Michela Tanfoglio


Michela Tanfoglio ci racconta la sua esperienza a Sant’Anna Arresi per Luoghi Letterari Sardegna

Oggi vi parliamo di Michela Tanfoglio, amante della lirica, dell’arte e della letteratura, nel 2016 fonda l’agenzia editoriale e letteraria EditReal. Editor, ghostwriter e organizzatrice di eventi letterari, dal 2018 la sua agenzia, attraverso il suo lavoro, ha conseguito enormi traguardi: oltre 250 premi letterari nazionali e internazionali, e la pubblicazione di più di 1500 opere distribuite in tutto il territorio nazionale. Nel 2021 riceve il premio di miglior editor d’Italia.
 
In questa intervista l’autrice ci parlerà del suo racconto ispirato dalla sua permanenza a Sant’Anna Arresi presente nella raccolta Luoghi Letterari Sardegna a cura di Giulio Pisano (Arkadia Editore). Ecco cosa ci ha raccontato.

 L’INTERVISTA A MICHELA TANFOGLIO

Benvenuta Michela e grazie per essere qui a parlarci del tuo racconto presente nella raccolta Luoghi Letterari Sardegna. Dove è nata l’idea di dedicarti alla scrittura e in particolare di scrivere “Toso, hai visto Diana”?
Grazie a voi per questa intervista. La scrittura è sempre stata una “faccenda privata”, ho scritto dieci opere e le ho tenute tutte nel cassetto, non ho mai proposto un mio libro a un editore, né ho mai pensato di farlo. Diciamo che “da cosa è nata cosa” e per la prima volta ho scritto a nome mio un racconto per l’antologia LUOGHI LETTERARI SARDEGNA, a cura di Giulio Pisano ed edita dalla casa editrice Arkadia Editore. Giulio Pisano e Gianmarco Murru, anime del progetto LUOGHI LETTERARI, in collaborazione con l’editore Riccardo Mostalino e il direttore editoriale Patrizio Zurru hanno creduto in me, e sono grata per questo. “Toso, hai visto Diana?” rappresenta il “teatro dell’assurdo”, nel quale gli attori che recitano sono: il dolore, lo struggimento, la negazione e l’istinto auto-conservativo dell’essere umano.
 
Il tuo racconto è ambientato a Sant’Anna Arresi. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Che luogo magnifico! È stata un’esperienza che mi ha fatto vivere l’abbandono più profondo, perché prima di partire sentivo già che qualcosa nella mia vita privata si sarebbe spezzato per sempre; il senso di comunione che mi ha accolta senza conoscermi, mi ha in parte salvata. La Sardegna per me sa di mamma, perché la mia è nata e cresciuta ad Alghero. Ciò che non potrò mai dimenticare è l’amore che ho ricevuto dalla comunità arresina, non soltanto persone, ma perle rarissime che impreziosiscono il territorio. Mi mancano tutti e spero di tornare presto da loro.
 
Che tipo di ricerche hai svolto per realizzare il racconto?
Ho fatto tutto! Non mi sono riposata un secondo, non ho mai passato un pomeriggio al mare, semmai passavo le ore libere a gironzolare per il cimitero. Ho frequentato la chiesa e conversato a lungo con don Pietro, partecipato a commedie teatrali in lingua sarda, dove gli attori principali erano l’assessora Elisabetta Rossu e suo marito, passato molto tempo con la sindaca, con suo fratello, e poi sono finita dalle bruje, donne (spesso vedove) che compiono riti tra il sacro e il pagano per togliere il “malocchio” a colpi di preghiere recitate in un’antichissima lingua sarda. Poi ho parlato con Fulgenzio, che mi ha raccontato la sua storia strepitosa, disegnato con l’artista Daniela Madeddu e discusso a lungo con Stefania, una donna meravigliosa che conosce ogni anfratto di quella terra. E poi Livia e i suoi biscotti! Il ristorante I Pirati Sardi… Consiglio a tutti di fare un giretto da quelle parti: potrebbe cambiarvi la vita.
 
Ci racconti un aneddoto del tuo soggiorno in Sardegna?
“Mangia! Mangia, che sei magra!”; “Hai mangiato?” No, dai, questi non sono aneddoti, ma il modo migliore per prendersi cura di una bresciana pallida e deperita (ride!). Aneddoto? Un tenerissimo gatto rosso ha ben pensato di farsi ospitare nella mia stanza! Come mi manca quel micetto…
 
Che atmosfera si respira nella raccolta Luoghi Letterari Sardegna?
Tanta Sardegna, ma soprattutto la qualità delle opere scritte dai miei compagni d’avventura, scrittrici e scrittori che hanno dato prova, come sempre, di grandissime capacità.
 
Dove ti porterà il tuo amore per la carta e la penna? Su cosa stai lavorando?
Picasso – La mala arte, che uscirà l’8 aprile in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Maestro, sarà il mio primo libro. Uscirà con La Corte Editore e sono molto orgogliosa che l’editore Gianni La Corte abbia scelto me e la mia opera. Ho altro materiale, ma nei prossimi mesi mi concentrerò su EditReal, Luoghi Letterari Sardegna e Picasso – La mala arte. Io per prima devo dare l’esempio di come si cura l’uscita di un libro e farò del mio meglio, nella speranza di fare la mia parte anche nei confronti dei miei due editori, Riccardo Mostalino e Gianni La Corte. Vorrei ringraziare delle persone, se me lo permetti, che hanno preso o prenderanno parte alla produzione dei miei lavori: Patrizio Zurru, Gianmarco Murru, gli editor Athena Barbera, Giulio Pisano, Giovanna Burzio e Federico Ghirardi, il giallista Carlo F. De Filippis, l’avv. Sandra Moretti, la scrittrice Adriana Angoletta, il prof. J. Tomassini, Barbara Scardilli, Valeria Zanoni, Francesca Tamanini e Babi, l’essenza di ogni cosa.

 

Il link all’intervista su Spettakolare: https://bit.ly/3iNnQRZ



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