STILE (NON) BALNEARE
Ecco come promesso la seconda parte su quattro del mio Speciale Estate (la prima parte era una rassegna di libri in uscita prima della consueta “pausa di Agosto”), con una serie di suggerimenti di lettura organizzati in tre sezioni tematiche. A parte forse la prima, non aspettatevi i classici consigli estivi, lo spirito è invece di evidenziare qualcosa che magari può essere passato inosservato, che ci si può prendere il tempo di approfondire, scoprire e – se si vuole – leggere (ovviamente non tutti i titoli nominati).
1) I bisognosi di azione e tensione: molto spesso l’estate viene interpretata come periodo di relax e letture meno impegnate del solito. Non so se sia un mito da sfatare, personalmente posso confermare che in spiaggia a volte mancano la concentrazione e l’energia per impegnarsi (ad esempio) con un classico, o per metterla in positivo che è gradevole farsi accompagnare da un “Page turner” giallo o thriller.
Ne propongo alcuni sulla mia lista: Luna rossa, ultimo di Jo Nesbo con Harry Hole, e L’età del male dell’indiana Deepti Kapoor, di cui ho sentito cose molto brutte e molto belle, ma che per me rimane interessante finché avrò una speranza di ritrovare qualcosa di simile a Giochi sacri di Vikram Chandra. Tutti e due sono pubblicati da Einaudi.
Poi, chi sta seguendo Winslow potrebbe dare un’occhiata al suo ultimo Città di sogni (HarperCollins), seguito di Città in fiamme e secondo di una trilogia, e chi vuole risalire ai classici moderni potrebbe dare un’occhiata alla “campagna” di ripubblicazione, da parte di Einaudi stile libero, dei primi di James Ellroy, ad esempio Clandestino e Prega detective, recentemente ristampati in attesa del nuovo romanzo di cui sapremo qualcosa presto.
Per cose meno conosciute, propongo la seminale serie di Ross MacDonald con il detective Lew Archer, una sorta di punto di passaggio tra la generazione dei Chandler e l’hard-boiled maturo come lo conosciamo noi. I primi tre sono pubblicati nelle belle edizioni di Time Crime (Il marchio noir/giallo di Fanucci).
2) Racconti e scritture frammentarie: trovo sempre adatte a una lettura “estiva” (che so, prendendo un aereo, di nuovo in spiaggia, in una pausa per un caffè) libri di racconti, anche nelle loro varie ibridazioni.
Partiamo proprio da quest’ultime con Il buon auspicio di Lorenza Ronzano (attiva come insegnante in un istituto psichiatrico, scrittrice, scomparsa da pochi anni), che si muove tra autobiografia/diario e romanzo “in flash” e frammenti/episodi, è pubblicato da Miraggi, Il sospiro del mondo di Beatrice Coppini (Società Editrice Fiorentina) sarà sicuramente tra le mie letture di agosto, libro di racconti brevi o brevissimi e non convenzionali. Rimanendo in Italia, l’opera smisurata di Davide Morganti, Atlante alla fine del mondo, una sorta di viaggio in racconti nei cinque continenti, cinque quanti sono i volumi pubblicati da Marotta e Cafiero.
Passiamo agli stranieri: Le forze della terra, di Jo Ann Beard, racconti anche qui con base autobiografica (si parte dall’episodio drammatico della sparatoria all’Università dello Iowa, dove la Beard insegnava ai tempi), libro molto acclamato in patria (e che arriva in Italia a vent’anni circa dalla pubblicazione statunitense), Quaderno ideale di Brenda Lozano, messicana, ha nuovamente un andamento diaristico e divagante, in particolare di un diario di viaggio e attesa con influenze (dicono) da Calvino/Pessoa (uscito per Alter Ego).
Infine, per chi punta sui classici, anzi sul “classico sicuro”, Mondadori ripubblica (ok, a fine agosto, per i vacanzieri di settembre) i Racconti di Saul Bellow, in edizione Oscar, con curatela di Masolino d’Amico e Pier Francesco Paolini.
3) Le eterne Riscoperte: una sezione miscellanea, ma che ho voluto riempire di non-novità, rifuggire insomma dalla rincorsa dei libri del momento o delle ultime uscite, almeno in parte.
Iniziamo ambiziosi con due quadrilogie, quella di Lawrence Durrell è conosciuta come “quartetto di Alessandria”, viene considerata un caposaldo della letteratura modernista ed è stata recentemente ripubblicata da Einaudi nella “elegante” collana Letture. La sequenza è Justine, Balthazar, Mountolive e Clea.
Poi quella di Edmund White, autobiografica, con questo scrittore che da noi continua a essere un segreto ben custodito della grande letteratura americana: i quattro libri, per un totale di un migliaio di pagine, sono Un giovane americano, La bella stanza è vuota, La sinfonia degli addii e L’uomo sposato, i primi tre sono editi da Playground, l’ultimo ancora reperibile per la pur defunta Dalai Editore, ma la notizia è che sta arrivando anche per questo la ripubblicazione da parte di Playground con nuova traduzione.
Andiamo sulle riscoperte singole: lo scrittore cubano Abilio Estévez è stato recentemente pubblicato da Arkadia con una sua raccolta di scritti di carattere letterario-autobiografico, Testimonianze di un’orgia poetica. Si potrebbe quindi (appunto) “riscoprire” anche il romanzo Tuo è il regno (Adelphi), allusivo e fortemente borgesiano.
Pensatore e scrittore “classico”, dalla ricca e variegata produzione, è il russo Aleksandr Herzen. Per partire “leggeri”, è disponibile la novella (una parabola sociale sul tema della follia) Il dottor Krupov, per Barbès.
Letterature poco frequentate: l’albanese Gazmend Kapllani (per andare oltre a Kadare, per così dire) con La terra sbagliata (Del Vecchio), un romanzo in parte autobiografico su patria, esilio e identità, molto interessante, e per Iperborea il classico ottocentesco olandese Max Havelaar di Multatuli, un libro tra il picaresco/satirico e l’apologo politico, dalla grande valenza (ai tempi rivoluzionaria) anti-colonialista.
Anche in questa sezione qualche italiano: Roberto Carvelli è giornalista e scrittore di viaggi, viaggi narrati, concreti ma anche sentimentali, nella sua produzione si trovano molti libri interessanti, e tra tutti ho scelto Fùcino. Acqua, terra, infanzia (Il Sirente) che racconta le vicende storiche e l’afflato sentimentale di un luogo – un lago – ora scomparso.
E anche qui due classici, che possiamo riscoprire noi prima di trovarceli sulle pagine di qualche supplemento di quotidiani (ma vanno bene ambedue le cose): Un uomo finito è la testimonianza intellettuale/autobiografia/ romanzo di Giovanni Papini, autore un po’ (perennemente) dimenticato, immagino per le sue scelte politiche durante il fascismo.
E poi Carlo Collodi: specificando che lo stesso Pinocchio, in edizione integrale e non ridotta per l’infanzia, è un breve e giocoso e valido romanzo non solo per ragazzi, si può poi cercare qualche opera dello scrittore “per adulti”, ad esempio l’edizione combinata, per Giunti, di Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno, ora lo chiameremmo reportage letterario, e I misteri di Firenze, romanzo avventuroso e di appendice che riprende con gusto “personale” e leggerezza collodiana la moda (dei tempi), partita da I misteri di Parigi di Eugène Sue.
Marco Patrone
Il link alla recensione su Recensireilmondo: http://bitly.ws/PExk