Un romanzo ben orchestrato da ricorsi storici con riferimenti che affascinano e coinvolgono realtà e fiction degna delle migliori menti letterarie. “La Chimera di Vasari”, edito da Arkadia, è il curioso esperimento narrativo dello scrittore aretino Mauro Caneschi. Il romanzo è un giallo con tutti gli elementi per definirlo tale, infatti dal lago di Garda ad Arezzo, due fratelli indagano sul sequestro di un professore che stava studiando un antico manufatto. Li aiuta Lucia, assistente virtuale in grado di trasformarsi in chef, manager, poliziotta. Gli enigmi del passato si intrecciano con i paradossi della tecnologia. A capitoli alterni Caneschi ricostruisce la memoria storica dell’opera che tutti cercano, tracciando un percorso che va dall’antica Aritim – poi Arezzo – del 390 a.C., fino alle pagine vergate dal Vasari sul segreto del prezioso manufatto. I tre eroi della domenica – Marco, Dario e Sonia – insieme alla fedele e più che necessaria Lucia, affrontano una indagine che li porta in Toscana, tra casolari sperduti e una Arezzo divenuta all’improvviso cupa e ostile, dove Casa Vasari sembra nascondere segreti destinati a restare tali. Aggiungiamo al tutto una coppia di poliziotti quasi galvanizzati dalla rottura improvvisa della loro placida routine di provincia, due manigoldi che rispondono al prototipo del cattivo per caso, e avremo un percorso di ricerca in cui l’antico mistero diventa ad un tratto una faccenda pericolosa che, comunque, i tre compagni d’avventura cercheranno di scoprire salvando la pelle.
“La Chimera di Vasari” Ecco il nuovo romanzo di Mauro Caneschi
“La Chimera di Vasari”, edito da Arkadia, è la terza fatica letteraria dello scrittore aretino Mauro Caneschi (nella foto). Questa volta l’autore presenta un romanzo avvincente che immerge il lettore nella storia e nel mito di Arezzo. La vacanza sul Garda di due fratelli e della fidanzata di uno di loro viene interrotta dalla notizia della sparizione del padre di lei, un professore che stava sovraintendendo alla catalogazione digitale di manoscritti rinascimentali. I ragazzi partono per Arezzo, città dove nel 1553 venne ritrovata nei dintorni di Porta San Lorentino la Chimera, uno dei bronzi etruschi più famosi di sempre. La ricerca dell’uomo scomparso li condurrà a una scoperta archeologica ancor più sbalorditiva. Muovendosi tra Arezzo e Firenze, il gruppo indagherà tra documenti e opere d’arte, archivi e antiche pievi, ma non saranno soli, perché l’assistente del professore e un antiquario romano li seguono nell’ombra, in attesa dell’evolversi degli eventi. Aiutati da un’intelligenza artificiale con la quale sono venuti casualmente in contatto, i due fratelli riescono a interpretare gli indizi lasciati nel Cinquecento da Giorgio Vasari.
Silvia Bardi