In una Milano trafelata ed enigmatica, l’autrice meneghina Elena Zucchi ambienta il suo romanzo d’esordio Le scintille di Alma (Arkadia Editore, Collana Eclypse).
In queste pagine ci racconta di una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e lo scioglimento di un nodo decisivo del proprio passato, relativo alla morte misteriosa della mamma. Con l’aiuto di un giornalista argentino, la protagonista si cimenta in un’indagine che esiterà nella scoperta della verità. Sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo sfuggente di cui è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa.
La storia si sviluppa attraverso tre linee conflittuali parallele: familiare, sentimentale e professionale ed esita nella scoperta della verità da parte di Alma. Si conclude con un sogno che rappresenta la possibilità per Alma di liberarsi dal passato e aprirsi a un nuovo futuro, sentimentale ed esistenziale.
Si tratta di un romanzo psicologico, che mette al centro proprio la ricerca della propria autenticità.
Il link alla recensione su Leggere:tutti: http://bitly.ws/Ixhp
Un esordio che nasce dal vissuto quotidiano, questo è Le scintille di Alma, di Elena Zucchi, scrittrice che si occupa a tempo pieno di crescita personale in veste di psicologa e coach. Esperienze professionali che sono confluite nel suo primo romanzo, una storia la cui evoluzione è assegnata a tre linee narrative parallele e che ricalcano le conflittualità più frequenti del nostro tempo. Famiglia, sentimenti e professione sono al centro dell’eterna ricerca di unicità da parte dell’essere umano, e così è anche per Alma. La forte connotazione psicologica del libro, ambientato in una Milano nevrotica ed enigmatica al tempo stesso, rende “Le scintille di Alma” un libro in cui le ferite personali danno vita a un viaggio di scoperta su tematiche chiave. Ne parliamo con lei per la nostra rubrica “Libri e Scrittori”.
Elena Zucchi, benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo. Quali sono le esperienze personali e professionali che hanno ispirato la scrittura del tuo romanzo d’esordio?
Nel mio lavoro, di coach e formatrice, mi occupo di processi di sviluppo personali e manageriali, dunque ne conosco bene i meccanismi. Questo è stato per me una fonte di ispirazione importante: la protagonista, Alma Boselli, attraversa nella storia un processo di crescita molto importante che le consente di superare una condizione di anestesia psicologica dovuta a un trauma subito, di dipanare i segreti di famiglia del passato e trovare la verità, anche su sé stessa. Ma non c’è solo la mia professione: l’impegno di Alma per capirsi e migliorarsi e il suo viaggio verso l’autenticità mi riguardano fortemente anche come persona. Credo che noi umani siamo vocati alla crescita e al cambiamento, è un percorso complesso ma possibile e di grande valore.
Come sei riuscita a integrare l’approfondita conoscenza psicologica, derivante dalla tua professione, alla trama del libro?
Le mie conoscenze in ambito psicologico mi sono state molto utili per costruire i profili dei personaggi. Ho cercato di far sì che ciascuno avesse dei tratti caratterizzanti distintivi e, nello stesso tempo, che ci fossero alcuni temi di fondo che li interconnettessero perché questo spesso accade tra noi persone: ci sentiamo spontaneamente attratti da chi ha dei vissuti simili ai nostri. Anche laddove non conosciamo le storie altrui, spesso ci sono delle risonanze psicologiche profonde su un piano inconscio. Questo accade anche ai personaggi de “Le scintille di Alma”: diversi di loro sono stati feriti e abbandonati, hanno subito traumi, cercano la verità o nascondono segreti, e questo sentire comune crea tra loro un terreno condiviso. Ho cercato però di non scivolare in psicologismi, dato che si tratta di un romanzo e non di un saggio. Quindi più che spiegare i meccanismi psicologici ho provato a far sì che emergessero dai comportamenti dei personaggi.
In che modo le conflittualità affrontate dai personaggi riflettono le sfide più comuni della nostra società contemporanea Elena Zucchi?
Le sfide che affrontano i personaggi sono principalmente emotive. Riguardano la ricerca di senso, la costruzione di rapporti significativi, le relazioni nelle famiglie dove spesso non ci si parla davvero, il riuscire a far pace col proprio passato per potersi aprire al futuro. Accanto a questo, la protagonista è impegnata nella sua carriera professionale: è in corsa per il posto da professore universitario e deve confrontarsi con un’accanita rivale e con le logiche, non sempre cristalline, dell’ambito accademico. La sua sfida è raggiungere l’obiettivo desiderato, districandosi nella complessità del contesto, venendone in qualche modo a patti ma senza rinunciare ai suoi valori. E, infine, c’è l’amore: Alma Boselli si innamora di un uomo molto affascinante ma ambiguo e sfuggente, che con la sua presenza intermittente fa rinascere in lei il trauma dell’assenza della mamma morta in circostanze ambigue quando lei era bambina. La sua sfida sarà provare a rinunciare a un innamoramento tossico per aprirsi a una dimensione di relazione più matura. Dunque: sviluppo psicologico, carriera professionale e sentimenti. Mi sembra che questi tre elementi riflettano i desideri e le difficoltà che interessano molte persone nell’oggi.
Famiglia, sentimenti e lavoro: quali consigli daresti ad Alma, anche fuori dalla trama, per riuscire a coniugare i tre elementi cardine al meglio?
Le suggerirei di credere in sé stessa, di dare valore alle sue risorse e potenzialità, di coltivare il seme della fiducia, e di perseguire la strada dell’autenticità alla ricerca di ciò che è vero e salutare per lei, lasciando andare tutto il resto. E poi, di cercare degli alleati, persone con cui camminare a braccetto e con le quali ci sia uno scambio di affetto e supporto.
In chiusura Elena Zucchi, la Milano trafelata che fa da sfondo al libro sembra compenetrare perfettamente i problemi della protagonista. Che ruolo gioca l’atmosfera circostante nella conformazione psicologica di Alma?
Credo forte. All’inizio della storia la protagonista è inquieta come una certa Milano a cui appartiene: è la Milano richiedente e nervosa dello stress professionale, degli aperitivi nei grattacieli specchiati, dei rapporti omologati e piuttosto superficiali. Poi, circa a metà della storia, per caso arriva all’Isola, un “quartiere paese” dal clima culturale molto fervido. Qui conosce delle persone che la coinvolgono in attività quali drum circle, ritiri di meditazione, volontariato in giardini condivisi. Si apre alla scoperta di un altro dei tanti volti della città, trova nuovi alleati per il suo percorso e questo va in parallelo con una sua significativa evoluzione psicologica.
Francesca Ghezzani
Il link all’intervista su La Gazzetta dello Spettacolo: http://bitly.ws/HJnx
Elena Zucchi vive a Milano, dove è nata nel 1967. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica di Milano, ha poi conseguito un dottorato di ricerca in Psicologia presso l’Università degli Studi di Genova. Iscritta all’albo degli psicologi della Lombardia, è specializzata in metodologie innovative di formazione manageriale e sviluppo di persone e organizzazioni, certificata come istruttore di protocolli di Mindfulness, e coach. È cofondatrice e partner di SeStante dove gestisce e coordina progetti per aziende e team di lavoro. Dal 2001 insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, ha pubblicato come coautrice i libri: Oltre il potenziale(Franco Angeli, 2007) e La forza di crescere (Franco Angeli, 2014); ha curato il volume: Il colloquio e l’intervista. Parlare con le persone nelle organizzazioni (Franco Angeli, 2008). È stata tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola (classifica e premiazioni 26 settembre 2020).
Le scintille di Alma: sinossi
Si tratta di un romanzo psicologico, che mette al centro proprio la ricerca della propria autenticità. Parte della storia è ambientata nel quartiere Isola di una, trafelata ed enigmatica, Milano di cui vengono descritte la complessa evoluzione e le diverse “anime” che la caratterizzano oggi.
Alma ha trascorso gran parte del pomeriggio a incontrare i tesisti. Tempo rubato alla ricerca e alla scrittura degli articoli. Ma non può sottrarsi. Il professor Morganti, per il decimo anno di fila, è risultato il docente che ha laureato più studenti della facoltà. La cosa è risaputa e alla porta del suo studio c’è sempre un pellegrinaggio di anime alla ricerca della grazia, la tesi assegnata. Lui accetta tutti e poi li smista tra i collaboratori, come un vigile con il fischietto a un incrocio affollato. Giacomo è stato l’ultimo studente del ricevimento. Per i casi difficili Morganti ha un’inclinazione speciale: li attira a sé come la calamita il ferro. Giacomo è tra quelli che il professore arruola a lezione, gli ronzano intorno per mesi o anni, e poi finiscono per fare la tesi nel loro gruppo.
Alma Boselli è una trentacinquenne di origini nobili, ricercatrice di Economia Aziendale in una prestigiosa università milanese. Segnata da un profondo dramma infantile, la misteriosa morte della madre, è insicura e incapace di relazioni profonde. L’incontro con Marzio, anche lui con un’infanzia difficile, si trasforma in un rapporto intenso ma irto di ostacoli. La sfuggente sensualità dell’uomo porta ben presto Alma a rivivere il trauma dell’abbandono della mamma e a trasformare il sentimento in una sorta di ossessione. Il tutto mentre anche nell’ambiente professionale le acque si fanno sempre più agitate. Ed è proprio nel momento in cui il suo equilibrio vacilla che la giovane conosce un gruppo di persone molto particolari, grazie alle quali cerca di riprendere in mano il timone della propria vita. Con l’aiuto di Pedro, un giornalista argentino che si invaghisce di lei, Alma scoprirà la verità. Sulla morte della madre, sui segreti che Marzio nasconde, ma anche su se stessa. Già autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, coautrice in passato di libri e tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola nel 2020, in queste pagine ci racconta di una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e lo scioglimento di un nodo decisivo del proprio passato, relativo alla morte misteriosa della mamma. Con l’aiuto di un giornalista argentino, la protagonista si cimenta in un’indagine che esiterà nella scoperta della verità. Sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo sfuggente di cui è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa. La storia si sviluppa attraverso tre linee conflittuali parallele: familiare, sentimentale e professionale ed esita nella scoperta della verità da parte di Alma. Si conclude con un sogno che rappresenta la possibilità per Alma di liberarsi dal passato e aprirsi a un nuovo futuro, sentimentale ed esistenziale.
“Per lavoro mi occupo di crescita personale, come psicologa e coach incontro tante vite e tante storie– ha dichiarato l’autrice Elena Zucchi. Negli anni ho pubblicato diversi articoli e qualche libro sull’approccio che utilizzo e sulle mie esperienze professionali. A un certo punto è sorto in me il desiderio che tutto questo prezioso “materiale” potesse farsi narrativa, raccontando una storia il cui fulcro fosse proprio la ricerca della autenticità personale. Alma, la donna protagonista del mio romanzo, ha imparato a convivere con la sua ferita, che risale alla morte misteriosa della mamma quando era bambina. Alcuni fatti del presente, in particolare l’incontro con un uomo affascinante e sfuggente, ne fanno saltare la sutura. Questo per me è uno dei cuori del libro: cosa fa la donna con la sua ferita riaperta e dolorante è il dispositivo drammatico della storia. Inizia un viaggio di ricerca e scoperta che esita nella scoperta della verità sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo di cui si è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa”.
Melania Menditto
Il link alla recensione su 900 letterario: https://bit.ly/3KBQ5wX
Elena Zucchi è laureata in Lettere ma, conseguito un dottorato in Psicologia, oggi insegna nel corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche del Dipartimento di Psicologia di Milano. Le scintille di Alma (Arkadia) è il suo romanzo d’esordio.
Su di lei
Laureata in Lettere, ma con dottorato in psicologia, oggi insegni proprio in questo ambito. “Le scintille di Alma” in un certo senso è l’opera che riesce a coniugare il tuo animo letterario con quello scientifico?
“Mi piace pensare di sì. Per lavoro, soprattutto come coach e formatrice, mi occupo di percorsi di sviluppo personali e manageriali. Che poi è quello che affronta Alma, la mia protagonista, nel corso del romanzo, evolvendo da uno stato psicologico di forte contrazione e ‘anestesia psicologica’ a una messa in discussione completa di sé stessa, essenziale per la ricerca della sua autenticità.”
Milano fa da sfondo al tuo romanzo: si dice che non si può scrivere di ciò che non si conosce e infatti tu questa città, come apprendo dalla tua biografia, la vivi quotidianamente. Qual è il clima culturale che si respira? È una città a misura d’artista?
“Milano è molto generativa di possibilità e di modi diversi di vivere e di fare arte. Ma è anche nervosa e richiedente, con un livello di stress diffuso sempre più stringente. È una città complessa dai tanti volti: c’è la Milano culturalmente fervida, quella dei grattacieli specchiati, del business e della moda, e poi ci sono le periferie con la loro marginalità e la loro sofferenza,.Il clima culturale a cui mi sto interessando da qualche tempo è quello di alcune zone che hanno una loro forte storia e che si configurano un po’ come “quartieri paesi”. Come l’Isola, in cui è ambientato parte del romanzo. A fronte del pericolo dell’anonimato e del divenire apolidi nella propria città, come effetto collaterale della globalizzazione, questo tipo di rioni sembra capace di offrire un’appartenenza che non è solo sostegno ma identità vera e propria.
È quello che succede nella storia ad Alma, quando dai quartieri del centro arriva all’Isola, dove incontra una serie di persone e anche di forme d’arte che risulteranno fondamentali per il suo sviluppo.”
Il passato ricorrente
Tra le tematiche ricorrenti vi è di certo quella del passato che torna a infestare la vita quotidiana della protagonista. L’infanzia di Alma non è stata convenzionale e le ha lasciato indelebilmente i segni addosso. Nonostante lei cerchi di reprimere i suoi sentimenti, il trauma dell’abbandono l’accompagna durante tutto il suo percorso di vita.
Il passato è l’elemento chiave de “Le scintille di Alma”: quanto secondo te esso influisce nella vita delle persone in generale, e quanto determina il carattere di Alma?
“Alma è profondamente segnata dal suo passato, in particolare dalla scomparsa della madre e dalla sua morte in circostanze misteriose, quando lei era bambina. Questo trauma infantile e questa voragine dell’assenza ne hanno determinato un carattere insicuro e spigoloso. Uno dei compiti evolutivi che l’attendono nella storia è proprio quello di “tornare là”, alle proprie origini e districare quella matassa intricata di emozioni non elaborate che la tiene in scacco.
Più in generale, credo che il passato influenzi fortemente il presente, seppur non in modo deterministico perché la cosa più rilevante è la risposta soggettiva che ciascuno fornisce a ciò che gli accade. Si osservano persone risorgere da drammi profondissimi e altre andare al tappeto per eventi oggettivamente meno drammatici. Per fortuna, poi, noi umani siamo vocati alla crescita e abbiamo grandi risorse per elaborare, svilupparci e cambiare.”
Le relazioni
Alma ha un vuoto che la penalizza: la madre è scomparsa quando era solo una bambina e nessuno vuole dirle cosa sia successo davvero. Ciò la fa partire svantaggiata nella corsa alle relazioni interpersonali, perché non sa mai quanto darsi agli altri e come porsi.
Come descriveresti il legame tra Alma e Lorenzo Boselli, suo padre?
“Lorenzo Boselli è un uomo protettivo ed esigente, che offre e chiede alla figlia il meglio, secondo i suoi parametri. Alma è cresciuta sotto la sua ala e ne subisce completamente l’influenza. Quando si innamora di Marzio, la cui presenza ambigua e intermittente la riporta all’assenza della madre, il suo equilibrio entra in crisi e tutto il suo modo di vivere, a cominciare dal rapporto col padre, viene messo in forte discussione. Sarà indagando nel passato torbido della sua famiglia che Alma avrà modo di capire meglio anche alcuni atteggiamenti paterni e di ripensare al rapporto con lui. “
La presa di coscienza
Alma dice basta. Un po’ costretta dalle circostanze, un po’ a causa degli stravolgimenti emotivi che la riguardano, si trova costretta ad affrontare il passato. è una vera e propria presa di coscienza, una non rassegnazione al destino.
Senza rovinare l’effetto sorpresa ai futuri lettori: sappiamo che Alma è una donna irrisolta, ma a un certo punto decide di fare luce su ciò che la tormenta. Cos’è che fa scattare in lei la voglia di indagare? E quanto influiscono i personaggi che le ruotano attorno nella sua decisione?
“L’incontro con Pedro, un giornalista argentino che si invaghisce di lei e la stimola a spezzare l’omertà familiare nella quale è cresciuta. Per l’uomo, che ha vissuto in prima persona il dramma dei desaparecidos argentini, la ricerca della verità è un fil rouge esistenziale fortissimo e riesce a instillare lo stesso seme in Alma proponendosi come suo alleato nelle ricerche che partono nel castello di famiglia di lei, dove i due trovano il primo indizio.
Anche altri personaggi, in particolare gli “Isolani” giocano un ruolo essenziale in questo processo, perché supportano Alma nella costruzione di una nuova pensabilità di sé e del futuro, attraverso la rivisitazione del passato.”
Un esordio brillante
L’esordio narrativo per uno scrittore rappresenta un momento cruciale per la sua carriera: una buona riuscita è come un trampolino di lancio verso il mondo letterario, seppur con le difficoltà date dalle aspettative sul futuro certo. Zucchi non delude ed entra in scena stupendo fin dalle prime battute.
Parliamo di te. Sei al tuo esordio, com’è stato l’impatto con il mondo letterario?
“Entusiasmante, perché lo desideravo da anni. Anche complicato però, perché mi ci sono affacciata come un elefante in una cristalleria, completamente ignara delle regole del gioco. Ho la fortuna di appartenere a una casa editrice, Arkadia, dove il rapporto e il confronto sono quotidiani e tutto è costruito insieme, in un clima relazionale di affettuosa collaborazione. “
Quali sono i tuoi obiettivi editoriali futuri?
“Sto lavorando a un nuovo progetto, che vede come protagonista sempre una donna, a sua volta molto complessa. Sono nella fase di costruzione della psicologia dei personaggi che per me è qualcosa di essenziale: prima di iniziare a scrivere ho bisogno di sapere tutto di loro, anche quei dettagli che non necessariamente verranno inseriti nella storia. “
Hai in programma presentazioni ed eventi in cui i lettori possono incontrarti dal vivo?
“I due appuntamenti già certi sono l’8 marzo alle ore 18 all’Umanitaria di Roma e il 19 e il 20 maggio al Salone del Libro di Torino, allo stand di Arkadia. Poi organizzerò ancora qualcosa a Milano e ne darò notizia sui miei profili social e sul mio sito.”
Anastasia Cicciarello
Il link all’intervista su Hermes Magazine: https://bit.ly/3YNo4IF
In una Milano trafelata ed enigmatica, l’autrice meneghina Elena Zucchi ambienta il suo romanzo d’esordio Le scintille di Alma (Arkadia Editore, Collana Eclypse). Già autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, coautrice in passato di libri e tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola nel 2020, in queste pagine ci racconta di una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e lo scioglimento di un nodo decisivo del proprio passato, relativo alla morte misteriosa della mamma. Con l’aiuto di un giornalista argentino, la protagonista si cimenta in un’indagine che esiterà nella scoperta della verità. Sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo sfuggente di cui è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa. La storia si sviluppa attraverso tre linee conflittuali parallele: familiare, sentimentale e professionale ed esita nella scoperta della verità da parte di Alma. Si conclude con un sogno che rappresenta la possibilità per Alma di liberarsi dal passato e aprirsi a un nuovo futuro, sentimentale ed esistenziale. “Per lavoro mi occupo di crescita personale, come psicologa e coach incontro tante vite e tante storie – ha dichiarato l’autrice Elena Zucchi. Negli anni ho pubblicato diversi articoli e qualche libro sull’approccio che utilizzo e sulle mie esperienze professionali. A un certo punto è sorto in me il desiderio che tutto questo prezioso “materiale” potesse farsi narrativa, raccontando una storia il cui fulcro fosse proprio la ricerca della autenticità personale. Alma, la donna protagonista del mio romanzo, ha imparato a convivere con la sua ferita, che risale alla morte misteriosa della mamma quando era bambina. Alcuni fatti del presente, in particolare l’incontro con un uomo affascinante e sfuggente, ne fanno saltare la sutura. Questo per me è uno dei cuori del libro: cosa fa la donna con la sua ferita riaperta e dolorante è il dispositivo drammatico della storia. Inizia un viaggio di ricerca e scoperta che esita nella scoperta della verità sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo di cui si è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa”. Si tratta di un romanzo psicologico, che mette al centro proprio la ricerca della propria autenticità. Parte della storia è ambientata nel quartiere Isola di Milano, di cui vengono descritte la complessa evoluzione e le diverse “anime” che la caratterizzano oggi.
Il link alla segnalazione su JOY Free Press: https://bit.ly/3Xv1svb
In una Milano trafelata ed enigmatica, l’autrice meneghina Elena Zucchi ambienta il suo romanzo d’esordio Le scintille di Alma (Arkadia Editore, Collana Eclypse).
Già autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, coautrice in passato di libri e tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola nel 2020, in queste pagine ci racconta di una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e lo scioglimento di un nodo decisivo del proprio passato, relativo alla morte misteriosa della mamma. Con l’aiuto di un giornalista argentino, la protagonista si cimenta in un’indagine che esiterà nella scoperta della verità. Sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo sfuggente di cui è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa. La storia si sviluppa attraverso tre linee conflittuali parallele: familiare, sentimentale e professionale ed esita nella scoperta della verità da parte di Alma. Si conclude con un sogno che rappresenta la possibilità per Alma di liberarsi dal passato e aprirsi a un nuovo futuro, sentimentale ed esistenziale. “Per lavoro mi occupo di crescita personale, come psicologa e coach incontro tante vite e tante storie – ha dichiarato l’autrice Elena Zucchi. Negli anni ho pubblicato diversi articoli e qualche libro sull’approccio che utilizzo e sulle mie esperienze professionali. A un certo punto è sorto in me il desiderio che tutto questo prezioso “materiale” potesse farsi narrativa, raccontando una storia il cui fulcro fosse proprio la ricerca della autenticità personale. Alma, la donna protagonista del mio romanzo, ha imparato a convivere con la sua ferita, che risale alla morte misteriosa della mamma quando era bambina. Alcuni fatti del presente, in particolare l’incontro con un uomo affascinante e sfuggente, ne fanno saltare la sutura. Questo per me è uno dei cuori del libro: cosa fa la donna con la sua ferita riaperta e dolorante è il dispositivo drammatico della storia. Inizia un viaggio di ricerca e scoperta che esita nella scoperta della verità sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo di cui si è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa”. Si tratta di un romanzo psicologico, che mette al centro proprio la ricerca della propria autenticità. Parte della storia è ambientata nel quartiere Isola di Milano, di cui vengono descritte la complessa evoluzione e le diverse “anime” che la caratterizzano oggi.
ELENA ZUCCHI
Elena Zucchi vive a Milano, dove è nata nel 1967. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica di Milano, ha poi conseguito un dottorato di ricerca in Psicologia presso l’Università degli Studi di Genova. Iscritta all’albo degli psicologi della Lombardia, è specializzata in metodologie innovative di formazione manageriale e sviluppo di persone e organizzazioni, certificata come istruttore di protocolli di Mindfulness, e coach. È cofondatrice e partner di SeStante dove gestisce e coordina progetti per aziende e team di lavoro. Dal 2001 insegna presso la Facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, ha pubblicato come coautrice i libri: ‘Oltre il potenziale’ (Franco Angeli, 2007) e ‘La forza di crescere’ (Franco Angeli, 2014); ha curato il volume: ‘Il colloquio e l’intervista. Parlare con le persone nelle organizzazioni’ (Franco Angeli, 2008). È stata tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola (classifica e premiazioni 26 settembre 2020). Le scintille di Alma è il suo primo romanzo.
Il link alla segnalazione su NellaNotizia: https://bit.ly/3YBETpv
In una Milano trafelata ed enigmatica, l’autrice meneghina Elena Zucchi ambienta il suo romanzo d’esordio Le scintille di Alma (Arkadia Editore, Collana Eclypse).
Già autrice di diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, coautrice in passato di libri e tra i cinque vincitori del premio Letterario Straparola nel 2020, in queste pagine ci racconta di una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e lo scioglimento di un nodo decisivo del proprio passato, relativo alla morte misteriosa della mamma. Con l’aiuto di un giornalista argentino, la protagonista si cimenta in un’indagine che esiterà nella scoperta della verità. Sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo sfuggente di cui è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa. La storia si sviluppa attraverso tre linee conflittuali parallele: familiare, sentimentale e professionale ed esita nella scoperta della verità da parte di Alma. Si conclude con un sogno che rappresenta la possibilità per Alma di liberarsi dal passato e aprirsi a un nuovo futuro, sentimentale ed esistenziale. “Per lavoro mi occupo di crescita personale, come psicologa e coach incontro tante vite e tante storie – ha dichiarato l’autrice Elena Zucchi. Negli anni ho pubblicato diversi articoli e qualche libro sull’approccio che utilizzo e sulle mie esperienze professionali. A un certo punto è sorto in me il desiderio che tutto questo prezioso “materiale” potesse farsi narrativa, raccontando una storia il cui fulcro fosse proprio la ricerca della autenticità personale. Alma, la donna protagonista del mio romanzo, ha imparato a convivere con la sua ferita, che risale alla morte misteriosa della mamma quando era bambina. Alcuni fatti del presente, in particolare l’incontro con un uomo affascinante e sfuggente, ne fanno saltare la sutura. Questo per me è uno dei cuori del libro: cosa fa la donna con la sua ferita riaperta e dolorante è il dispositivo drammatico della storia. Inizia un viaggio di ricerca e scoperta che esita nella scoperta della verità sulla morte della madre, sui segreti che l’uomo di cui si è innamorata nasconde, ma anche su sé stessa”. Si tratta di un romanzo psicologico, che mette al centro proprio la ricerca della propria autenticità. Parte della storia è ambientata nel quartiere Isola di Milano, di cui vengono descritte la complessa evoluzione e le diverse “anime” che la caratterizzano oggi.
Francesca Ghezzani
Il link alla recensione su Oltre le Colonne: https://bit.ly/3WgW664
Un posto, due candidate.
Alma Boselli, la protagonista de Le scintille di Alma, è una giovane ricercatrice in una prestigiosa università milanese. Di origini nobili è una donna razionale, figlia diligente, veste sobri tailleur grigi, ha tiepide relazioni amicali e si impegna al massimo per riuscire nell’insidiosa e complessa carriera universitaria. La chioma rosso fiammante è l’unico indizio di una vitalità sopita ma presente, Durante tutto il romanzo Alma è impegnata a concorrere per un posto da ricercatore, l’esito del concorso, la cui vittoria non dipende solo da titoli e curriculum ma anche da appoggi e favori, è tutt’altro che scontato. Supportata dal prof. Morganti l’affidabile Alma compete con Cecilia, una ricercatrice di origini sudamericane, affiliata allo scaltro professor Varenna e pronta ad usare ogni arma politica e personale per vincere l’ambito lavoro.
“Bene, Alma. Allora vinca la migliore. E che la gara sia leale.” Le stringe la mano, come per suggellare un patto, soffia a mezza bocca su una ciocca che le è caduta davanti agli occhi e se ne va, morbida e flessuosa sui tacchi alti, la sicurezza nei gesti di chi non dubita per un solo istante il suo impatto sugli altri.
Le scintille di Alma, pagina 41
Così come il romanzo di Aldo Busi “Mi chiamo Roberta, ho 40 anni e guadagno 250 euro al mese”, pubblicato nel 2006 raccontava il precariato dei contratti co.co.co, fino al candidato al Premio Strega di quest’anno, 2022, “Nina sull’argine” di Veronica Galletta – ingegnere edile e scrittrice – che racconta del lavoro di una donna ingegnere che segue la costruzione di un cantiere e di un argine metafora della ricostruzione della propria vita dopo il divorzio – anche il romanzo di esordio di Elena Zucchi si inserisce nel filone della letteratura del lavoro. Il mondo narrato non è il call center o il cantiere bensì il mondo accademico con il complesso intricarsi di rapporti personali e politici che influenzano e persuadono al pari del lavoro di didattica o di ricerca.
“Onestà intellettuale. Ma per l’amor del cielo. Se sono settimane che non si parla d’altro che di appoggi, amicizie e cordate. Sarebbe questa l’onestà intellettuale? Le sembra piuttosto un intrigo di infimo livello. E Morganti un povero idealista ingenuo, che pretende di combattere con una pistola di plastica contro un nemico armato di mitragliatore automatico.”
Le scintille di Alma, p.84
Un dio maschile, singolare e imperfetto
L’università però non è solo intrighi e competizione ma è anche un ambiente in cui si può trovare, come succede ad Alma, un mentore capace di aiutarla a sbocciare professionalmente grazie alla strada della consulenza. Il professor Morganti, affida ad Alma un cliente, un’azienda alimentare, che inizia un percorso di consulenza. Proprio all’interno dell’azienda Alma incontra Marzio, dipendente dell’azienda e uomo affascinante che romperà il sottile strato di ghiaccio che ricopriva Alma. Marzio – da Marte, il dio della guerra – è finalmente, dopo una serie di tiepidi fidanzati apprezzati dalla famiglia, un maschio – virile e ferito – che sfonda le difese di Alma, penetrandole il cuore.
“Devi sapere che sono fatto a modo mio. Non sono capace di recitare copioni preconfezionati. Qualche volta lo vorrei anche, ma non ci riesco.Deve essere per come sono cresciuto. Sbalzato di qui e di là, a inventarmi la vita alla giornata. Non è che voglia accampare scuse, ma da dove veniamo è importante, no?”
Le scintille di Alma, p. 87
Alma, l’anima in spagnolo, toccata nel cuore, inizia a scegliere per se stessa, un pezzetto per volta, lasciando andare i condizionamenti dell’infanzia, l’ambiente famigliare, protettivo ma soffocante, il padre dittatoriale, la Milano bene e le sue regole, il mistero della prematura morte della madre e, piano piano, scintillante nella sua chioma rosso fuoco, fiorisce alla vita.
Milano, una comunità accogliente, isolana, creativa
“Cammina. Fotografa, La testa si svuota come una cassaforte ripulita. Si rilassa. Cammina ancora. Fotografa di nuovo. Bighellona. Infine torna a casa. (…) Alma osserva le foto di altre zone dove è già stata a fotografare la street art: i Navigli, la Bovisa e via Gallarate. Ha letto che ce ne sono di belli anche nel quartiere Isola. Dovrà andarci prima o poi.
Le scintille di Alma, p. 59
Milano nella prima parte del libro è una città veloce, fredda e minuscola, tutta chiusa nel centro storico dove “Le persone a passo accelerato che parlano da sole ad alta voce gesticolando, mentre si rivolgono a un piccolo microfono che penzola dalle orecchie come una liana.” (p.68). Dopo l’incontro con Marzio, Alma, che ama fotografare, segue una passione e va all’Isola, quartiere alla moda con radici popolari ben salde, e incontra un gruppo di amici colorati, accoglienti, liberi e alla mano, con i quali inizia a fare esperienze indipendenti da giovane adulta.
“L’essenza del Drum circle è questa, un’esperienza di connessione dove viene spontaneo ascoltare, sintonizzarsi con gli altri, cooperare e integrarsi. Tutte quelle cose così difficili nella vita quotidiana!”
Le scintille di Alma, p.135
Il mistero del castello di Frassinetto
Forte dell’appoggio di un nuovo amico, Alma trova il coraggio di mettersi alla ricerca del reale destino occorso alla madre, Chiara, esplorando prima il castello di Frassinetto e poi continuando la ricerca a Villa Bianca, dove il lettore si avvia alla scoperta della misteriosa storia delle origini di Alma Boselli e la fitta ragnatela di relazioni e misteri celati dietro a comportamenti impeccabili, si svelano liberando memorie antiche e permettendo l’inizio di una nuova vita.
Che le origini e il proprio albero genealogico influenzino la propria vita è risaputo, ma nel caso di Alma Boselli la sorpresa sarà doppia.
Questo libro mi è stato regalato/ gifted.
Alla prossima recensione,
Alessandra
Il link alla recensione sul blog Una lettrice: https://bit.ly/3gnTnsg
È laureata in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica di Milano, ha poi conseguito un dottorato di ricerca in Psicologia presso l’Università degli Studi di Genova. Iscritta all’Ordine degli Psicologi della Lombardia, è specializzata in metodologie innovative di formazione manageriale e sviluppo di persone e organizzazioni. È cofondatrice e partner di SeStante dove gestisce e coordina progetti per aziende e team di lavoro. Dal 2001 insegna nel corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca. Ha scritto diversi articoli sul tema dello sviluppo del potenziale individuale e manageriale, è coautrice dei saggi Oltre il potenziale (Franco Angeli, 2008) e La forza di crescere (Franco Angeli, 2014); ha curato il volume Il colloquio e l’intervista. Parlare con le persone nelle organizzazioni (Franco Angeli, 2004). È stata tra i cinque vincitori del Premio Letterario Straparola (2020). Le scintille di Alma è il suo romanzo d’esordio.