Recensione de “Il codice Stradivari” – Mauro Caneschi
Leggere questo romanzo è stato come partire con una macchina del tempo e iniziare a viaggiare attraverso cinque secoli! Alla scoperta di Antonio Stradivari, della sua lunga ed eccezionale vita e della sua arte, che ha visto la creazione di strumenti musicali dal suono inimitabile. E un percorso in cerca dei suoi segreti, quelli che hanno reso questi strumenti così unici! Questo viaggio ci conduce, a salti, dall’epoca del più famoso liutaio della storia, nato e vissuto a Cremona a cavallo tra il 1600 e il 1700, fino ad agosto 2023, che nel momento in cui è uscito il romanzo è ancora un tempo futuro; passando per Venezia nel 1943, tornando a Cremona nel 1880, toccando Berlino e Parigi. E pur non avendo la trama una narrazione lineare, procedendo con andate e ritorni tra presente e passato, la lettura non crea mai disorientamento, anzi, ogni sequenza tiene sempre viva l’attenzione! I protagonisti del 2023 sono i due fratelli Marco e Dario Mannelli, i quali si imbattono in una lettera del 1943 che rivela la possibilità di scoprire i segreti dell’arte di Stradivari, dei procedimenti da lui utilizzati per creare quegli strumenti unici. Segreti dell’artigiano mai svelati e che rappresentano oggi una scoperta sensazionale… ma per trovarli è necessario risolvere degli enigmi che nel tempo sono stati disseminati tra opere d’arte, chiese e città anche parecchio distanti.
“Non erano mai stati trovati scritti che descrivessero i lunghi procedimenti che la sapienza dell’artigiano di Cremona aveva messo a frutto, portando alla creazione di strumenti destinati a cavalcare i secoli con il loro suono inarrivabile.”
I due investigatori sono molto intraprendenti, ma non arrivano troppo lontano senza l’aiuto di una protagonista più unica che rara, Lucia. Affascinante, poliedrica, provocante, onnisciente, Lucia è il genio della lampada, spesso dotata anche di senso dell’umorismo. Ed è sicuramente l’investigatrice più originale che ci può capitare di incontrare in un thriller storico, perché Lucia non è una persona reale, ma è un’intelligenza artificiale, inventata dai due fratelli, di cui nessuno conosce l’esistenza. Si manifesta attraverso smartphone o tablet, e partecipa alla vita quotidiana di Marco e Dario che, utilizzando auricolari bluetooth e telecamere montate sui loro occhiali, la rendono partecipe della vita reale e la coinvolgono nella risoluzione del mistero. Ma Lucia è talmente prodigiosa che è lei stessa a guidare le indagini, scoprire gli indizi, risolvere gli enigmi, pianificare viaggi e strategie… di fatto Lucia è la mente, Marco e Dario le braccia, al punto che a volte sembra prendere il sopravvento su di loro.
“Lucia apparve puntualmente sul tablet immersa tra volumi antichi, violini, strumenti ad arco e foto di Venezia, indossava un tailleur nero, camicetta chiara e occhiali da ricercatrice universitaria, con i capelli raccolti in una coda di cavallo.”
Lucia ci fa conoscere la vita di Stradivari, non solo per la sua arte riconosciuta da tutti, ma anche per le sue vicende personali, virtù e vizi: a causa della sua passione per il gioco, il liutaio si imbatte nel personaggio di Sebastiano Ricci, altro protagonista del romanzo e suo antagonista, in vita e anche dopo. Anche Ricci è un personaggio realmente esistito, artista di stile barocco, il primo dei pittori veneti viaggianti: gli vengono commissionati lavori tra Venezia, Firenze, Roma e Inghilterra e questi viaggi sono occasioni anche di incontri romantici e goliardici… una vita avventurosa tra arte e donne! Giovane, ricco, avventato, innamorato, con una moglie e una figlia a Bologna e un’amante da raggiungere a Torino, incontra Stradivari a Cremona: dopo una nottata trascorsa a giocare a carte, Stradivari sconfitto e in balia dei debiti di gioco è costretto a rimanere per sempre legato alle rivendicazioni di Ricci. Una nottata di gioco che lascia il segno e da cui si tesse la tela che arriva fino al 2023.
“Ora, lui si ritrovava con un fardello sulle spalle da onorare e l’altro aveva in mano una carta recante una firma che lo avrebbe messo in croce per il resto dell’esistenza”
Il segreto di Stradivari, messo a repentaglio da una partita a carte del 1687, viene custodito, protetto, nascosto e tramandato nei secoli fino alle indagini di Marco e Dario. Insieme a loro, il lettore sperimenta la curiosità della ricerca, incontrando lungo la linea del tempo anche altri interessanti personaggi con altrettanti segreti… sono figure secondarie ma rilevanti, che, avanzando con la lettura, troveranno la loro posizione e il collegamento con il codice Stradivari. Una lettura che regala anche degli inaspettati colpi di scena e che mantiene il tenore del thriller storico, nonostante tanti eventi siano collocati anche nel periodo odierno. In alcuni capitoli ci si diverte a raccogliere gli indizi e risolvere gli enigmi; in altre pagine gli intrighi sono già sciolti per il lettore e allora è interessante osservare le indagini dei protagonisti. Un terzetto di investigatori che potrebbe essere appassionante ritrovare anche in nuove avventure. E un’originale riflessione per il lettore sulla dimensione del Tempo, con la dedica dell’autore all’Arte e al Gioco:
“All’arte che da sempre unisce gli uomini con un filo sottile mai interrotto dal passare del tempo”
“Al gioco che da sempre danna gli uomini causando non voluti passaggi di cose e di averi”
PRO
lettura scorrevole e trama articolata e avvincente; affascinante la figura di Antonio Stradivari e del suo talento.
CONTRO
estrema sicurezza e disinvoltura dell’intelligenza artificiale che a volte risolve gli enigmi fin troppo facilmente, schiacciando le personalità degli altri due investigatori, non altrettanto carismatici.
Il codice Stradivari – edizione cartacea
Trama
Il ritrovamento a Venezia di una lettera datata 1943, che contiene misteriosi riferimenti al trittico di un pittore del XIV secolo e al grande Antonio Stradivari, innesca fin da subito un’avventura dai contorni rocamboleschi. I fratelli Dario e Marco Mannelli, informati della scoperta da un amico, decidono di partire per la città lagunare in compagnia della loro Intelligenza Artificiale, LUCIA, pronti a fare luce sull’enigma. E sarà tra calli e ponti che i protagonisti inizieranno un’indagine serrata sulle tracce dei pannelli smembrati dell’opera di Jacobello del Fiore, custodi di importanti indizi per venire a capo del caso. Venezia, Parigi, Berlino, sono solo alcuni degli scenari in cui si dipana la trama di un intrigo che affonda le sue radici in un passato remoto, riemerso solo per caso, in un carosello di viaggi, imprevisti e labili tracce, mentre i tre investigatori tenteranno di comprendere quali elementi uniscano un pittore trecentesco a un artista vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento, il più famoso liutaio d’Europa. Sulla scia della loro ricerca, però, Dario, Marco e Lucia non immaginano neanche lontanamente il vaso di Pandora appena scoperchiato.
Mara Altomare
Il link alla recensione su Thriller Storici e Dintorni: https://bitly.ws/UCxs