10 Libri da leggere a febbraio
Ecco che siamo a febbraio! Il mese più corto dell’anno, ma anche quello più denso di “eventi”. Su tutto aleggia San Valentino, la festa degli innamorati. Cuori, cioccolatini, cene a lume di candela… tutto molto romantico, magari un po’ stucchevole, se non fosse che il giorno dopo i ristoranti sono di nuovo vuoti e i cioccolatini finiscono nel dimenticatoio. Ma almeno abbiamo una scusa per spendere un po’ di soldi! E poi c’è il Festival di Sanremo, l’evento che divide l’Italia in due: quelli che lo guardano e lo criticano, e quelli che lo criticano senza averlo guardato. Cinque serate di canzoni, look improbabili e polemiche a non finire. Ma in fondo, chi non ama Sanremo? È un po’ come il calcio, tutti dicono di odiarlo, ma poi lo guardano tutti. E per finire, il Carnevale. Coriandoli, maschere, carri allegorici… un tripudio di colori e divertimento, soprattutto per i bambini. Ma anche per gli adulti, se non fosse che dopo un po’ ti ritrovi con coriandoli ovunque, anche nei posti più impensabili. E poi c’è sempre il rischio di incontrare qualcuno vestito da banana che ti lancia una torta in faccia. Ma fa tutto parte del gioco, no? Insomma, febbraio è un mese un po’ così, un mix di romanticismo, musica, divertimento e… follia. Ma in fondo, è proprio per questo che ci piace, o no? Ah, dimenticavo, per fortuna a febbraio approdano in libreria anche dei libri accattivanti da leggere in santa pace. Ecco quelli che hanno attirato la mia attenzione.
PER CHI AMA I VIAGGI NON CONVENZIONALI
Socotra. Viaggio sentimentale in un’isola impossibile è il nuovo libro di Eleonora Sacco in uscita il 14 febbraio per Enrico Damiani Editore. Socotra, da poco riemersa agli occhi del mondo dopo essere stata isolata per anni a causa della guerra civile che tutt’ora divide loYemen, è un luogo senza eguali. Questo scoglio gettato in mezzo all’oceano, quasi inaccessibile eppure sfiorato dalle rotte commerciali più trafficate del pianeta, è fatto di bellezze straordinarie e contraddizioni insanabili. Con la sua terra impervia battuta dal vento, la sua lingua unica e uno stile di vita arcaico dato in pasto alla globalizzazione, racchiude in sé l’inizio e la fine della storia dell’umanità. Se da un lato offre paesaggi ancestrali– con piante mai viste, deserti e foreste rigogliose – e attira l’attenzione di botanici, linguisti, antropologi, dall’altro è preda di nuovi flussi di turismo e denaro, che ne minacciano l’integrità.
A raccontarlo, muovendosi fra il diario di viaggio e il reportage, è Eleonora Sacco, che a Socotra ha vissuto e lavorato tra il 2021 e il 2023 e ne ha scandagliato gli angoli più nascosti, incontrando la sua gente, ascoltando le sue voci, intessendo amicizie profonde. Tra dune di sabbia e scoglierecalcaree, villaggi remoti e antiche leggende, ci svela dal di dentro un’isola apparentemente impossibile ma molto reale, che scalpita e canta nel suo difficile percorso verso l’emancipazione.
Eleonora Sacco (Milano, 1994) lavora come guida in Caucaso, Asia Centrale e in alcuni Paesi arabofoni. Ha viaggiato molto e vissuto in Italia, Portogallo, Russia e Georgia. Dal 2015, con painderoute.it promuove un approccio consapevole e rispettoso a luoghi e culture ingiustamente marginalizzate. Vi consiglio anche il suo precedente libri di viaggio Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici (2020).
PER CHI AMA GLI SPORTIVI NON CONVENZIONALI
Quando nasce a Livorno nel 1946, Monica è la terza figlia dopo due gemelle di una famiglia benestante, che presto la indirizza al tennis. Il padre quando non ha ancora sei anni le dice che un giorno solcherà i campi in erba più belli del mondo, quelli di Wimbledon, e le consiglia di aggredire sempre l’avversaria, di sorprenderla. Il suo fisico minuto e scattante e questi consigli segnano la sua infanzia e la sua carriera.
Doppista più che singolarista, è precocemente riconosciuta come talento, anche se – poco più che adolescente, in seguito alla morte del padre – deve spesso sacrificare il tennis, la sua vera passione, per il lavoro che serve a mantenere se stessa e la madre. Sui campi in terra battuta nascerà la sua amicizia con Lea Pericoli, la stella del tennis italiano di quegli anni, che ascolta ammaliata i suoi discorsi sui libri e sulla società.
Accanto al tennis, infatti, Monica mantiene sempre lo studio e proprio grazie alla filosofia si avvicina ai movimenti non violenti, a Gandhi e Martin Luther King, agli anarchici livornesi con cui comincerà una campagna in difesa dei diritti dei carcerati con la fondazione della rivista Niente più sbarre.
Nel 1972, per protesta contro l’Apartheid, Monica Giorgi si presentò in campo, a Johannesburg, in Sudafrica, indossando una provocatoria maglietta con due piedi bianchi e due neri sovrapposti come in un rapporto sessuale. Al ritorno, a seguito di un esposto della federazione sudafricana, fu squalificata per un certo periodo
Quando ormai il tennis ha poco ancora da darle, arriva nel 1980 l’arresto come basista di un rapimento di matrice politica: l’accusa è quella di aver partecipato al rapimento del figlio di un imprenditore livornese. Da qui inizia un susseguirsi di vite che porteranno Monica verso nuovi impensati orizzonti. Scritto dalla penna della giornalista Serena Marchi, Domani si va al mare racconta l’incredibile vita senza sconti di Monica Giorgi che ha fatto dei propri principi etici e morali la chiave di volta della propria esistenza. Costi quel che costi, a qualsiasi prezzo.
PER CHI AMA LE VITE NON CONVENZIONALI
Settembre 1928. Durante un’escursione sulle Alpi tirolesi, un dentista ebreo cade in una scarpata. Il figlio Philippe corre a chiedere aiuto, ma quando torna con i soccorsi il padre è morto, ucciso da alcuni colpi alla testa incompatibili con una caduta. Per il ragazzo inizia un’altra vita, la seconda, in cui viene arrestato e condannato per parricidio. Sembra la trama di un film, ma è una storia vera che sarà ricordata come «l’affare Dreyfus austriaco». Numerose personalità tra i tanti, Einstein, Freud, Thomas Mann – sottolineano come le incongruenze nelle indagini e l’assenza di movente riflettano un clima fortemente intriso di antisemitismo, rinfocolato dal nazismo che inizia a bruciare l’Europa.
Il giovane, graziato ma segnato dallo stigma della colpa, modifica il proprio nome, si trasferisce a Parigi e dà inizio alla sua terza vita, diventando uno dei fotografi più famosi al mondo: Philippe Halsman.
Con l’abilità del romanziere e la perizia dello psichiatra, Corrado De Rosa ricostruisce gli eventi che hanno trasformato uno studente di ingegneria processato per un tragico reato in un artista innovativo che ha saputo rialzarsi e immortalare l’anima dei suoi soggetti – Dalí e Chagall, Marilyn Monroe e Grace Kelly; ma anche gli insospettabili Oppenheimer, Steinbeck, Nixon – convincendoli a spiccare un salto per liberare la loro essenza più vera e la loro anima giocosa, quella a cui forse Philippe, con lo sguardo malinconico di chi ha bisogno di placare il passato, aveva dovuto rinunciare troppo presto.
Outsiders racconta le storie di cinque romanziere – Mary Shelley, Emily Brontë, George Eliot, Olive Schreiner, Virginia Woolf – e dei loro famosi romanzi. Conosciamo da tempo la loro grandezza individuale, ma questa biografia di gruppo getta nuova luce sul genio che condividono.
Outsider, fuorilegge, emarginata: la reputazione di una donna era la sua unica certezza. Come scrittrici, hanno fatto propria quest’identità, approfittando della lontananza dall’ordine dominante per scrivere le loro opere. Tutte e cinque sono cresciute senza madre. Senza un modello femminile a portata di mano, hanno imparato dai libri e, se fortunate, da un uomo illuminato.
Complesse, contraddittorie, difficili, combattute ma eccezionalmente determinate e capaci di esercitare un’influenza nella sfera pubblica, hanno dovuto immaginare un modo di essere donna per inventare una propria voce. Capivano il desiderio femminile: la passione e la trasgressione della vita reale permeano le loro narrazioni. Ancora oggi facciamo più che leggerle; le ascoltiamo e viviamo con loro. Cinque biografie per cinque scrittrici dalle identità decisamente originali e fuori dai canoni.
PER CHI AMA LE SAGHE FAMILIARI
Il nuovo romanzo di Marisa Salabelle è il seguito de Gli ingranaggi dei ricordi; in queste pagine ritornano i giovani Felice e Maria Ausilia nel periodo del loro fidanzamento e poi del lungo matrimonio. Mentre la figlia Carla rievoca la malattia e la morte del padre, Kevin, suo figlio, studente universitario, dedica la propria tesi magistrale alle vicende della famiglia del nonno materno, ricostruendo intrecci tra casate più o meno nobili del napoletano e dell’avellinese e indagando sul legame di parentela tra il nonno Felice e il santo Giuseppe Moscati. In questa nuova puntata di una saga famigliare che si dipana nel periodo tra il dopoguerra e i giorni nostri, attraverso plurime voci narranti, conosceremo sempre più a fondo i personaggi di questo potente e sapiente affresco. Ancora una volta Marisa Salabelle riesce a costruire un’epopea di affetti affascinante e ricca di profondità.
PER CHI AMA I ROMANZI IN CUI LE VICENDE STORICHE E I PERSONAGGI VEROSIMILI SI UNISCONO CON ELEMENTI FANTASTICI
Cosa può accadere quando in un piccolo paese sloveno come Cepovan, il maestro di scuola indossa una divisa fascista e porta con sé una pistola? Quando il pastore non sa difendere il suo gregge? Quando agli abitanti viene ordinato di rimuovere gli scuri dalle finestre e la lingua madre dalle loro bocche? Attraverso gli abitanti di Cepovan si entra in un mondo “altro”, fatto di leggende e fatti storici, di azioni coraggiose e prepotenze in una lettura che è anche mistero, sogno, visione. Un borgo sloveno diventa, quindi, microcosmo dove una serie di personaggi meravigliosi danno forma a una storia “nera”, e dove si narra anche la vicenda di un bambino e di una madre che si è “trasformata” in lupa: un romanzo testimonianza sul confine orientale.
C’è un gran bisogno di romanzi come questo, dove le vicende storiche, i documenti d’archivio e i personaggi verosimili s’incontrano con elementi fantastici, che esistono soltanto in letteratura. Ce n’è bisogno per ribadire che l’invenzione, il sogno e la meraviglia sono indispensabili per capire il mondo, e cogliere il senso degli avvenimenti. In questo caso, la violenza e la quotidianità del regime fascista in un villaggio della Slovenia, la fatica di resistere ai soprusi, la tentazione di cedere, la frattura che si apre nelle famiglie, nelle amicizie, nel futuro. (Wu Ming 2).
PER CHI AMA IL REALISMO GOTICO, LE ATMOSFERE DARK
Fiaba nera d’età edoardiana firmata dalla penna lunare di una maestra del genere, Le sedie crudeli dispiega pienamente il repertorio di bizzarrie e personaggi memorabili che i lettori hanno imparato ad amare nei romanzi ormai celebri di Barbara Comyns, come Chi è partito e chi è rimasto.
Quando il padre muore improvvisamente Frances si trova ospite degli zii materni, i Lawrence – sinistramente somiglianti ai cavalli da loro tanti amati – ostaggio delle loro fredde stravaganze in una contea a lei sconosciuta. In attesa che la famiglia, improvvisamente precipitata nella povertà, la raggiunga da Londra per iniziare una nuova vita nella campagna inglese sotto l’ala (protettrice?) della famiglia dall’aspetto cavallino, Frances scoprirà che la magione più lugubre del villaggio cela un segreto tanto sorprendente quanto malvagio: alcune sedie rivestite di pelle umana dimorano infatti nel cuore oscuro della villa del Generale – celate allo sguardo dei più, ma presenti nei sussurri di tutti gli abitanti.
PER CHI AMA I ROMANI DI FORMAZIONE
Ostia, estate del 1994. Kamil e Beatrice, sedici e diciassette anni, tornano in Italia dalla madre dopo un anno in Polonia, dal padre. Kamil ha sentito la mancanza di Roma, la mancanza degli amici e della madre. Donna volubile, inquieta: l’anno precedente ha fatto qualcosa di cui poi si è pentita, qualcosa per cui l’ex marito le ha tolto la custodia dei figli, ma adesso sembra pronta a riprendere in mano la propria vita. A Beatrice invece dell’Italia non mancava nulla, lei che a Roma non è mai stata capace di farsi delle amiche, innamorarsi. Ma l’adolescenza è un’età che riserva molte sorprese – amori, amicizie, rabbie – e tutto sta per cambiare.
Con stile misurato, l’autrice allarga il campo d’indagine alla ricerca di sé stessi e al desiderio, che in adolescenza esplodono, ai rapporti famigliari e ai primi amori. L’estate di questo romanzo è il percorso necessario a consolidarsi come adulti.
PER CHI AMA I PERSONAGGI IMPERFETTI, LE STORIE DI VITA QUOTIDIANA RACCONTATE CON UMORISMO E UN PIZZICO DI MALINCONIA
Walter Schmidt è a suo modo un uomo d’altri tempi. Era un tecnico quando ancora gli elettrodomestici venivano riparati invece che buttati via e ora che è arrivato alla pensione le sue giornate sono fatte di passeggiate con il cane, giovedì sera al pub con gli amici, insofferenza per gli immigrati che assediano le palazzine vicino alla stazione, per il distacco del figlio Sebastian e per le scelte di sua figlia Karen, che ha deciso di trasferirsi a Berlino con la sua “migliore amica” Mai. Walter ha vissuto l’intera esistenza senza doversi prendere cura di troppe cose e a pensarci bene non ha mai imparato nemmeno a prepararsi una zuppa o a passare l’aspirapolvere. Aveva sempre potuto contare sulla moglie Barbara. Un giorno però Barbara non riesce più ad alzarsi dal letto e per lui la vita cambia inesorabilmente. Con il solito umorismo e lo sguardo amorevole che la contraddistingue, Alina Bronsky ci racconta come Walter, proprio nella parte finale della sua vita, sia improvvisamente costretto a reinventarsi badante, marito, cuoco, “casalingo” e a diventare il partner premuroso che non è mai stato. Un romanzo agrodolce e divertente su un matrimonio che vede la propria routine sconvolta e sulla possibilità (involontaria) di un nuovo inizio.
PER CHI AMA I ROMANZI CHE ESPLORANO L’IMPATTO DELL’UOMO SULL’AMBIENTE
Libro vincitore del Booker Prize 2024; ho letto pareri discordanti e questo mi incuriosisce ancora di più.
Orbital è un romanzo breve, delicato, è un’elegia alla bellezza dell’universo e del nostro pianeta, una fotografia nitida e luminosa delle relazioni tra esseri umani in cerca di salvezza. Rientra in quella che viene definita Climate Fiction, cioè quei romanzi che si interrogano sulle questioni legate al “climate change” e alle azioni per preservare il pianeta.
La trama ruota attorno ad una giornata – ognuna delle 16 orbite del giorno è un capitolo – di sei astronauti che viaggiano in orbita attorno alla terra, nell’ultima missione da compiere a bordo della stazione spaziale prima che venga smantellata. Vengono dall’America, dalla Russia, dall’Italia, dalla Gran Bretagna e dal Giappone, e hanno lasciato le loro vite dietro di sé per osservare la terra muoversi sotto di loro. Li vediamo nei brevi momenti di intimità in cui ricevono notizie da casa, contemplano le loro foto, preparano pasti disidratati, dormono a mezz’aria in assenza di gravità. E soprattutto, siamo con loro mentre studiano il silenzioso pianeta blu, su cui scorre intensa la vita da cui sono esclusi.
La scrittura di Samantha Harvey è stata elogiata per la sua capacità di creare immagini evocative e di esplorare le emozioni in modo sottile e intenso.
Per ora è tutto, ma continuerò a scandagliare i cataloghi… Nel frattempo, se cercate spunti di lettura, non vi resta che scorrere le mie recensioni. Buone letture!
Il link alla segnalazione su Il mestiere di leggere: https://tinyurl.com/4a3d5m4p