Folisca di Miriam D’Ambrosio, Arkadia Editore
In Folisca – per i tipi di Arkadia Editore – Miriam D’Ambrosio ci racconta la storia di Rosetta Andrezzi. Rosetta è l’ultima di nove figli e, giovanissima, viene spinta dalla madre a lavorare come serva presso una casa nella quale, la ragazzina, è costretta a soddisfare tutti i bisogni del «padrone». Rosetta, dunque, inizia una vita che non le appartiene, una vita che non ha potuto scegliere, una vita che le si è appiccicata addosso in modo subdolo. Lei, però, vuole cantare e danzare, vuole calcare le scene e ci riesce. Riesce a emanciparsi da quello che poteva essere il suo destino. Un destino che però sarà un giro in tondo e che la riporterà all’origine del cerchio. No. Non è destinata, Rosetta, a vivere il suo sogno, ma fa in tempo a conoscere l’amore. L’amore per Guido, un amore pulito, senza dolore, senza macchia. No. Non è destinata nemmeno a quell’amore Rosetta. Per lei è già scritto un destino che ha il sapore del sangue, del dolore e della menzogna. Muore pestata da un uomo (un esponente delle forze dell’ordine) al quale non si era voluta concedere. Un uomo che da lei diventerà ossessionato e con lei ossessionante. Nonostante l’epilogo della vicenda, Folisca (così la chiamava il suo Guido) non smette di vivere davvero perché la sua storia si tramanda di bocca in bocca. Di lei si ricorda il talento di artista, il cuore di donna, il dolore celato di un passato che non è mai passato davvero. Il femminicidio, in questo volume, diviene lo specchio di una società nella quale il forte sovrasta il debole per annientarlo, privarlo della dignità, della tranquillità, del diritto di scegliere, di autodeterminarsi. In questo marasma di dolore e ingiustizia, un giornalista d’eccezione – Benito Mussolini – farà luce sulla vicenda impedendo che la storia di Rosetta venga sepolta sotto una coltre di menzogne. Miriam D’Ambrosio, con una delicatezza poetica inusuale per l’argomento trattato, ci fa conoscere questa storia meravigliosa che impedisce al lettore di staccarsi dalle pagine. Una vicenda che merita, senza ombra di dubbio, di essere ricordata e raccontata. Un viaggio all’interno del cuore e dell’anima di una donna, una delle tante, che diverrà suo malgrado il simbolo di un mondo sbagliato nel quale c’è poco spazio per la purezza.
Lettura consigliatissima.
Flora Fusarelli
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