E’ partita il 9 ottobre da Venezia la prima edizione del progetto: Luoghi Letterari Veneto sostenuto dalla Regione Veneto e realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Mediterranea. Sette scrittori di importanza nazionale vivranno una settimana nei comuni veneti di: Sarmede (TV), Arquà Petrarca (PD), Cibiana di Cadore (BL), Malcesine (VR), Fratta Polesine (RO), Noale (VE) e Foza-Enego (Provincia di Vicenza). Gli autori che hanno aderito con grande entusiasmo al progetto sono: Carlo Martigli, Elisa Guidelli (in arte Eliselle), Anna Martellato, Meo Ponte, Valeria Gargiullo, Stefania Crepaldi e Daniele Furia. Un viaggio all’interno dei borghi più nascosti, che celano al loro interno tesori inaspettati. Ogni autore scriverà un racconto ambientato nel borgo che li ha ospitati, i racconti poi saranno raccolti nel libro Luoghi letterari in Veneto 2023, che sarà pubblicato dalla casa editrice Arkadia.Alla conferenza stampa veneziana hanno partecipato oltre agli scrittori e ai rappresentanti dei comuni coinvolti, l’assessore alla cultura della Regione Veneto Carlo Corazzari. “La regione del Veneto sostiene questo progetto che racchiude due anime distinte, ma intrecciate: da un lato la valorizzazione di borghi che caratterizzano la realtà del Veneto con l’obiettivo di raccontarli attraverso la loro bellezza, storia e tradizioni, e dall’altro, un nuovo investimento nella letteratura, incentivando una produzione di qualità. Il Veneto è terra di grandi scrittori e nelle loro pagine da sempre il paesaggio è elemento fondante, un protagonista che affianca i personaggi che animano romanzi e racconti. I dati ci dicono anche che ai veneti piace leggere: è la regione che ha più patti di lettura locali a livello nazionale e da poco si si è svolta conclusa la settima edizione della Maratona di Lettura “Il Veneto legge” che ha superato il record di partecipanti con 1.332 eventi che si sono svolti in tutto il Veneto” .
Dalla Sardegna al Piemonte
Soddisfatti gli organizzatori che dopo le prime edizioni del progetto in Sardegna e Piemonte, sono pronti a sbarcare in terra veneta. Soddisfatte le autorità e le istituzioni che hanno creduto nel progetto, la Regione Veneto e gli amministratori dei comuni interessati. Gli autori, felicissimi di poter fare il lavoro di scrittore sul campo, hanno dato il benvenuto all’edizione veneta con grande entusiasmo per un’operazione che, aldilà della valenza editoriale, è un ottimo volano a livello turistico grazie al connubio letteratura – racconto del territorio. Il progetto Luoghi Letterari in Veneto ha ottenuto la collaborazione dell’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia. Durante la conferenza stampa ha salutato con un videomessaggio la manifestazione anche Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano. “Il rapporto con i territori è fondamentale per il Parlamento europeo e, come ufficio di Milano, siamo entusiasti di promuovere questo progetto, orientato a valorizzare i piccoli comuni attraverso la letteratura. L’Europa è da sempre attenta a sostenere nuovi modelli di turismo sostenibili, che favoriscono contatti tra diverse aree e i relativi attori locali. In questo contesto si inserisce sicuramente “Luoghi Letterari”, che nelle sue diverse edizioni sta toccando varie regioni coinvolgendone le comunità e le realtà locali. In questo modo l’iniziativa contribuisce a creare una sorta di rete, che arricchisce ulteriormente il panorama culturale europeo”. “Questo progetto è nato con diversi obiettivi” ha sottolineato Gianmarco Murru, presidente di Luoghi letterari e dell’associazione culturale Mediterranea, di cui è direttore e media partner del progetto con la testata Mediterraneaonline.eu). “Sicuramente uno degli obiettivi è quello di far conoscere i territori della sconfinata provincia italiana attraverso la letteratura, far nascere la passione per la lettura, far incontrare le amministrazioni dei piccoli paesi tra di loro e creare una rete di “paesi letterari“. Un mondo che si conosce e si riconosce attraverso il viaggio in un’Italia invisibile e ricchissima di bellezza. Un piccolo grand tour che riserverà ancora sorprese nelle prossime edizioni. Stesso entusiasmo per Giulio Pisano, direttore artistico di Luoghi Letterari che ha seguito gli scrittori per tutto il periodo di residenza letteraria nelle precedenti edizioni in Sardegna e Piemonte. “Seguire gli autori nell’avventura di luoghi letterari mi ha dato modo di conoscerli meglio fuori dal loro habitat e conoscere soprattutto i luoghi che sono i veri protagonisti del progetto. La fatica di spostarsi ogni giorno da un borgo all’altro non si sente nemmeno quando si sa che all’arrivo si vedranno persone e luoghi indimenticabili. Per me sarà sicuramente un’esperienza fantastica e ho già deciso di tornare con più calma per riscoprire le bellezze che, gli autori con la loro arte, saranno capaci di riprodurre nel testo”.
Il progetto
Il progetto è cominciato in Sardegna nel 2022. Luoghi Letterari in Sardegna, un’avventura che ha messo insieme l’arte dello scrivere con l’accoglienza delle comunità dei piccoli borghi. Sette scrittori, catapultati dalle metropoli italiane in piccoli o piccolissimi paesi della Sardegna sconosciuta. Il risultato è stato il bellissimo volume, pubblicato da Arkadia Luoghi Letterari in Sardegna. Luoghi letterari ha come obiettivo quello di sviluppare un nuovo modello di turismo culturale e di smart working in tutte le regioni italiane. II progetto si inserisce nelle diverse strategie utili a rivitalizzare i piccoli paesi per combattere il fenomeno dello spopolamento attraverso azioni culturali. Nel duplice intento di favorire un modello di turismo culturale destagionalizzato e aumentare la coesione tra i comuni, uniti in un progetto che vuole raccontare i piccoli centri attraverso la letteratura, ancora oggi un potente mezzo di comunicazione e conoscenza.
I partner
Associazione Culturale Mediterranea – Lavoriamo da 15 anni sulla produzione di cultura, di cui il giornalismo con la testata giornalistica mediterraneaonline.eu, è una parte importante. Negli anni ci siamo specializzati nella creazione di progetti culturali che hanno coinvolto soggetti privati, enti pubblici, il mondo del terzo settore, associazioni culturali, artisti, intellettuali, università, ambasciate, Istituti di Cultura italiani all’estero. Giulio Pisano (EditReal) – Giulio Pisano si occupa di valutazioni editoriali e di editing da oltre 20 anni. È senior editor nell’agenzia editoriale EditReal e collabora con autori pubblicati dalle maggiori case editrici italiane. Ha curato diverse raccolte di racconti tra cui Luoghi letterari Sardegna all’interno del progetto Luoghi letterari e che sta portando avanti insieme all’Associazione Culturale Mediterranea e a Gianmarco Murru con la partnership di Arkadia editore. Arkadia – Arkadia Editore è una realtà che nasce nel 2009 e che da sempre si contraddistingue per professionalità consolidate e per una attività che mira alla pubblicazione di piccole perle letterarie. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre. Arkadia ha al suo attivo un catalogo di circa 600 titoli, in prevalenza narrativa, e negli anni ha portato i propri autori ai principali premi letterari nazionali e scoperto autentiche rivelazioni letterarie, da Paolo Ciampi a Alberto Frappa Raunceroy, da Gian Marco Griffi a Alessandro Zannoni e portando alla ribalta firme prestigiose come Michele Zatta, Paolo Restuccia e Olivia Crosio. Distribuita da Messaggerie, oggi è una realtà consolidata e ambita da tantissimi scrittori per la sua capacità e per la bontà delle sue proposte. Il Progetto è supportato da numerosi partner istituzionali e privati: Associazione Borghi autentici, Università di Milano, Università di Sassari, Fondazione Film Commission, Associazione Editori Sardi, Associazione Editori Indipendenti, l’agenzia letteraria EditReal, la casa editrice Arkadia. Tutto il materiale sarà pubblicato sul portale luoghiletterari.it, sulle pagine social del sito e sul sito e social della rivista mediterraneaonline.eu media partner del progetto.
Barbara Ganz
Il link all’articolo su Il Sole 24 Ore: https://bitly.ws/XiVS
Al via il progetto “Luoghi letterari”. Sette autori risiederanno per una settimana in 7 Comuni (uno per ogni provincia): al termine realizzeranno un racconto che confluirà in una raccolta
Gli autori e gli organizzatori di “Luoghi letterari in Veneto”
È Noale il borgo scelto per rappresentare il territorio veneziano nel format “Luoghi letterari”, iniziativa che per i prossimi sette giorni vedrà protagonisti sette scrittori di fama nazionale, ciascuno dei quali dislocato in una delle sette province venete. Una residenza letteraria che vedrà gli autori immergersi in realtà nascoste al turismo di massa e produrre, al termine della permanenza, un racconto che confluirà poi in una raccolta edita da Arkadia Editore.
Luoghi letterari: scrittori e Comuni coinvolti
L’iniziativa, giunta in Veneto dopo il successo delle prime edizioni in Sardegna e Piemonte, è sostenuta da Regione Veneto, ufficio di rappresentanza del Parlamento europeo in Italia, e realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Mediterranea. I sette scrittori selezionati sono Carlo Martigli, Elisa Guidelli (in arte Eliselle), Anna Martellato, Meo Ponte, Valeria Gargiullo, Stefania Crepaldi e Daniele Furia. Ognuno degli autori vivrà per un massimo di una settimana nei Comuni di Noale, Sarmede (Treviso), Arquà Petrarca (Padova), Cibiana di Cadore (Belluno), Malcesine (Verona), Fratta Polesine (Rovigo) e Foza-Enego (Vicenza). In particolare, spetterà a Ponte raccontare la città dei Tempesta.
Il progetto nasce con diversi obiettivi, ha spiegato Gianmarco Murru, presidente di Luoghi letterari e dell’associazione culturale Mediterranea, «uno in particolare quello di far conoscere i territori della sconfinata provincia italiana attraverso la letteratura, far nascere la passione per la lettura, far incontrare le amministrazioni dei piccoli paesi tra di loro e creare una rete di “paesi letterari”». Il direttore artistico del progetto, Giulio Pisano, ha seguito gli scrittori per tutto il periodo di residenza letteraria nelle precedenti edizioni, e ha avuto modo di «conoscerli meglio fuori dal loro habitat e conoscere soprattutto i luoghi che sono i veri protagonisti del progetto. La fatica di spostarsi ogni giorno da un borgo all’altro non si sente nemmeno quando si sa che all’arrivo si vedranno persone e luoghi indimenticabili»
«La Regione Veneto sostiene questo progetto che racchiude due anime distinte ma intrecciate – ha commentato l’assessore alla Cultura, Cristiano Corazzari -: da un lato la valorizzazione di borghi che caratterizzano la realtà del Veneto con l’obiettivo di raccontarli attraverso la loro bellezza, storia e tradizioni, e dall’altro, un nuovo investimento nella letteratura, incentivando una produzione di qualità».
La storia del progetto
Luoghi letterari è nato in Sardegna nel 2022, un’avventura che ha messo insieme l’arte dello scrivere con l’accoglienza delle comunità dei piccoli borghi. Sette scrittori, catapultati dalle metropoli italiane in piccoli o piccolissimi paesi della Sardegna sconosciuta. Il risultato è stato il volume, pubblicato da Arkadia, Luoghi Letterari in Sardegna. L’idea alla base del progetto è sviluppare un nuovo modello di turismo culturale e di smart working in tutte le regioni italiane. Un’iniziativa che si inserisce nelle diverse strategie per rivitalizzare i piccoli paesi e combattere il fenomeno dello spopolamento attraverso azioni culturali.
Gianluca Anoè
Il link alla recensione su VeneziaToday: https://bitly.ws/WRZ5
Manca davvero poco all’inizio della seconda edizione del Val di Vara Book Festival, in calendario dal 28 al 30 luglio a Varese Ligure!
Una vera e propria fiera dell’editoria indipendente che per tre giorni “invaderà” con presentazioni, incontri, laboratori e molto altro la piazza centrale dello splendido borgo nel cuore della Val di Vara, caratterizzata dagli edifici medievali con le facciate dai colori pastello. L’evento è organizzato dall’Associazione no profit di promozione turistica Visit Val di Vara in collaborazione con Edizioni Astragalo e con il patrocinio del Comune di Varese Ligure, il supporto della Pro Loco di Varese Ligure e del Biodistretto Val di Vara. Val di Vara Book Festival verrà inaugurato ufficialmente venerdì 28 luglio alle 16 alla presenza delle autorità locali e proseguirà nelle giornate di sabato 29 e domenica 30 proponendo più di venti tra incontri, laboratori, presentazioni, visite guidate del territorio, degustazioni di eccellenze gastronomiche locali e spettacoli che animeranno la suggestiva piazza rotonda del borgo antico. La presenza di autori, critici letterari, editori indipendenti ed altri apprezzati esponenti del mondo della cultura fa del Val di Vara Book Festival un appuntamento irrinunciabile per chi ama la letteratura, che permetterà a chiunque lo desideri di immergersi nell’unicità di un territorio ricco di fascino e di storia, immerso nella natura e da sempre votato al biologico. Non mancheranno le iniziative per i più giovani, come i laboratori di fumetto e le letture animate di albi illustrati, oltre alle visite guidate per conoscere più da vicino il borgo, la natura circostante e le tradizioni locali. Dopo il grande successo della prima edizione, reso possibile dalla presenza di personalità di rilievo del mondo dell’editoria e della cultura, Val di Vara Book Festival torna quest’estate con un programma ancora più ricco e nomi di alto profilo del panorama culturale italiano ed internazionale, per offrire ai visitatori un’esperienza letteraria davvero irripetibile.
Programma
Venerdì 28 luglio Monica Amari, saggista ed esperta di politiche culturali e Matteo Vincenzo D’Alfonso, docente presso l’Università di Ferrara presenteranno il saggio “Elogio dei diritti e dei doveri culturali. A difesa della democrazia”, (Rubettino Editore): il testo pone l’accento sulla necessità di tutelare la conoscenza come un diritto collettivo fondamentale e garantito, in accordo con la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo che la paragona ai diritti economici e sociali, riconoscendoli come indispensabili per lo sviluppo personale dell’individuo. La società di oggi, plasmata dall’avanzare di populismi e dall’abbassamento generale dei livelli educativi, impone una seria riflessione sull’importanza di ipotizzare uno stato in cui la generazione, l’accessibilità e la redistribuzione delle conoscenze rappresentino l’obiettivo primario. In un’epoca come la nostra, segnata dall’attenzione sempre crescente all’ecologia e ai principi del riutilizzo, diventa un vero e proprio atto di cultura rivoluzionario lo Shit Museum di Castelbosco (PC) dove, tra irriverenza e innovazione, il rifiuto organico per eccellenza si trasforma in oggetto di design grazie ad un originale ed efficiente progetto di riciclo. A raccontare in un libro dal titolo “Dalla Stalla alle Stelle” (40GB editore) questo spazio espositivo e laboratorio di innovazione unico nel suo genere, in cui sostenibilità ambientale e arte interagiscono perfettamente sono Simone Tansini – attore, musicista, baritono ed editore- e Lorenzo Bozzi, scrittore, che presenteranno il loro progetto editoriale al Val di Vara Book Festival. A chiudere la prima serata di eventi, lo spettacolo teatrale “La via degli alberi”, di e con Pino Petruzzelli, coprodotto da Fondazione Luzzati e Teatro della Tosse. In scena quattro “interviste impossibili” per ascoltare la voce degli alberi incontrati in un viaggio affascinante dal Nord al Sud del nostro paese. Un percorso geografico, linguistico e naturalistico ma, al contempo, una narrazione intima e coinvolgente in cui il protagonista guida sé stesso e l’ascoltatore attraverso una rassegna poetica di istantanee dall’Italia, spiegando una vera e propria filosofia di vita che trova il suo fondamento nel dialogo tra Uomo e Natura. L’attore e regista brindisino – ma ormai ligure d’adozione – metterà in scena uno spettacolo in cui il racconto intimo che scaturisce dalla sua coscienza si sposa con l’ambiente circostante, carico di storia e di mistero, sotto la luce tenue della luna d’estate, ai piedi del castello del borgo. Sabato 29 luglio alle 10 appuntamento da non perdere con il laboratorio di fumetto a cura di Bruno Testa e Giorgio Sommacal, uno degli illustratori di personaggi iconici come Cattivik e Lupo Alberto. I due grandi fumettisti saranno pronti a coinvolgere adulti e bambini a disegnare insieme a loro. I posti sono limitati, è gradita e consigliata la prenotazione! Alle 18.15 l’atteso incontro con Andreas Weber, biologo e filosofo tedesco, autore del libro “Non vince il più forte. Elogio del compromesso” (Lindau Edizioni). «Compromesso» è un termine che non gode di buona reputazione. «Scendere a compromessi», «accettare un compromesso», «una vita di compromessi», sono espressioni che fanno pensare a un cedimento, a una rinuncia, a un ripiego, a una via che consente alle parti in causa di uscire da un’impasse, senza valutare le conseguenze e gli esiti. Questo pregiudizio fa il gioco di chi vuole imporre il proprio punto di vista a ogni costo, di chi di compromessi non vuole sentir parlare. Certo, l’impressione che si può trarre da recenti vicende storiche, politiche e sociali sembra giustificare il dubbio che il compromesso non porti a un risultato efficace e corretto, ma soltanto ad accordi al ribasso e a transazioni di comodo. La questione è complessa, eppure, mai come oggi, è necessario e urgente affrontarla. Ed è quanto si è proposto Andreas Weber studiando il compromesso in tutte le sfere dell’esistenza. Chiarire i suoi confini e i suoi ambiti di applicazione, gli interlocutori da coinvolgere e le dinamiche da prevedere per arrivare a decidere e agire secondo le esigenze di tutti gli attori, senza ignorare le criticità e le problematiche delle situazioni in cui si opera: ecco quanto bisogna fare perché il compromesso sia motore di vero cambiamento e qualcosa che arricchisce il mondo. A seguire il Progetto Luoghi Letterari, in collaborazione con l’Associazione Borghi Autentici, l’agenzia letteraria EditReal e la casa editrice Arkadia. Il progetto si pone come obiettivo lo sviluppo di un nuovo modello di turismo culturale e di smart working nei piccoli centri, con l’intento di dargli nuova vita e di contrastare lo spopolamento attraverso iniziative culturali. Luoghi Letterari ha un duplice fine: favorire un modello di turismo destagionalizzato e aumentare la coesione tra i comuni, uniti in un progetto che intende raccontare i piccoli borghi italiani attraverso la letteratura, ancora oggi potente mezzo di comunicazione e di attrazione. Il Progetto Luoghi Letterari è nato in Sardegna e si è ampliato successivamente coinvolgendo i piccoli comuni a rischio demografico del Piemonte, con l’idea di espandersi anche alla Liguria e via via alle altre regioni italiane. Un momento dedicato ai più piccoli quello in cui l’autrice Ginevra Van Deflor e l’illustratore Giorgio Sommacal, alle 21.30, daranno vita ad una lettura animata del loro LUprocesso (Edizioni Astragalo), albo illustrato vincitore del “Trofeo Baia delle Favole” Premio Andersen 2022. Il lupo, quello malvagio raccontato dalle favole, chiama a processo gli autori per averlo ingiustamente relegato al ruolo di “cattivo” e convoca come testimoni a suo favore alcuni personaggi delle favole, tra cui Cappuccetto Rosso e i Tre Porcellini, dimostrando come i fatti si siano svolti in modo ben diverso da come sono stati raccontati. Una fiaba divertente, unica nel suo genere, che sovverte gli schemi e abbatte gli stereotipi, inducendo i bambini a riflettere sui ruoli che ci vengono attribuiti dagli altri. Un’occasione anche per rileggere le fiabe classiche con occhi nuovi. A conclusione della lettura, una coinvolgente Caccia al tesoro letteraria porterà grandi e piccini a muoversi tra le strade del borgo storico di Varese Ligure, alla scoperta di suggestioni poetiche e letterarie. Domenica 30 luglio, da segnalare l’evento “Non solo Diabolik”, con Paolo Zaniboni e Bruno Testa, un regalo prezioso riservato al pubblico del Val di Vara. Paolo, figlio di Sergio Zaniboni, uno dei più grandi maestri italiani del fumetto, ripercorre le tappe artistiche vissute insieme al padre: dagli esordi al successo di Diabolik, dalle storie per il Giornalino allo speciale di Tex per Sergio Bonelli…e tanto altro ancora. Un appuntamento da non perdere per gli appassionati del fumetto d’autore! Alle 17.30 Federico Chiodaroli e Marina Acconci presentano “Via dei Monti o de Pontremolo” (Edizioni 5 Terre) una guida per riscoprire la Via dei Monti o de Pontremolo, che, dopo attente ricerche e studi del lavoro di storici del territorio come Tiziano Mannoni, è stata recentemente recuperata e permette al viaggiatore lento e curioso di immergersi in un mondo antico e autentico. Ricco di storia, di paesaggi mozzafiato, di quiete e buona cucina, questo territorio stupisce per la sua bellezza incontaminata, per le tracce a volte nascoste di una vita passata fatta di mercanti, pellegrini, osti, castellani, pastori, briganti, streghe e leggende. Sarà poi Alberto Grandi, professore associato all’Università di Parma, saggista e firma nota del “Corriere della sera”, a parlare dei suoi “Denominazione di origine inventata” (Mondadori Editore) e “Storia delle nostre paure alimentari” (Aboca Edizioni). Se con “Denominazione di Origine Inventata”, un libro autorevole che rimette in discussione i falsi miti della tipicità gastronomica italiana, Grandi ci ha insegnato a distinguere tra verità e narrazione pubblicitaria, con “Storie delle nostre paure alimentari” l’autore affronta un nuovo, interessante e finora poco esplorato tema legato all’alimentazione, quello della paura del cibo. Alberto Grandi ripercorre, dunque, le tappe di questa storia millenaria attraverso aneddoti e vicende curiose, dalla paura della lebbra suina (una malattia inesistente) a quella del pomodoro velenoso, fino alla stigmatizzazione degli OGM, degli insetti e della carne coltivata, tenendo insieme scienza, superstizione, politica, economia ed ecologia, perché oggi produrre cibo per otto miliardi di persone non è solo una questione sanitaria, è soprattutto un tema che mette in gioco la salvezza dell’intero pianeta. A chiudere il Val di Vara Book Festival il laboratorio “Il carnet de voyage e la letteratura da viaggio”, a cura di Pino Pace e Giorgio Sommacal, rivolto ad adulti e bambini. I carnets de voyage e le mappe narrative consentono di rendere un viaggio, grande o microscopico che sia, assolutamente indimenticabile, al punto da diventare una vera opera d’arte che permane nello spazio e nel tempo. Durante questo laboratorio, sarà possibile imparare a descrivere un piccolo viaggio usando tutti i sensi e tante modalità narrative diverse (scrittura, disegno, collage, ecc.), in un percorso speciale di narrazione che esplora la parola e l’immagine in un limite sottile, ma ben presente, di congiunzione e integrazione.
“Questo laboratorio fa per te se… sei una persona che ama viaggiare e trovare la meraviglia nelle piccole cose, se ti piace sperimentarti nella scrittura e non disdegni affatto il disegno, se ti piace divertirti e provare nuove modalità di comunicazione. Per la frequenza non è necessaria alcuna conoscenza pregressa. Cosa ti porti a casa? La capacità di guardare il piccolo con meraviglia e di valorizzare ogni particolare, il tuo carnet e tanta, tanta poesia”.
Tutti gli eventi ed i laboratori sono gratuiti.
Gli organizzatori
Edizioni Astragalo, con sede a Trecate (NO), nasce come casa editrice indipendente. A guidare le scelte editoriali e stilistiche sono da sempre la narrazione e l’illustrazione insieme all’attenzione rivolta a tematiche delicate, a contenuti culturali e alla volontà di inclusione in tutte le forme rese possibili dalla parola e dalle immagini. Alla narrativa per bambini, a cui ha dedicato gran parte del proprio lavoro, Astragalo affianca la narrativa per adulti, saggi e fumetti, selezionando testi ed autori di qualità. La casa editrice è attiva nella promozione alla lettura e organizza eventi, laboratori, corsi di aggiornamento e formazione presso scuole, biblioteche, associazioni, teatri, ecc. Visit Val di Vara è l’Associazione no profit di promozione turistica che ha come obiettivo quello di coinvolgere tutta la comunità locale, dalle amministrazioni agli altri stakeholder del territorio, agli operatori economici, ai privati cittadini, nell’elaborazione di una strategia integrata per la promozione della Val di Vara, dei suoi prodotti e delle sue bellezze, consentendo lo sviluppo delle zone rurali, anche attraverso l’utilizzo di risorse europee, nazionali e locali. 5 Terre edizioni è una casa editrice indipendente ligure che da vent’anni promuove la cultura locale attraverso le sue pubblicazioni. Narrativa, guide turistiche, cucina, illustrati: tutti i volumi di Edizioni Cinque Terre vogliono raccontare una storia, grande o piccola che sia. Il Ciliegio Edizioni, con sede a Como, nasce nel 2003 con il desiderio di veicolare i sentimenti attraverso una selezione di libri che ha come guida l’ispirazione, la creatività e l’espressione leggera e profonda dei colori dell’anima.
Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale o la pagina Facebook del Val di Vara Book Festival.
Il link alla segnalazione su Levante News: http://bitly.ws/LhjA
Un interesse rinnovato per i piccoli borghi, fuori dagli itinerari turistici tradizionali, attraverso gli occhi di sette grandi scrittori capaci di ammaliare con le loro opere milioni di lettori. Ognuno, con lo stile che lo contraddistingue, racconta il paese in cui ha soggiornato, per dare al lettore la sua interpretazione del vissuto attraverso l’arte della scrittura. Nel solco tracciato dalla grande letteratura di viaggio, uno spaccato della Sardegna da un punto di vista totalmente nuovo che farà viaggiare con la mente in luoghi misteriosi e poco conosciuti. In questo volume Carlo A. Martigli, Valeria Gargiullo, Giulia Ciarapica, Michela Tanfoglio, Paolo Roversi, Bea Buozzi e Diego Galdino raccontano Villacidro, Desulo, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Ovodda e Dolianova.
Introduzione
“Luoghi Letterari Sardegna” è una raccolta di racconti nata da un progetto che, sin da subito, mi ha entusiasmata. Sette autori continentali hanno vissuto per una settimana in diversi paesi dell’entroterra sardo: Villacidro, Desulo, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi, Ovodda e Dolianova. Dalla loro permanenza e dagli incontri con gli abitanti di questi paesi lontani dalle spiagge, tipiche mete turistiche, sono nati dei racconti nei quali assaporiamo tutta la magia della Sardegna.
Aneddoti personali
Chi di voi mi conosce e mi segue da un po’, sa che sono una fan di Diego Galdino. Quindi quando, nel 2022, ho saputo che avrebbe partecipato al progetto “Luoghi Letterari Sardegna” a cura di Giulio Pisano (editor e agente letterario che ho avuto modo di conoscere grazie all’Accademia d’Arte di Cagliari) ho seguito tutte le novità inerenti questo progetto (oltre ad aver incontrato Diego a Dolianova, il paese sardo che l’ha ospitato) fino alla lettura del libro.
Recensione
I racconti che si susseguono in questa raccolta, ci fanno immergere completamente nella cultura, nelle tradizioni, nella storia e nell’accoglienza sarda. Devo ammettere che, da sarda, sono rimasta colpita dall’amore che, attraverso le loro penne (o le loro tastiere), questi autori e autrici hanno dimostrato nei confronti della terra che li ha ospitati, facendoli sentire parte del tutto. La raccolta inizia con “Nel sogno di una cascata” di Bea Buozzi che, essendo ospite di Villacidro, non poteva non inserire nel suo racconto Jane Austen. Nel paese, infatti, c’è il bookclub dedicato all’autrice inglese. La Buozzi la fa vivere ai tempi nostri, grazie alla famosa cascata de Sa Spendula. Un racconto divertente e che, fino all’ultimo, fa sognare. A seguire troviamo “Te, la mia inquietudine” scritto da Giulia Ciarapica durante il suo soggiorno a San Giovanni Suergiu, in cui il culto delle anime dei morti (molto forte nell’entroterra sardo) fa da protagonista. In “Convinzione” di Diego Galdino, ci immergiamo tra le strade di Dolianova e tra i suoi singolari personaggi, frequentatori del bar in cui lavora il protagonista. Come sempre Galdino ci fa assaporare i luoghi che descrive, catapultandoci lì. In “Torneremo ancora” di Valeria Gargiullo, la narrazione viene da un punto di vista insolito: quello di un gatto. Dopo aver perso la madre sulla spiaggia di Porto Pino, l’animale vaga fino ad arrivare a Ovodda, paese in cui non solo trova una famiglia umana pronta ad accoglierlo, ma ottiene tante risposte sulla sua vita e su quella degli uomini che lo circondano. In “Il dono di Desulo” Carlo A. Martigli, ci presenta uno scritto a metà tra il racconto e il saggio. Attraverso gli aneddoti degli abitanti del paese che l’ha ospitato e i suoi studi, l’autore ci mostra Desulo e la Sardegna in tutta la loro bellezza storica e archeologica. “Il giocatore” di Paolo Roversi è ambientato, come il primo racconto, a Villacidro dove l’autore ha soggiornato, regalandoci pagine dalle tinte noir con un finale sorprendente. Infine la raccolta si conclude con il racconto di Michela Tanfoglio dal titolo “Toso, hai visto Diana?”, storia di un bambino che, crescendo fino all’età adulta, si trova ad affrontare il lutto di aver perso la madre. Ma a lei e alle sue origini sarde rimarrà sempre legato, tanto da tornare a Sant’Anna Arresi. La storia è giocata sull’anagramma che la rende singolare e ricca di suspence.
Conclusioni
Sette viaggi con sette autori e autrici, che ci portano nell’entroterra sardo, tra nuraghi, tradizioni e ospitalità. Un libro da leggere per assaporare la magia della Sardegna, che non è solo quella delle spiagge e delle mete turistiche.
Il link alla recensione su My Bookcrossing Life: https://bit.ly/3GiRM0W
Questa prestigiosa antologia si propone come uno dei casi letterari dell’anno, riunendo nomi di primo piano accomunati da soggiorni in piccole località della Sardegna lontane dal turismo di massa, in seguito ai quali sono stati chiamati a stendere racconti sul tema destinati a confluire qui. L’isola è terra dove il vecchio (anzi, l’antico) e il nuovo con-vivono come raramente altrove, in un connubio visibile specialmente a distanza dalle strade più battute ed effimere. Ed è proprio nelle destinazioni desuete in cui sono stati accolti che le scrittrici e gli scrittori hanno potuto cogliere – con sfumature e modi diversi – le compresenze armoniose (cosa ben diversa dai contrasti) di una regione dove la rarefazione di buona parte degli ambienti sprigiona agli sguardi più attenti spunti al limite del “misterico”. Da essi possono nascere, letterariamente parlando, pure piacevoli “allucinazioni” che ispirano in mani scrittorie slittamenti tra piani di realtà intesi come tentativi non di alterare ma di comprendere meglio la realtà proprio all’insegna della persistenza temporale, perché in Sardegna “le cose di prima non si gettano, devi solo imparare a conviverci”. L’impostazione a più strati può riguardare la rielaborazione di un lutto (Ciarapica), o il racconto stesso di un trauma speziato di sottili polisemie anagrammatiche (Tanfoglio, la quale – dopo un’intensissima e assai premiata opera a capo dell’agenzia letteraria Editreal – fa il suo esordio ufficiale nella fiction, poche settimane prima dell’attesa biografia picassiana); o ancora il gioco di reminiscenze letterarie e ironia con cui Bea Buozzi inscena una rivisitazione in costume procacciatrice di gustosi equivoci nei quali – pur senza trascurare il fascino dei luoghi visitati – dà sfogo alla grande passione per Jane Austen. Non manca un frangente meta-narrativo, con la comparsa di alcuni dei mentori di questo libro (Giulio Pisano, Gianmarco Murru, Cristiana Sarritzu) nella storia romantica (ma non troppo…) proposta da Galdino. Gioca con i codici e gli stereotipi di meccanismi narrativi apertamente esposti pure Roversi, che intride di gradevole umorismo nero – coniugato anch’esso a descrizione d’ambiente – un abile racconto in cui esibisce gli strumenti del crime. Lo scarto d’originalità proposto da Gargiullo consiste nell’adozione del punto di vista animale (equivalente felino dello sveviano “Argo e il suo padrone”), dove però la prospettiva fiabesca, più che indagare su contraddizioni e ipocrisie dell’umano, sottolinea nuovamente il leit-motiv del libro, una Sardegna la cui “purezza” è da rintracciarsi nelle coesistenze che la caratterizzano: quella preziosa tra ciò che è stato e ciò che è, espressa in pressoché tutti i racconti da riferimenti al folklore e all’archeologia locale (in primis, ovviamente, quella nuragica); e quella – maggiormente sottintesa ma proprio per questo ancor più emblematica della civiltà isolana – tra natura e cultura, omologa della continuità tra un passato che ha le sue radici nei più che millenari sommovimenti geologici e un presente la cui armonia con la storia e il contesto risalta agli occhi dei visitatori continentali, sotto forma anche di squisita ospitalità. Penetra mirabilmente questo spirito il pezzo di Martigli, unico della silloge ad accantonare la fiction a favore di un diarismo antropologico che rende la chiave di volta dell’intera operazione dei “Luoghi letterari” (i quali, in un certo senso, si scoprono non solo tali). Spedito nel centro della Sardegna, ai piedi del Gennargentu, egli ripercorre quasi introiettandola (operazione alquanto ardua per un non autoctono) l’osmosi tra la Grande Cima e gli abitanti dei paesi attigui: “È gente, come la montagna, che non ha bisogno di dire ‘Lei non sa chi sono io’, è gente, come la montagna, che dice a se stessa ‘So io chi sono’, il resto non ha importanza”; parole che richiamano qualcosa di più di un reciproco rispetto (modernamente ecologico, si sarebbe tentati di dire), configurando un quid ancora più sostanziale, una comunanza di linguaggi reciproca, inclusi quelli che partono dall’inanimato verso gli uomini. Le diramazioni attraverso cui la natura si fa civiltà e senso di appartenenza si manifestano con divagazioni di vario genere (storiche, etimologiche, giuridiche) che fanno capire come lo scrittore abbia penetrato perfettamente la quintessenza dell’isola, e forse non casualmente dal posto più centrale di essa. In definitiva questo libro rappresenta un omaggio assai riuscito – grazie alla lungimirante sinergia tra Arkadia, l’Associazione culturale Mediterranea capitanata da Murru e le generose amministrazioni locali –, il quale oltre a stimolare i lettori ad andare al di là dei percorsi prestabiliti e delle rotte massificate lascia l’auspicio che il format sia esportabile ad altre regioni della nostra bellissima Penisola.
Alberto Raffaelli
Il link alla recensione di Alberto Raffaelli: https://bit.ly/3JZ7DUL