Libri sotto l’ombrellone
Tanti libri da leggere in quest’estate post pandemica
Un’estate di speranza, anche se non sembra fermamrsi il virus che ha cambiato le nostre vite. Ma il mare e anche la montagna sono le mete preferite anche per chi lavora e può godere di un solo giorno di libertà. Ed eccoci con tanti libri che consigliamo. Libri da poter leggere in una sola giornata, per poi riprenderli e ancora approfondirli. Stupore in casa Rubbettino, con l’intellettuale Antonio Di Giovanni che onora la memoria di Don Luigi Sturzo con ‘Oltre La nazione. La pace’. Il volume raccoglie una serie di interventi su Luigi Sturzo con lo scopo di richiamare l’attenzione su alcuni aspetti ancora attuali del pensiero politico e dell’opera del fondatore del Partito Popolare italiano. Un’analisi densa, ricca di elementi poco noti e che ha come orizzonte l’impegno dell’autore durante i lunghi anni dell’esilio tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti d’America. Temi attorno ai quali ruota l’intero lavoro sono la «pace» e l’«internazionalismo». Una ricerca, quella del Di Giovanni, ancorata a dati documentali e fonti archivistiche, uno studio che traccia l’identikit del fuoriuscito perseguitato dai fascisti e che racconta della tenace determinazione del prete calatino nel coltivare il sogno degli Stati Uniti d’Europa. Quel «prete intrigante», come lo definì Giolitti, si rivelò instancabile e autorevole voce della costellazione dei fuoriusciti, attivista che seppe confrontarsi con i protagonisti del suo tempo e riuscì a sfidare la brutalità dei totalitarismi.
Il caso dell’anno, Giusy Sciacca con ‘Virità, femminile singolare-plurale’, pubblicato per Kalòs Edizioni, non può mancare. Il libro è stata un’exploit dall’uscita e prosegue a cavalare l’onda del successo. «Questo libro è senz’altro un bell’esempio di sorellanza, svela come una regione non possa essere raccontata da una persona sola ma da un mosaico di sguardi, e come quegli sguardi, se sono femminili, non possano che parlarsi tra loro, seguendo insieme il filo rosso dei simboli, dalle triscele, ovvero l’antica raffigurazione dell’isola, fino alle storie di ninfe e di dee, di principesse e creature mostruose, passando per la nomenclatura, il gesto da cui si snoda il senso che diamo ai luoghi» – (Nadia Terranova, Robinson) Le protagoniste di questi venti racconti, stanche di essere spesso dimenticate o travisate, prendono la parola per narrare loro la storia e spiegare al lettore la propria versione dei fatti. Alcune abitano sull’Isola dai tempi del mito, altre sono partite per poi ritornare, altre ancora sono arrivate in epoche più moderne, fino a giungere agli albori del Novecento. Sono dee, artiste, nobildonne, talvolta sante, ma anche rivoluzionarie, eretiche, scienziate. In una parola, donne. E non aspettano altro che essere ascoltate. Il volume – che è il risultato dell’intreccio di queste singole voci, scelte e filtrate dalla scrittura dell’autrice – diventa così plurale. Come la parola virità, femminile singolare-plurale.
Marsilio non manca con una penna e una storia che rappresenta ciò che viviamo quotidianamente. C’à anche molta ironia, lui è Luciano Modica e il libro è Aspetta Mezzanotte. Uscito ad Aprile, le gesta di un curatore fallimentare nell’invischiato mondo delle mafie nuove tra sfruttamenti e razzismo.
In casa Algra Editore da segnalare i ritorni di Domenico Trischitta che chiude la trilogia su Catania andando a ritroso, ‘La città nera’ infatti è il primo volume, ma esce per ultimo e a distanza di 32 anni dalla sua stesura. Mimmo, per gli amici è un portento della narrativa italiana e mai ha lasciato la sua Catania e la sorpresa è doppia, ‘Una raggiante Catania’ forse il romanzo più conosciuto e ancora oggi più cercato, lo si troverà in libreria lo stesso giorno di uscita de ‘La città nera’ con la nuova veste grafica della cover curata da Fabio D’Angelo e pubblicato anch’esso per Algra: lo sappiano i lettori, finalmente le nuove generazioni potranno leggere il capolavoro di Trischitta; Alessandro Marinaro con ‘Ironia delle sorti’ (“Ironia delle sorti” è una panoramica su alcuni caratteri umani ben precisi, quelli che appartengono alle persone strampalate, che diventano personaggi con tante ombre e poche luci, buffissimi e fragili. Persone che, di punto in bianco, decidono di comportarsi in modo inconsueto, solo per comunicare il proprio dolore al mondo. Personaggi divenuti così bizzarri che – per ironia della sorte, appunto – oltre a commuoverci potrebbero farci sorridere delle proprie sofferenze) e Giovanni Coppola con ‘Una comune storia sbagliata’. Una storia di amicizie e di un amore negato. Una storia di mafia in una Catania lacerata dalle sue promesse non mantenute. Una storia di un ritorno che cede agli inganni dei ricordi. Una storia della resa al destino. Insomma, una comune storia sbagliata. Ma Algra non si è fermata, Cusa con ‘Vic ’, battezza la sua vena narrativa.
Del fenomeno dell’editoria indipendente, Arkadia, che tre volte su tre ha candidato ben 5 libri al Premio Strega ecco cosa consigliamo. Daniele Musto, Wonder Boy: Cosa ci faceva quel giorno, Wonder Boy, sulla tangenziale di Modena, inseguito dagli zingari dello Scalpato, Lorrain La Maiala e i servizi segreti di mezzo mondo? Cosa sono questi precetti di vita di cui parla in continuazione? E la “teoria del callo”, in cosa consiste? Ognuna di queste domande troverà adeguata risposta in Wonder Boy, prima, però, un piccolo spuntino: si affettino quattro veli di filetto di salmone chinook e li si lascino riposare in una marinatura di lime, salsa di soia e cipolla Tropea tagliata a dadini. Li si dispongano su una fetta di pane casereccio leggermente abbrustolita e insaporita da una leggera pennellata di burro salato di vacche rosse. E dopo, eccoci pronti a conoscere la vera storia di Maniele Dusto, a tutti noto come Wonder boy; Ariase Berretta con il suo ‘Cantico dell’abisso’ che il nostro Gianfranco Cefalì ha recensito appena ieri 31 luglio, clicca qui per leggere la riflessione del raffinatissimo nostro collega e collaboratore. Sorpresissima, perché a Settembre il caldo e l’estate per nulla è finita, l’atteso ritorno di Davide Grittani che già circola anche se il giorno ufficiale di uscita è il 2 settembre, ma c’è una magia che non stiamo a svelarvi che incrocia il 6 settembre: ‘La bambina dagli occhi d’oliva’.
Il 5 agosto, come ogni anno Bonfirraro non tradisce i lettori ed eccolo con l’inedito di Pietro Esposto ‘Rosso candido’, un super giallo. “Rosso candido” è un romanzo ambientato nel 1978 in un paesino della Sicilia interna. Il protagonista è un maresciallo dei carabinieri, Ninni Petralia, il quale pur essendo originario di Mazara del Vallo ama il freddo come un vero nordico. Per questo ha scelto il comando in un paese di mezza montagna, Acquamara, dove a inizio febbraio si verificano tre bizzarri ritrovamenti in altrettante chiese: una fotografia erotica attaccata alla coscia di un santo, delle manette sadomaso penzolanti sopra un altare e una bambola gonfiabile appesa al batacchio di una campana. Singolari scoperte che i sacristi delle due parrocchie principali, acerrimi nemici, considerano un’offesa reciproca. Non la pensa così Petralia, il quale è convinto che si tratti, invece, di una minchiata, al limite di una ragazzata. Ma anche lui dovrà ricredersi. In un carosello di equivoci e farse, aiutato dal suo amico pretore e dal fedele appuntato, riuscirà a far luce su una brutta storia di violenza e prostituzione.
Dejanira Bada ha annunciato dai social l’uscita di un volume per una major e l’attesa è tanta, ma ha anche sorpreso i lettori con la nuova edizione, integrale, pubblicata per Nino Bozzi Editore del suo leggendario ‘Il silenzio di ieri’: “Tra poco sarà anche ora di cena, ma non credo che mangerò. La casa ha il tuo odore. Del mio ce n’è sempre stato meno, forse perché sono stata io a essere venuta a vivere da te. Non abbiamo mai comprato una casa che fosse veramente nostra. Siamo sempre restati in affitto perché non volevi vincoli, non volevi “un unico luogo dove stare”; tanto dicevi che un giorno ce ne saremmo andati, che avremmo cambiato città, paese, ed effettivamente qualche mese fa te ne sei andato, ma solo tu, e più lontano che potevi”.
Una dedica speciale alla città che ha dato i natali al nostro blog: Natasha Puglisi che per Tipymedi edizioni ha pubblicato ‘La storia di Catania. Dalla preistoria ai giorni nostri’. La storia di Catania è magmatica: un fluire copioso, a tratti lento, ricco di imprevisti, vulcanico nella sua più intima essenza e che dal vulcano trae la sua origine. Una città che non esisterebbe senza la sua montagna, senza che l’Etna con le sue eruzioni ne avesse costituito il suo stesso suolo, quel vulcano che i primi uomini scoprono poco a poco, insediandosi nelle grotte laviche e trovando in esse il luogo prediletto per ritualità e misteri. Terra ricca d’acqua, fertile e sul mare, terra contesa: dai gloriosi greci che la iniziano alla civiltà, ai romani che la ergono al rango di città imperiale e la adornano di monumenti che, nascosti dal tempo, riemergono come un dono dal passato nel Settecento. Una giovane, detta “la buona”, si muove tra loro: è Agata, futura martire e patrona di Catania, l’inizio di una storia più d’amore che di devozione tra i cittadini e la loro santa fanciulla. Ma nella memoria di un luogo c’è posto per i santi e molto di più. Un mago, Eliodoro, dalla cui leggenda avrà origine il simbolo della città: l’elefante; e Mattia Serpotta che per Carthago ha pubblicato ‘La gente non stanno bene’: Le persone non s’incontrano mai per caso, ma per casi. Tutta gente con forti disagi: ossessivo-compulsivi, complottisti, paranoici, renitenti alla relazione sentimentale, analfabeti, animalisti anaffettivi, assetati del consenso popolare. La follia dei singoli, però, può salvare il mondo dalla noia e dalla banalità collettiva. Questo la rende speciale agli occhi dell’autore, che la racconta nella sua dimensione quotidiana, senza vantare alcuna competenza scientifica, anzi, non condividendo molte delle cose che dice. Due libri che dal giorno di uscita, il primo il 7 luglio, il secondo il 4, non smettono di vendere e interessare pubblico e critica
Sono tanti i libri ma vogliamo chiudere con Micaela Palmieri, la simpaticissima giornalista che incontriamo quasi quotidinamente per le informazioni del TG1 Rai dopo averci deliziato con un libro sulle droghe ecco che svela la sua vena calcistica. Ma attenzione, è solo un contorno, ciò che succede nelle 11 partite dell’Inter è un colpo al cuore che commuove e onora la grandezza della ragazza del piccolo schermo: ‘Educazione ambrosiana. Le 11 partite che hanno cambiato la vita di noi interisti’ (Baldini+Castoldi). Si può mentire su tutto: sulle opinioni, sui giudizi, sui desideri e persino sui sentimenti, ma mai sulle passioni. E quale passione più vera e nobile può esserci di quel-la che abbiamo per la nostra squadra del cuore? Quando poi la prescelta è l’Inter, i ricordi delle undici partite che hanno cambiato la vita dei tifosi nerazzurri, assumono i contorni di una insonne nostalgia. “Educazione ambrosiana” racconta l’Inter del mago Herrera, quella dei record del Trap, quella di Ronaldo “il Fenomeno”. Scandaglia le emozioni del triplete di Mourinho, della prima Coppa dei Campioni contro il Real Madrid, della disfatta del 5 maggio, dell’eterno dissidio con la Juventus. Attraversa e raccoglie le storie dei cuori interisti che palpitano all’unisono nella forza di Matthaus, nella leggendaria impudenza di Berti, nella classe di Suarez, nella potenza di Ronaldo, nella tecnica di Sandro Mazzola, nell’eleganza di Kalle Rummenigge, nel cuore di Giacinto Facchetti, nell’acume dell’Avvocato Prisco. Un libro dedicato a tutti quelli che amano pazzamente la nerazzurra: alle partite di calcio che nessun interista potrà mai dimenticare si intrecciano qui storie di amicizia, amore, malinconia e gioia. Tra l’archetipo del tifoso, ostaggio di riti e scaramanzie, e la dote che solo il calcio possiede: farti sentire davvero parte di qualcosa. Prefazione di Nicola Berti.
Buona Estate.
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