovare.
Consigliatissimo. Buona lettura!
Katia Lucido
Il link alla recensione e all’intervista: https://bitly.ws/3eI4s