Un anno fa ho “incontrato” per la prima volta Paola Musa, scrittrice, traduttrice e poeta con il suo “Umor vitreo”che tratta uno dei sette vizi capitali, l’invidia; era il quarto della serie dopo l’accidia, la superbia e l’avarizia. E’ tornata a “trovarmi” con questa sua nuova opera che parla del vizio della lussuria e lo fa inventando una storia su più livelli temporali, con continui flashback mascherati da vite precedenti che non hanno bisogno di ipnosi regressiva per venire alla luce. Complimenti, ancora una volta, per la straordinaria fantasia della storia da lei immaginata la cui protagonista è Marta, una giovane donna che è quanto di più di più lontano dalla lussuria si possa immaginare ma che, al contempo, ne è una inconsapevole ma straordinaria maestra: bravissima! Ancora una volta complimenti per lo stile narrativo semplicemente perfetto, avvincente quasi come un romanzo giallo, che ti fa stare in una ininterrotta apnea emotiva per i continui colpi di scena fino alla conclusione assolutamente ad hoc: standing ovation!
Daniela Domenici
Il link alla recensione su Daniela e Dintorni: https://lc.cx/HMqidm
Trama – La Sardegna a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento è lo scenario de Le nobili sorelle Angioy di Adriana Valenti Sabouret. Uno scenario maestoso, in cui le sorelle Angioy – Speranza, Giuseppa e Maria Angela, protagoniste del romanzo, come il titolo ci suggerisce – si muovono con grazia e nobiltà d’animo tra gioie e dolori, amori e lutti, complicità e tradimenti, nella loro bella Cagliari scossa da continui fermenti che sembrano far pensare a imminenti stravolgimenti sociali, salvo poi concludersi puntualmente con la repressione. Inizia con la descrizione di una scena di un matrimonio Le nobili sorelle Angioy, ed è indicativo che ne seguiranno molti altri. Adriana Valenti Sabouret sembra rispondere a un’esigenza di far fede alla verità storica, ma anche a quella di soddisfare il lato rosa di questo romanzo. In cui il mondo femminile, con l’educazione sentimentale dell’epoca, riveste un ruolo centrale e ben si contrappone alle analisi puntuali del narratore sui fatti storici e politici del tempo. Il matrimonio in questione è quello tra Annica Belgrano e Gio Maria Angioy. Annica proviene da una famiglia ricca e borghese, con idee monarchiche e conservatrici; Gio Maria, invece, è orfano, di origini nobili e di carattere rivoluzionario. Dall’unione, non priva di conflitti, di questa coppia (mal)assortita nasceranno 3 bambine, le nobili sorelle Angioy, per l’appunto. Le 3 sorelle rimarranno ben presto orfane di madre, e il padre, chiamato dal re a ricoprire un importante incarico come Alter nos a Sassari, è costretto ad imporre un ulteriore dolore alle bambine affidandole alle cure delle suore. In questo istituto, forti solo della loro inossidabile sorellanza, si formeranno nella severità e austerità del monastero, secondo le regole conservatrici e repressive delle religiose, le quali abborriscono il carattere dissidente del padre delle ragazze. All’uscita dal monastero le tre sorelle saranno prese in cura dalla nonna materna, che per quanto riguarda le idee sul padre non si discosta molto da quelle delle suore, ma per il resto offre alle ragazze la tanto desiderata casa, in cui sentirsi coccolate e amate. Una nuova vita inizia, perciò, per le sorelle Belgrano Angioy. Fatta di amori e ricchezza, da cui non è esente una certa frivolezza e gusto per la moda. La nonna si incarica di trovare marito alla prima delle sorelle, Speranza, e da qui sarà un matrimonio dopo l’altro. Man mano che le giovani entrano nelle loro vite di giovani spose, il lontano ricordo del padre e delle sue idee egualitarie si farà sempre più remoto e sfocato.
Chi era realmente Gio Maria Angioy?
Un galantuomo che aveva rinunciato alla sua vita per il benessere del proprio popolo? Un sognatore? Un condottiero? Un predestinato a compiere un’alta missione in Sardegna?
O era forse un capo ribelle? Un traditore del re? Un irresponsabile o addirittura un brigante?
Le nobili sorelle Angioy avevano udito, dai tempi del monastero, un caleidoscopio di versioni discordanti, malgrado il tentativo di proteggerle operato dalla famiglia.
Il padre intanto è sempre più irraggiungibile, anche fisicamente; si trova, infatti, in esilio a Parigi e le figlie sono costrette a ricacciare la pena per l’assenza del padre, poiché non sarebbe comunque socialmente accettata. Le sorelle Angioy, lontane anni luce dalla politica, come era consuetudine per le nobildonne, o meno, dell’epoca, si consacreranno a costruire le loro famiglie, nel solo ruolo che è loro concesso, quello di moglie e madre, visto che figlie non possono più esserlo. Ma anche qui, i dolori e i lutti non le risparmieranno.
Le nobili sorelle Angioy – un romanzo storico
Adriana Valenti Sabouret ci racconta una Sardegna in cui l’aristocrazia è arroccata nei suoi privilegi e il popolo si ritrova in uno stato di tumulto costante, schiacciato dalla fame e dal malcontento verso un sistema feudale ormai obsoleto. È la Francia con la sua Rivoluzione a portare un vento di nuove idee liberali, il germe delle nuove speranze si insidia soprattutto negli intellettuali. Primo fra tutti Gio Maria Angioy. Un eroe postumo che la società del suo tempo non seppe riconoscere, tranne poche eccezioni, impegnata come era a renderlo vittima di ostracismo. Le battaglie di Napoleone in Italia, l’epidemia di febbre gialla che decimò la popolazione sarda, i progressi della medicina anatomica sono altri elementi che contribuiscono a tracciare un quadro completo della società dell’epoca e a conferire, allo stesso tempo, uno spessore storiografico a Le nobili sorelle Angioy. Adriana Valenti Sabouret, ricostruendo una storia lontana e dimenticata, ha il grande merito di riportare l’attenzione su un uomo che sacrificò la propria vita per la giustizia sociale del suo popolo e di mostrare così le conseguenze che queste sue idee ebbero nell’intimità dei rapporti umani con le persone a lui più care: le sue figlie.
Il link alla recensione su Giochi Linguistici: https://tinyurl.com/2sh3uphv
Ottobre inizia con il botto grazie a Luminosa di Jassie Gaynor in uscita per 66thand2nd, dove bellezza, consumo e fama di denaro si mescolano fino a consumare le protagoniste. Per Alegre invece troviamo in libreria La cattura delle élite di Olúfẹ́mi Táíwò, saggio sulle minoranze e come queste vengano costantemente manipolate da chi sta al vertice del potere. Torniamo nell’Inghilterra della prima guerra mondiale con Nessuna tempesta incresperà il mio mare di Stella Benson per 8tto Edizioni, un viaggio immaginario dentro una generazione distrutta. Affascinati dal mondo dell’editoria e della scrittura? Con Ortica Editrice e Gaston Piger calatevi in questo mondo per scoprire tutti i retroscena e le nefandezze con Piccolo manuale per smettere di scrivere. Ormai lo sappiamo bene che il mondo online non è così innocuo come sembra, ma a dirci di più è Francesco Striano con Violenza virtuale, Vita digitale e dolore reale, in libreria per Il Saggiatore. La relazione tra oppressi e oppressori dilaga in tutte le sfere della nostra vita, a cominciare dalla scuola. E ne parla in L’educazione come pratica della libertà Paulo Freire, in libreria per Mimesis. Passiamo ora ai racconti con la novità firmata Safarà: La Settimana Scarlatta e altre storie infestate di Francisco Tario, un vortice di storie diverse per ricordarci le assurdità delle nostre vite. Racconti e fotografie invece vanno a formare L’ora senza ombre, l’antologia a cura di In allarmata radura e Pidgin Edizioni che unisce scrittori e fotografi appunto, con un unico tema: la narrazione del sé. Per add invece ottobre sarà un mese molto interessante. Tra le varie novità segnaliamo Bae Suah con Notti invisibili, giorni sconosciuti, ambientato in una Seoul irrequieta e onirica e il secondo volume di Oceano rosso di Han Song. Per Il ramo e la foglia invece troviamo un romanzo di formazione e di libertà, nel Portogallo post Salazar, dove il protagonista troverà decadenza ma anche la forza dell’amore e dell’amicizia: L’odore dei cortili di Giuliano Brenna. Opera prima e davvero un romanzo che riflette la multiculturalità delle nostre città, in questo caso Parigi, per e/o troviamo Éric Mukendi con I miei due papà. Ritorna la collana This Land di Black Coffee con un nuovo viaggio attraverso gli Stati Uniti e le lotte che hanno caratterizzato la formazione della nazione. A raccontare di scioperi, utopisti e antischiavisti è Daegan Miller in Quando il ramo si spezza. Autobiografia energica, emozionante e alla ricerca di un posto nel mondo: presto in libreria per nottetempo arriva Tagliare il nervo di Anna Pazos. Ognuno nasconde parti di sé, ed è questo il filo conduttore del romanzo a episodi Il lato nascosto delle storie di Roberta Di Pascasio, in uscita per Arkadia Editore. In cerca di una fanzine nuova e controcorrente? Esce ora il nuovo numero di Ramingo, rivista tra musica, teatro, fumetto e molte altre cose!
Il link alla segnalazione su The Bookish Explorer: https://lc.cx/EkLALC
“Il lato nascosto delle storie” edito da Arkadia
L’appuntamento è per domenica 13 ottobre alle ore 17.00, nel Mondadori Bookstore di Avezzano in Via Mons. Bagnoli, per la prima presentazione del nuovo libro della scrittrice abruzzese Roberta Di Pascasio “Il lato nascosto delle storie”, edito da Arkadia. Primo incontro per conoscere da vicino la nuova opera, un romanzo a episodi, un modus operandi originale con una scrittura nitida, schietta, emozionante, tanti protagonisti per tanti sentimenti e in comune il dilemma sulla mèta della propria vita. Insieme a Roberta Di Pascasio ci saranno l’attrice teatrale Natascia Pietrangeli, che leggerà alcuni passi del libro e la giornalista Roberta Maiolini.
L’ingresso è libero.
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Laureata in Lettere Moderne ha svolto diversi impieghi in ambito culturale. Ha condotto il programma “La magia delle storie”, scritto per diversi quotidiani online e gestisce l’officina letteraria “Ponte di carta” in cui vengono organizzati incontri letterari, laboratori teatrali, workshop di scrittura e il concorso “Teatro in cerca d’Autore” giunto alla VI edizione e collegato alla stagione di prosa off al castello Orsini di Avezzano. Ha pubblicato i romanzi Le porte di Cocteau (Giulio Perrone, 2010), Ricordami la colpa (Alter Ego, 2016), la raccolta di racconti L’amore si impara (Premio Bukowski, Giovane Holden Edizioni, 2015). È inoltre autrice de L’equilibrio è un’antica vertigine, tra i cinque finalisti del Contropremio Carver, di Qui in Abruzzo (trilogia, De Siena Editore, 2022-2023-2024) e di diversi racconti presenti in antologie e raccolte. Le è stato conferito il “Premio Galasso 2024” per la sua attività culturale in Abruzzo. Per Arkadia Editore ha pubblicato Il lato nascosto delle storie.