Dark di Edgardo Cozarinsky – Arkadia editore
“Lo scrittore non sa se la cronologia di ciò che sta cercando di raccontare rispetti l’ordine degli eventi. Sa per certo che la memoria cancella più di quanto non riannodi, ma si fida della propria immaginazione. L’astuta immaginazione recupera tutto ciò che la memoria ha cancellato, e lo intrappola in una rete di finzione.”
Edgardo Cozarinsky, recentemente scomparso, è stato uno dei più significativi maestri del cinema e della letteratura argentina contemporanea, molte dei suoi riconoscimenti si devono ai suoi film come regista e sceneggiatore, ma anche i racconti La ragazza di Odessa (2001) e il romanzo Lontano da dove (2009). Ultimo incontro a Dresda, risale al 2012 ripubblicato in Italia da Guanda. È grazie alla lungimiranza di Arkadia editore che possiamo leggere il racconto lungo Dark, tradotto da Alessandro Gianetti. Dunque memoria e finzione accompagnano il vecchio scrittore che cerca di rievocare gli eventi del passato, quando da giovane, aspirante scrittore, figlio di una borghesia medio alta, si apre all’improvviso, a un mondo del tutto sconosciuto, un viaggio ambiguo tra le strade più sordide della Buenos Aires degli anni cinquanta tra bar, fumerie d’oppio, prostituzione e talvolta crimini. Lo scrittore ricorda quel personaggio misterioso che incontrò in un bar da adolescente e che da quel momento, Andrés, lo sconosciuto, e Victor – entrambi si presentano con un nome fittizio – stringeranno un rapporto tra curiosità e ammirazione. ” Ti piace il tango ragazzo?” Con una semplice domanda ha inizio l’avventura di Victor con Andrés nella più oscura e malfamata Buenos Aires. Victor ha fame di conoscenza, quella conoscenza che gli serve per scrivere, emozioni forti e proibitive, fino ad allora impossibili per un bravo studente ligio alle regole, come indossare un semplice jeans e maglietta, trasgredire fino ad andare con una prostituta offerta dal generoso amico. Ma è solo curiosità che spinge Victor ad assecondare tutte le proposte di Andrés? Per nutrirsi di quel materiale sociale per i suoi personaggi? Victor vuole assaporare l’illecito, il perverso, ciò che gli viene proibito per essere una persona perbene, vuole un contatto palpabile con il mondo notturno, così diverso dal giorno, Andrés gli offre tutto questo, gli mostra un mondo parallelo, fatto di prostitute, criminali, drogati, ballerine, e persino un vecchio atleta. “Forse è di persone come lui che vorrai scrivere un giorno…” ma Victor pensa che “l’unica sulla quale un giorno avrebbe voluto scrivere, era Andrés.” Andrés è una sorta di “tutore letterario” come scrive l’autore; plasmato dalle cattive abitudini, Victor si nutre e forse “abusa” del suo misterioso amico. La memoria dello scrittore, in punta di morte, vacilla e deve ricongiungersi al passato attraverso l’immaginazione, che non lo deforma, anzi lo arricchisce, costruendo una finzione plausibile, proprio come nell’arte giapponese, a cui l’autore fa riferimento, di riempire le crepe di un oggetto che si è rotto con una resina in cui è stata diluita della polvere d’oro. Invece di nascondere la crepa, la si sottolinea con una sostanza luminosa.” Dark è un romanzo breve ma potente al contempo, la forza del suo linguaggio nell’esplorare i recessi dell’anima di un adolescente che brama conoscenza per sé e per la sua vocazione futura in una capitale che offre vizi morbosi e affabulatori, il fascino del proibito in una iniziazione alla vita adulta. E poi, non ultime, ci sono le atmosfere dove tutto sembra così cinematografico, è come essere trasportati in una pellicola in bianco e nero che ti trasporta in una sorta di aura malinconica e minimalista tra le nebbie dei bar fumosi e l’odore acre della trasgressione. Un viaggio senza itinerario né meta quello che Cozarinsky ci ha regalato. Edgardo Cozarinsky (Buenos Aires, 1939- 2024) La sua opera letteraria comprende i racconti Vudú urbano, con un prologo di Susan Sontag, Guillermo Cabrera Infante, e i romanzi Il terzo mattino (2010), In assenza di guerra (2015) e Turno di notte (2021).
Loredana Cilento
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