Di Prima, Cuzzola, Bada e La Porta per un dicembre da leggere ardito e innovativo!
BLOG Copertina e controcopertina a due donne: la reggina Cuzzola e la jesina Bada. Tra denuncia verso l’editoria ingannevole e una storia per adulti che trova riscontro anche nei più piccoli, i titoli i siculi Di Prima e La Porta. Tre i titoli pubblicati in una settimana da Settecolori, pioggia di libri per il Saggiatore, nuovo romanzo per Serena Penni con Il ramo e la foglia edizioni
Giorni di bellezza per chi ama la lettura nei giorni di passaggio verso l’ultimo mese dell’anno. La nostra rubrica quindicinale inizia dalle uscite novembrine ancora non segnalate, come il nuovo libro di Salvatore La Porta, “L’isola del Capitano Almeida“, che per i tipi di San Paolo Edizioni narra una storia per ragazzi, ma scritta per tutti, di cui anche i grandi ne troveranno giovamento; o “Giù nel cieco mondo” (NN Editore) di Jasmyn Ward, nuovamente con un colosso sul dolore, si propone come nuovo libro che induce a riflettere; e la strenna natalizia intinta di perfidia (“Buon Natale Perfidia“) edita da ExOrma.
La quindicina di proposte editoriali dal 28 novembre all’11 dicembre parte dal debutto in casa Arkadia (collana Senza Rotta), del catanese Vladimir Di Prima, anch’egli con Il buio delle tre: il romanzo è un mirato attacco alla speculazione editoriale e a chi dileggia i sogni di velleitari autori (l’editore sardo dà alle stampe anche il ritorno di Giovanni Lucchesi, ultimo della collana Sidekar del 2023, con Un bambino sbagliato) e col ritorno di Letizia Cuzzola, “Non muoio neanche se mi ammazzano“, l’intellettuale calabrese si aggiudica la #controcopertina pubblicata da Morrone Editore. Avevamo parlato di lei e del suo ritorno la scorsa estate a Sant’Agata Li Battiati, quando venne per una lectio al “Battiati Jazz & Literature 2023”: è la jesina Dejanira Bada, studiosa di discipline filosofiche e religiose, che torna con “Il libro della consapevolezza“, (Gribaudo). Altre novità: carrellata, come sempre, in casa il Saggiatore con Witold Gombrowicz, Piero Camporesi, Enrico Merlin, Carlo Fontana, e Massimo Gerardo Carrese; Serena Penni con “La destinazione“, per Il ramo e la foglia edizioni, Guglielmo D’Izzia, con “La transazione“, per Les Flaneurs Edizioni è l’ultimo della cd romana per il 2023 e lo #specialeSettecolori con Giuseppe Berto, Vladimir Volkoff e Will & Ariel Durant
Sceglieteli bene i libri che volete regalare a Natale!
Flashback novembrini
Salvatore La Porta, L’isola del Capitano Almeida, San Paolo
Un ragazzo si risveglia al buio in un sacco, circondato da voci malevoli: della sua vita non ricorda nulla. Soltanto una vecchia storia in cui vivi e morti si confondono, ed è difficile capire chi sia l’uno e chi sia l’altro. Quando finalmente riesce a liberarsi, scopre di essere prigioniero di uno strano pirata, il capitano Almeida, che ha assaltato una nave pur di trascinarlo a bordo della sua goletta, la Faraglione. Dopo qualche mese in compagnia della ciurma di pirati, il ragazzo continua a non ricordare nulla di sé, ma nel frattempo ha scoperto di saper picchiare il prossimo con una certa competenza e soprattutto di saper intuire che cosa nasconde la mente degli altri grazie a una sorta di misteriosa luminescenza emessa dagli oggetti desiderati e che solo lui è in grado di vedere. La sua capacità – utilissima nel gioco d’azzardo – sembra interessare molto il capitano Almeida, che ogni notte lo costringe a scrutare l’orizzonte in cerca dell’isola che il pirata brama da una vita e che è avvolta dai suoi pensieri come in un incendio. Il ragazzo non sa cosa vi sia su quell’approdo lontano, se una cassa piena d’oro o la risposta a chi sia vivo e chi morto tra le anime di quella ciurma di filibustieri, ma giorno dopo giorno sente crescere il desiderio di raggiungerla per comprendere il mistero della sua identità. Età di lettura: da 12 anni.
Jasmyn Ward, Giù nel cieco mondo, NN Editore
Questo libro è per chi ha deciso di aprirsi al canto così da trovare conforto e forza, per chi ricorda senza soccombere al peso della memoria, per la voce solenne di Annie Lennox in Strange fruit, e per chi ha sognato di volare via dalla sua vita come un airone che sfiora la superficie dell’acqua, leggero come carta sul vento.
Margaret Atwood: «Imprescindibile»
Annis è una giovane schiava di casa in una piantagione della Carolina. Nipote di una guerriera africana e figlia di uno stupro, di giorno si dedica a estenuanti faccende domestiche e origlia le lezioni sull’Inferno dantesco impartite alle figlie del padrone, le sue sorellastre; di notte scappa nel bosco con sua madre da cui impara l’arte del combattimento, così da difendersi in un mondo costruito per distruggerla. Ma la madre viene venduta e Annis si trova da sola e senza protezione, mentre con Safi scopre la sensuale dolcezza del primo amore. Quando il padrone decide di sbarazzarsi di lei, Annis viene venduta e con altri schiavi condotta in viaggio verso New Orleans. In questa terribile marcia, incontra lo spirito di una sua antenata, Aza, un angelo custode imperioso ed enigmatico che sembra volerla aiutare a fuggire. Jesmyn Ward torna con un nuovo romanzo che richiama nel titolo il quarto canto dell’Inferno di Dante. Come il grande poeta, anche Annis dovrà scendere sempre più in fondo, nel cuore di tenebra della schiavitù in America, lottando per la propria vita, per la speranza. Giù nel cieco mondo è un romanzo feroce e fiabesco, dove l’allegoria si riflette nell’amore di una madre e una figlia, nei legami da sciogliere e mantenere, nella ricerca incessante della libertà che sfida uomini e spiriti, natura e destino.
AA.VV., Buon Natale Perfidia, ExOrma
Iracconti di Natale più comici, surreali, intensi, strampalati, perturbanti, ironici, graffianti e paradossali. Niente si sottrae al comico, nemmeno il Natale! Decine, centinaia di racconti confortano l’inerzia della nostra immaginazione con una vigilia, con la neve, senza la neve, con il bambino che nasce, alberi e presepi, risvegli pieni di regali, altruismi, riscatti, canti e lucine. E se per una volta rinunciassimo a un commovente, caramelloso e rassicurante Natale? Qui si narrano Natali inaspettati, per lo più comici, esilaranti, svagati, poetici sì, ma anche cinici, problematici o addirittura perturbanti. Ventitré racconti e ventitré illustrazioni tra Babbi Natale precari, imprese dannunziane, fantasmi salutisti che scrivono, crisalidi natalizie e cronisti inaffidabili (cosa è successo veramente la notte in cui è nato Gesù?). Agli autori e alle autrici di questi racconti non manca una buona dose d’ironia e quella lucidità che permette di osservare la realtà nelle sue contraddizioni andando oltre l’ordine rasserenante e conciliante delle cose. Appassionati, generosi e idealisti, credono ancora nell’imprevisto, nel caotico, nel sorprendente come possibilità di riformulare il mondo. Racconti di: Paolo Albani, Roberto Barbolini, Marita Bartolazzi, Adrián N. Bravi, Emanuela Cocco, Raffaella D’Elia, Tommaso Lisa, Giovanni Maccari, Luigi Malerba, Gianfranco Mammi, Paolo Miorandi, Paolo Morelli, Mauro Orletti, Paolo Pergola, Sara Ricci, Jury Romanini, Massimo Roscia, Giuseppe A. Samonà, Giacomo Sartori, Francesco Spiedo, Stefano Tonietto, Mario Valentini, Andrea Zandomeneghi. Illustrazioni di: Paolo Beneforti, Marco Berlanda, Carlo Bordone, Nicoletta Calvagna, Giuditta Chiaraluce, Virgilio Cinque, Cecilia Cosci, Claudia D’Angelo, Jessica Lagatta, Tommaso Lisa, Fabio Magnasciutti, Marco Filicio Marinangeli, Chiara Nott, Andrea Pedrazzini, Alberto Piancastelli, Luciano Ricci, Lorenzo Santinelli.
Le uscite di martedì 28 novembre
Libro copertina, Il libro della consapevolezza di Dejanira Bada, Gribaudo
Che cos’è la consapevolezza? Perché è così importante nella nostra vita? Qual è il motivo per cui sempre più persone cercano di raggiungerla? Attraverso un excursus che spazia su tre discipline fondamentali – yoga, meditazione e mindfulness –, l’autrice indaga su cosa significhi la ricerca della felicità, esplorando i grandi temi filosofici che da sempre riguardano ognuno di noi. Un libro completo e aggiornato, arricchito dal contributo di esperti qualificati, oltre che da consigli pratici e da un’appendice con interviste a insegnanti di yoga di fama nazionale, per imparare a vivere meglio e felicemente qui e ora.
Serena Penni, La destinazione, Il ramo e la foglia edizioni
Carla, Paolo, Elisabeth, tre voci raccontano sé stesse e il desiderio che sembra consumarle: passioni e delusioni si contorcono nel tentativo di un equilibrio. La maternità e la paternità oscillano incerte nelle distanze che solo una delusione d’amore, forse assimilabile alla morte, sa rendere insormontabili. Il passato non lascia scampo, torna potente e configura il presente. Un passato che non è solo ricordo ma costruzione di una convinzione. Se l’amore passionale invade violento lo spazio della vita altrui, allora è meglio rimanere nel recinto di un amore mite che si fa semplice affetto. Serena Penni marca stretti, in una scrittura snella e coinvolgente, l’affanno e le riflessioni di tre cuori; li insegue, implacabile, fino alla loro destinazione finale.
Libro controcopertina, Non muoio neanche se mi ammazzano di Letizia Cuzzola, Morrone Editore
Dopo la firma dell’Armistizio, 650mila soldati italiani vennero catturati dai nazisti e internati in campi di prigionia, sottoposti alle peggiori angherie e soprusi. Fra gli internati è stato anche Vittorio Cuppari, mio nonno, che come moltissimi non ha mai fatto cenno ai 21 mesi di prigionia subiti. Attraverso un lungo lavoro di ricerca è stato possibile recuperare una minima parte della documentazione proveniente dagli Stalag in cui è stato internato e che ha permesso di ricostruire la storia. Ogni nome, data, luogo è certificato da documenti, note personali del protagonista e dal diario di Luciano Banchelli, compagno di prigionia e lavoro, una cui copia è stata recuperata grazie alla figlia Luciana.
Le uscite di venerdì 1 dicembre
Guglielmo D’Izzia, La transazione, Les Flaneurs Edizioni
Una proprietà che nasconde un macabro segreto viene messa in vendita. Due uomini vengono uccisi in pieno giorno. Niente è come sembra. De Angelis, un imperscrutabile uomo del nord, è in viaggio verso una piccola città nell’entroterra siciliano per negoziare una transazione immobiliare. Lungo il tragitto, il treno su cui si trova si guasta misteriosamente, costringendolo a
spendere la notte in uno squallido scalo ferroviario. Quello che segue è una rete di eventi inquietanti, da prostituzione minorile a omicidi spudorati, che portano alla fine improvvisa del suo affare. Ma De Angelis è imperterrito e intenzionato a scoprire cosa è andato storto nella sua transazione e si imbarca, così, in una indagine avventata. Una svolta inaspettata di eventi, però, lo fa precipitare in una profonda crisi.
Giovanni Lucchese, Un bambino sbagliato, Arkadia
La notte prima di Ferragosto, nella sua casa al mare, un uomo riceve la visita di un misterioso bambino che sembra comparire dal nulla. Svanito il terrore iniziale, scoprirà che altri non è se non il suo io infantile, la versione di sé a cinque anni, ormai dimenticata e sepolta sotto decenni di pensieri e di vita vissuta. Scanzonato, permaloso e con un piglio da guerriero, il bambino prenderà per mano il protagonista accompagnandolo in un mondo fatto di ricordi e di aneddoti. Un mondo popolato da biciclette senza rotelle, Barbie desiderate e mai ricevute, corse in un bosco che sembra magico e film dell’orrore visti di nascosto dai genitori. Attraverso gli occhi del bambino, l’uomo rivivrà i momenti salienti di un’infanzia a volte difficile, a volte spensierata, vissuta ai margini di una società non ancora pronta a cogliere le sfumature di una personalità fuori dal comune. In una nottata di visioni frenetiche, il nostro protagonista scoprirà che la ricchezza più grande che abbiamo è la diversità, e che nessuno nasce sbagliato, semmai sono gli altri a farcelo sentire.
Massimo Gerardo Carrese, Il grande libro della fantasia, Il Saggiatore
Fantasia, immaginazione, creatività: un libro che ci accompagna tra le informazioni scientifiche, umanistiche, ludiche e artistiche che caratterizzano queste tre facoltà il cui potere, anche in maniera sottile, influenza l’intera nostra esistenza. Gli esseri umani hanno costruito con esse un certo tipo di credenze: dalla religione agli ordini militari, dai confini fra gli stati al denaro, dalle grandi imprese ai desideri più intimi. Capiamo attraverso la loro storia filosofi- ca e linguistica che la fantasia e l’immaginazione sono voci polisemiche, dal contesto e dalla lingua in cui le incontriamo cioè attivano significati e sensi differenti: alcune loro peculiarità sono però riconoscibili e imparando a usarle ci possono guidare verso scoperte straordinarie, renderci veri pensatori, sviluppando idee originali e arricchendo il nostro «fare» quotidiano. Il saggio di Carrese, fantasiologo di professione, affianca studi secolari e conoscenze tecniche alle suggestioni che arrivano dai suoi incontri divulgativi e dalle sue ricerche sul campo, offrendo al lettore un approccio esperienziale sull’argomento: il capitolo conclusivo di giochi fantasiologici permette di praticare gli aspetti teorici esplorati divertendo e incuriosendo adulti e bambini.
Carlo Fontana, Sarà l’avventura. Una vita per il teatro, Il Saggiatore
La prima volta che Carlo Fontana ha messo piede alla Scala era solo un bambino, trascinato dai nonni a vedere La Valchiria di Wagner. Quella che poteva essere un’esperienza scioccante fu invece l’inizio di un grande amore. Per la musica, certo, ma soprattutto per quel teatro così maestoso, elegante, imponente. Carlo Fontana diventerà sovrintendente della Scala, e ricoprirà la carica dal 1990 al 2005, responsabile dei grandi lavori di ristrutturazione dell’inizio degli anni duemila, con i quali la Scala è diventata teatro modernissimo senza rinunciare alla propria identità e alla propria storia. In questo libro racconta quel periodo, unico nella storia del Teatro, delle direzioni di Muti e delle regie di Strehler, dei dissidi e delle battaglie, delle grandi prime e delle grandi stelle. Tra le pagine passano Verdi e Puccini, Carla Fracci e Roberto Bolle, Pavarotti e Maria Callas. Scorre soprattutto la storia di una grande passione e di un grande lavoro, che hanno messo la Scala e la città di Milano al centro del mondo della grande musica.
Le uscite di venerdì 8 dicembre
Vladimir Di Prima, Il buio delle tre, Arkadia
In un paesino della Sicilia che subisce passivamente i grandi eventi della Storia, Pinuccio Badalà, figlio di un sindacalista coinvolto nella strage di Bologna e poi morto qualche anno dopo in seguito a un bizzarro incidente, sogna di diventare un grande scrittore. Nei modi di un’appassionata cronaca il romanzo narra tutte le peripezie del protagonista per ricevere udienza dai grandi marchi dell’editoria italiana. Vent’anni e più di illusioni e delusioni, viaggi della speranza, personaggi grotteschi e indimenticabili. Una grande e amara parodia della decadenza culturale dei nostri tempi nelle ambizioni di un provinciale con il solito dilemma: genio incompreso o espressione infinitesimale della mediocrità?
Enrico Merlin, 1000 dischi per un secolo. 1900-2000, Il Saggiatore
1000 dischi per un secolo è la più completa rassegna della musica del Novecento. Per ognuno degli anni di questo folle secolo, Enrico Merlin elenca i dischi fondamentali e ne racconta il suono, i protagonisti, la storia, in schede brevi ma esaustive. I Beatles e i Rolling Stones, John Coltrane e Miles Davis, la Tosca e Keith Jarrett. Ma anche l’elettronica, il punk hardcore, il glitch, l’hip hop, il metal estremo. La disco e le avanguardie, le grandi dive e i dischi registrati in cantina. I festival e i rave. Questo libro è un viaggio completo in tutte le sfaccettature della musica dell’ultimo secolo, un caleidoscopio attraverso cui scoprire nuovi suoni e nuovi artisti, un libro da consultare incessantemente alla scoperta di tesori nascosti nell’underground o del racconto dei vinili che hanno segnato la propria vita. Un omaggio, infine, alla fisicità e alla completezza del disco, e una guida alla sua riscoperta.
Piero Camporesi, Il palazzo e il cantimbanco, Il Saggiatore
Il palazzo e il cantimbanco è il ritratto lucido e curioso che Piero Camporesi ci offre della vita e delle opere del canta- storie Giulio Cesare Croce, il padre delle avventure di Bertoldo e Marcolfa. Un viaggio attorno a una figura poco nota che è soprattutto un’immersione in un’epoca e un’Italia lontane e misteriose. Per comprendere chi era Croce bisogna infatti partire dalla Bologna del Seicento. Dai suoi vicoli e dai suoi antri, dalle sue piazze e dalle sue lunghe torri, dalla sua marginalità rispetto ai grandi scacchieri del potere e della guerra e dal suo inedito crogiuolo socioculturale, in cui artisti e scienziati, stampatori e lettori, popolani e potenti vivevano gomito a gomito. Ed è in questa Bologna che Piero Camporesi inizia la sua ricerca di aneddoti e documenti su Croce, figura perfettamente calata nel suo tempo e allo stesso tempo originale, giocoliere della parola, funambolo della lira, inarrestabile compositore di ballate, canzoni, poesie e novelle, divenuto celebre presso il popolo e le corti di tutta Italia. Recuperando fonti minori, ma rifacendosi anche alle stesse opere di Croce, Camporesi riesce a tratteggiarne la più intima natura e i tanti fili che lo col- legano con i suoi concittadini e simili, fino a immaginarne pensieri e ambizioni, paure e credenze, spesso nascosti nel- le maschere dei suoi personaggi più popolari. Queste pagine rappresentano l’incontro faccia a faccia con un letterato anomalo, che da un’umile origine – figlio di fabbri e fabbro a sua volta – raggiunse con la sua penna i più raffinati tra principi e dame, rimanendo sempre in bilico tra l’alta poesia e l’intrattenimento più crasso, tra arte e mestiere, tra il palazzo e l’osteria.
Witold Gombrowicz, Testamento, Il Saggiatore
Autobiografia, manifesto letterario, j’accuse e apologia, autodafé e confessione: “Testamento” è tutte queste cose. Un libro che riassume le conversazioni avute da Witold Gombrowicz con l’editore e scrittore francese Dominique de Roux, e pubblicate un mese prima della sua morte: un libro che assume così, appunto, il valore di un testamento, nonché di una chiave di lettura per entrare nel suo universo letterario grottesco e surreale. Il grande scrittore polacco riflette qui sulla propria opera, sulle sue radici polacche, sul senso della fantasia e della creazione letteraria, sulle sue idiosincrasie e passioni artistiche. Per leggere uno scrittore che ha sempre messo molto di sé e delle proprie manie nei libri, un libro come Testamento è un documento preziosissimo per rileggere sotto una luce nuova l’intera sua opera.
Speciale Edizioni Settecolori
Vladimir Volkoff, Il montaggio (uscita 1° dicembre)
A19 anni Alexsandr Dmitric Psar ha venduto, per i trent’anni a venire, la sua anima al diavolo. È accaduto a Parigi, nella chiesa di Notre Dame, e il diavolo indossava le vesti di un funzionario del Kgb. In cambio della sua dedizione alla causa, e una volta scaduti i termini, potrà finalmente mettere piede in quella Russia che non ha mai conosciuto e esaudire così, per interposta persona, quello che era sempre stato il desiderio di suo padre, Dmitri Alexsandrovic Psar, fuggito dal suo Paese ai tempi della Rivoluzione d’ottobre, ma rimasto per tutta la sua vita in terra di Francia un esule infelice.
Nei trent’anni del patto faustiano, Alexsandr è stato un formidabile «agente di influenza» nel mondo editoriale francese. Ha veicolato informazioni false, ha praticato ogni disinformazione possibile e immaginabile, ha pianificato campagne intellettuali per minare tutto ciò che è alla base di ogni civiltà occidentale che si rispetti: la famiglia, il matrimonio, l’educazione, il rispetto per le istituzioni. Gli intellettuali francesi hanno abboccato all’amo e preso per vero ciò che era un sapiente «montaggio» di menzogne. Nessun romanzo novecentesco ha raccontato così in profondità i meccanismi della disinformazione e analizzato così lucidamente il «ventre molle» delle democrazie occidentali come questo capolavoro di Vladimir Volkoff.
Will & Ariel Durant, Le Lezioni della storia (uscita 8 dicembre)
Quando i suoi studi stanno per terminare, lo storico si trova di fronte a una sfida: a cosa gli sono serviti, si chiede? Ha ricavato dal suo lavoro soltanto il piacere di enumerare nuovamente l’ascesa e la caduta di uomini e movimenti di idee, di raccontare da capo «tristi storie intorno alla morte dei re»? Ha realmente imparato di più sulla natura umana di quanto per strada un uomo possa apprendere, senza nemmeno lo sforzo di aprire un libro? Ha ricevuto qualche illuminazione rispetto alla nostra condizione presente, qualche guida per i nostri giudizi e le nostre linee di condotta, qualche messa in guardia contro il rifiuto di ogni sorpresa e di ogni cambiamento? Ha alla fine trovato, nel susseguirsi degli eventi passati, uno o più punti fissi che gli permettano di predire le azioni future del genere umano o il destino dei singoli Stati?
Oppure si trova costretto ad ammettere che, dopotutto, «la storia non ha senso»: non ci insegna niente, insomma, e tutto ciò che è alle nostre spalle non è altro che la noiosa prova generale degli errori che il futuro è destinato a fare su una scala e uno spazio più ampi.
Giuseppe Berto, Elogio della vanità (uscita 8 dicembre)
Studio psicologico sul successo da esibizionismo, questo di Berto è un pamphlet ideato e scritto secondo i modi caratteristici del Settecento illuminista. Cesare De Michelis. Scritto nella primavera del ’65 per quella che avrebbe dovuto essere la Strenna della Rizzoli. Berto pochi mesi prima aveva pubblicato Il male oscuro, romanzo di cui stava – vanitosamente – assaporando le fortune mediatiche. Un pamphlet di un autore eretico, sul peggiore dei peccati umani, prima «censurato», poi casualmente perduto, rimasto di fatto inedito per quasi cinquant’anni. Attraverso lo specchio deformante della vanità, Giuseppe Berto immortala l’inutile agitarsi di una società, la nostra, orfana di qualsiasi criterio di discernimento e del furore della rivolta. Al liquefarsi di tutto, non rimane che combattere giorno per giorno per preservare dal maligno la propria coscienza. Il resto non è vanità, ma semplicemente «vano».
Salvatore Massimo Fazio
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