Recencione: La laguna dei sogni sbagliati, di Massimiliano Scudeletti
La laguna dei sogni sbagliati, di Massimiliano Scudeletti, è un romanzo di formazione ambientato tra Venezia e Porto Marghera, intorno alla metà degli anni ’90 del Novecento, con incursioni nel mondo dell’esoterismo, dei riti satanici, del vampirismo. Ingredienti apparentemente eterogenei, che l’autore ha saputo miscelare con sapienza: e il risultato è stato strepitoso. Cosa ci racconta questo romanzo? Ci parla di un ragazzetto, Alessandro Onofri, rimasto orfano a soli dodici anni di entrambi i genitori a seguito di un incidente automobilistico; di una sua prozia molto stravagante, che vive in un magnifico palazzo veneziano, bazzica l’occultismo ed è considerata, dai servizi sociali, troppo anziana per prendersi cura di un adolescente, che viene affidato prima a una coppia piuttosto antipatica di docenti universitari e poi a un’altra famiglia molto più accogliente; di una supplente di matematica davvero inquietante, una donna sprezzante, sarcastica, decisamente malvagia. Intorno a questi che sono in un certo senso i personaggi principali ne girano altri, tra adulti e ragazzi, ma un ruolo fondamentale hanno i due amici di Alessandro, la bionda e delicata Maria Luisa e Ivan, profugo delle guerre iugoslave. Tutti e tre sono ragazzi fragili, la cui vita è stata colpita dal dramma: la perdita dei genitori per Alessandro, la tragedia della guerra per Ivan, la malattia e poi la morte del padre per Maria Luisa. Si viene a creare così un’alleanza tra questi adolescenti feriti, che è, a mio parere, la più bella invenzione del libro. Si danno affetto e amicizia, si sostengono l’un l’altro nelle sfide che continuamente devono affrontare: ci sono i bulli della scuola, ci sono le liti e le incomprensioni familiari, c’è la terribile supplente… Cosa c’entrano l’occultismo, l’esoterismo e i riti satanici in tutto ciò? C’entrano, perché la supplente a quanto pare è un’autentica forza del male; perché Sebastian, il suo pupillo, si rende colpevole della morte di una ragazzina; perché Alessandro, che cerca disperatamente una ragione per la morte dei suoi genitori, arriva a pensare che le vie dell’occulto possano permettergli di entrare in contatto con loro. Il bene, il male, la vita e la morte, sono al centro di questa narrazione, ambientata tra una Venezia barocca e suggestiva e le ciminiere e i fumi di Porto Marghera; tra le guerre balcaniche degli anni ’90 e quella attuale in Ucraina, dove un Alessandro ormai adulto si viene a trovare nel presente. Lo stile di Scudeletti è limpido, elegante, le atmosfere evocate con maestria, l’animo dei protagonisti indagato con grandi capacità introspettive.
Marisa Salabelle
Il link alla recensione su Masticadores Italia: https://bit.ly/3ZoLG70