Copertina dal sapore musicale con Francesco Cusa e Kurt Cobain raccontato da Charles R. Cross
Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio
BLOG Una copertina che conferma l’ecletticità di uno degli intellettuali siciliani più attivi, il musicist e letterato etneo Francesco Cusa giunto alla sua tredicesima opera letteraria che dista soltanto un mese dalla precedente. Controcopertina alla biografia del leader dei Nirvana, a 30 anni dalla morte, scritta dal giornalista musicale di Seattle Charles R. Cross
Due settimane, dal 27 febbraio all’11 marzo, che attraversano i due mesi all’insegna dell’impressionante produttività di Francesco Cusa. Il musicista, compositore, poeta, narratore, saggista, critico letterario e cinematografico catanese si aggiudica il libro copertina con il suo nuovo volume, il secondo nel breve giro di un mese, dal titolo: “L’orlo sbavato della perfezione. Cogitazioni dell’era dell’accelerazione” (Algra Editore), titolo che richiama il blog dell’intellettuale contro il politically correct, e per la libertà di espressione e sempre pronto a ricevere sia lodi che accuse.
Con il libro controcopertina rimaniamo in tema musicale: Charles R. Cross per i tipi de Il Saggiatore, racconta la vita di Kurt Cobain. Il primo giorno della doppia settimana si apre con un’attesa – finita – per la prova del nove dell’eccellente Maddalena Fingerle autrice di “Pudore“ (Mondadori). E continuando tra ritorni e debuttanti ecco i nostri consigli, iniziando con la tripletta in casa Armando Editore che propone Federico Boffi Lucarelli e Grazia La Cava autori di “Scienza e giustizia. La dinamica della scena del crimine“; Virgilio Pacioni con “Platonismo e Antiplatonismo in Agostino D’Ippona“; Franco Ferrarotti con “La città transnazionale“.
Selby Wynn Schwartz esce per Garzanti con “Le figlie di Saffo“. Bellissima la trilogia per i tipi de Il Saggiatore, dedicata a Kafka, firmata da Reiner Stach; Ilaria Gaspari con “La reputazione” approda in Guanda. Altri titoli in uscita sono Giuseppe Benassi con “Una favolosa eredità“, Extempora; Fei Ge “Il mantello dell’invisibilità“, Fazi; Louise Penny, “Il più crudele dei mesi. Le indagini del commissario Armand Gamache“, Einaudi e Paolo Valenti, “La ragazza di Boston“, Arkadia. Tra i flashback, i titoli già nelle librerie, abbiamo scelto “L’albero del Ténéré” di Alessandro Andrei (Wojtek).
Benvenuto marzo pazzerello, esce un libro e apri l’ombrello!
Flashback, i titoli già nelle librerie
Alessandro Andrei, L’albero del Ténéré, Wojtek
Ernesto Furlan detto Hervé, ex membro (latitante) di Prima Linea, e Antoine Donizzetti, broker a Milano, sono zio e nipote. Mentre la sua vita va trasformandosi in uno sfacelo, Antoine riceve una lettera da Marrakech e apprende della morte, e di un’eredità, dello zio. A pochi giorni dal più grande crollo finanziario del terzo millennio, con pesanti accuse penali addosso, Antoine dovrà scegliere se partire per il Marocco sulle tracce di Hervé, mito della sua adolescenza, gettandosi nell’incertezza di incontri ambigui, nel trauma di conoscenze inattese. Gli anni trascorsi a Parigi, figlio di esuli triestini, ritornano a galla, riconnettendo la violenza di un omicidio preterintenzionale al nuovo disordine del suo presente. Andrei insedia il lettore in un ritmo incalzante dove Antoine e Hervé si fronteggiano. L’anarchia politica interroga quella privata attorno alla frattura contemporanea del concetto di libertà.
Le uscite di martedì 27 febbraio
Maddalena Fingerle, Pudore, Mondadori
Gaia non ha più voglia di essere se stessa: si rasa i capelli a zero e indossa parrucche, svende i suoi orecchini più preziosi su eBay, si libera dell’armadio e compra un letto nuovo – che poi non sa montare. Vuole ricostruire se stessa e l’ambiente in cui vive a immagine e somiglianza di Veronica: la sua amata, meravigliosa Veronica, da cui è appena stata lasciata. Veronica non è solo la persona di cui Gaia si è innamorata, ma anche la donna che lei vorrebbe diventare – come accade nei primi, furiosi innamoramenti. La famiglia di origine di Gaia appartiene alla solida borghesia di italiani che vivono a Monaco e incarnano tutto ciò che lei rifiuta: la cultura umanistica come sprezzatura e ostentazione, il culto dell’apparenza, la tendenza a delegare i compiti operativi ai subalterni. Veronica al contrario è una donna vitale, concreta, estroversa e solare come la terra da cui viene, il Salento. L’indole di Gaia è lunare, riflessiva, accesa da un’immaginazione sfrenata: il prestante energumeno che le si presenta alla porta per ritirare degli oggetti che vuole vendere non ha la faccia da Joe, è decisamente Iwan. Rinominare le persone, interpretare le situazioni in cui si trova è indispensabile per poterle integrare nel suo mondo. In un soliloquio ora arrabbiato e rivendicativo, ora spaurito e ostaggio di una miriade di sublimi ossessioni, ma sempre ironico e pungente, Gaia arriverà a conoscersi meglio e sarà pronta a correre davvero dei rischi per diventare l’individuo che vuole essere. Il romanzo d’esordio di Maddalena Fingerle, “Lingua madre”, è stato accolto con entusiasmo dalla critica e ha vinto diversi premi.
Le uscite di venerdì 1 marzo
Libro copertina, L’orlo sbavato della perfezione. Cogitazioni dell’era dell’accelerazione di Francesco Cusa, Algra
«C’è più ottusità in certi menti forgiate dalla logica che follia in certe menti funestate dal delirio». Un pamphlet folle, disorganico, magmatico in cui aforismi, riflessioni, meditazioni e squarci sulla quotidianità, concorrono alla stesura di un mandala filosofico da visualizzare con occhi da iniziati.
L’autore
Batterista, compositore, scrittore, è nato a Catania nel 1966. Ha scritto tredici libri e, come musicista, ha realizzato oltre settantaquattro CD. Da sempre interessato all’interdisciplinarità artistica, è anche scrittore di racconti, romanzi e poesie e ha pubblicato diversi articoli di musicologia e di critica cinematografica presso molte riviste specializzate. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerosi lavori di creazione e sonorizzazione di musiche per film, teatrali, letterari, di danza e arti visive, collaborando con noti ballerini, poeti e visual performers. Il suo blog e super visualizzato.
Reiner Stach, Kafka (trilogia), Il Saggiatore
Un’imponente opera in tre volumi, ognuno dei quali ripercorre una stagione della vita di Kafka, il cui autore ha avuto accesso esclusivo a materiali finora inediti, recuperati nell’archivio della famiglia. Il primo dei tre volumi, I primi anni, è dedicato al periodo dell’infanzia e della giovinezza: un periodo decisivo nell’elaborazione della sua visione del mondo. La traduzione è anch’essa prestigiosa, perché è affidata a Mauro Nervi, uno dei massimi esperti di Kafka e traduttore dell’opera completa in corso di pubblicazione da Bompiani. La più monumentale e dettagliata biografia di Franz Kafka mai realizzata, un osservatorio unico sulla vita e l’opera di uno dei più grandi scrittori di ogni tempo.
Giuseppe Benassi, Una favolosa eredità, Extempora
“Avvocato, ci scappa il morto… qui ci scappa il morto, glielo dico io!”. Una donna si fionda trafelata nello studio dell’avvocato Borrani. È stata per decenni la collaboratrice domestica di Giulia Malanima, anziana e ricchissima figlia di uno dei più famosi antiquari italiani. La vecchia Malanima è appena morta, e son già arrivati nella sfarzosa villa i tre figli famelici. Inizia così un thriller giudiziario che ha come trama principale la contesa della ricchissima eredità: quattro testamenti, uno per ciascuno dei protagonisti. Si scaverà nella loro vita con incursioni grottesche nel fondo dell’avidità umana.
Le uscite di martedì 5 marzo
Selby Wynn Schwartz, Le figlie di Saffo, Garzanti
Viviamo… l’opposto… con audacia. «La nostra prima iniziativa fu quella di cambiarci il nome. Saremmo diventate Saffo.» Ci facciamo chiamare così perché vogliamo essere libere e indipendenti. Vogliamo avere idee e prospettive. Vogliamo essere attrici, scrittrici, o qualunque cosa scelgano i nostri sogni. Vogliamo avere speranze e infinite possibilità. Vogliamo essere e sentirci donne nel modo in cui piace a noi e a nessun altro. Ma non sempre è possibile. Molte volte, ci obbligano a sottostare al volere degli altri. Molte volte, altri prendono le decisioni al posto nostro. Molte volte, siamo costrette a sposarci, a essere madri, a essere docili, a essere belle come dicono loro, a dire sempre di sì. Ed è allora che decidiamo di resistere, di lottare, di ribellarci. Siamo Lina Poletti, Virginia Woolf, Natalie Barney, Romaine Brooks, Sarah Bernhardt, Isadora Duncan, Nancy Cunard, Gertrude Stein e Radclyffe Hall. Siamo qui a dirvi cosa vuol dire essere donna quando non hai una voce. Quando soffocano la tua voce. Siamo qui a dirvi che un futuro diverso è possibile. Siamo qui a dirvi che per viverlo bisogna lottare, ieri come oggi.
Ilaria Gaspari, La reputazione, Guanda
Nella Roma degli anni Ottanta, la boutique Joséphine è un angolo di Parigi nel cuore dei Parioli: gli affari vanno a gonfie vele grazie al fiuto della proprietaria, Marie-France, che accoglie le clienti con il suo seducente accento francese. Il suo entusiasmo contagia l’indecifrabile socio Giosuè e le tre ragazze che lavorano per lei, ansiose di conquistarsi libertà e indipendenza. Tra loro Barbara, eterna laureanda in filosofia arrivata in negozio per caso, pronta a lasciare che Marie-France le insegni a vivere. Imparerà da lei che la moda è tutt’altro che una faccenda frivola: è un rito, un gergo, un sogno, un segreto… Per chi come Marie-France ne ha fatto una missione, è un antidoto al dolore, all’angoscia di scomparire, ai cambiamenti che il tempo infligge. Tutto procede per il meglio, finché Marie-France non ha un’idea che si rivelerà catastrofica: aprire una linea per adolescenti. Giorno dopo giorno, la superficie della serenità apparente comincia a incrinarsi. Compaiono strani messaggi in codice, minacce, e intorno alla boutique si diffonde una calunnia infamante che non risparmia nessuno. Le voci serpeggiano e nel quartiere cresce l’ostilità verso Marie-France e i suoi. Una ragazzina scompare: c’è una relazione con quel che si dice in giro? Con un romanzo originalissimo, in una prosa capace al tempo stesso di profondità e leggerezza, Ilaria Gaspari indaga sul rapporto tra apparenza e identità, sul peso della maldicenza e sulla difficile conquista della maturità. Cosa succede quando la diffidenza inquina lo sguardo, quando i confini fra le colpe e i pettegolezzi si fanno labili, quando fidarsi significa rischiare? Barbara non è pronta a scoprirlo, forse non è pronta a diventare adulta, eppure non avrà scelta.
Fei Ge, Il mantello dell’invisibilità, Fazi
Il signor Cui vive nella Pechino contemporanea, città governata da forze più potenti e terribili della malavita, dove imperano l’egoismo, il brutale senso della competizione e la disperata corsa all’arrampicata sociale del capitalismo più sfrenato. Qui tutti fanno del loro meglio per salire la scala del successo; Cui, al contrario, è un perdente. Alle soglie della mezza età, senza figli e con poca iniziativa, divorziato ma ancora innamorato dell’ex moglie che lo ha lasciato per un uomo in carriera, vive in periferia a casa della sorella – ma il marito di lei lo vuole fuori dai piedi –, in un appartamento segnato da una crepa nel muro dalla quale entra il vento del Nord. Si guadagna modestamente da vivere assemblando impianti audio personalizzati per ricchi audiofili (o sedicenti tali): gente che non ha nessun senso del valore della musica e del lavoro artigianale, ma spende cifre da capogiro per mettersi in mostra e ascoltare le ultime canzoni pop cinesi. Cui prova disprezzo per i suoi clienti e per se stesso, e le uniche cose che gli piacciono davvero sono la musica classica e gli altoparlanti vintage. Finché un vecchio amico gli procura un ingaggio speciale: un individuo losco ma molto danaroso vuole l’impianto acustico migliore del mondo. Un po’ rischioso, certo, ma basterà non fare troppe domande. È forse arrivata, per questo perdente, l’occasione giusta?
Louise Penny, Il più crudele dei mesi. Le indagini del commissario Armand Gamache, Einaudi
Nel piccolo villaggio del Quebéc alcuni abitanti hanno deciso di invitare una sensitiva alla vecchia casa degli Hadley, sperando di liberarla da un’antica maledizione. Ma quello che sembra un innocuo rituale causa la morte, per crepacuore, di uno dei partecipanti. Eppure, giunto sulla scena del crimine, l’ispettore Gamache è costretto a chiedersi: si è trattato davvero di una morte naturale? Armand si ritrova così coinvolto in un caso che lo costringerà ad affrontare i propri fantasmi e quelli di una comunità apparentemente idilliaca, dove le relazioni sono molto più pericolose di quanto sembri. Il terzo romanzo della serie dell’ispettore Armand Gamache, ormai un classico del giallo.
Le uscite di venerdì 8 marzo
Federico Boffi Lucarelli, Grazia La Cava, Scienza e giustizia. La dinamica della scena del crimine, Armando
Spesso chi è deputato alle decisioni, in qualunque settore della vita sociale, non ha specifiche conoscenze scientifiche, ma è sui risultati di elaborazioni scientifiche che a volte si deve affidare. Questo libro affronta il problema di dover esprimere una valutazione sociale e funzionale in conseguenza del risultato di una ricerca scientifica o elaborazione tecnica, da parte di chi non abbia alcuna competenza nel settore. L’attenzione è qui focalizzata sulle determinazioni giudiziarie relative ad uno specifico accertamento tecnico, quello della “dinamica della scena del crimine”. L’utilizzo della logica, applicata nell’interpretazione di casi giudiziari reali, tra cui il caso Scieri, il caso Drago e via Fani, ma che in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, dalla Politica all’Economia, dovrebbe tornare ad avere un ruolo predominante, è il tema portante di questa pubblicazione.
Franco Ferrarotti, La città transnazionale, Armando
Un testo che si collega al volume Verso un mondo post-urbano e policentrico (Armando Editore, 2023) ampliandone e approfondendone la riflessione. Franco Ferrarotti ragiona sull’aggregazione urbana di domanda, dove “il vissuto quotidiano è destinato a superare, se non a far dimenticare, – così ardentemente spero – le differenze razziali e culturali”. Nell’ottica dell’autore, “ci attende un mondo in cui potrà, forse, affermarsi la comune umanità degli esseri umani o quantomeno compiere un primo passo verso l’ardua transizione dall’hominitas all’humanitas”.
Prologo. Nella situazione planetaria di oggi, l’idea della città transnazionale induce a pensare a New York, la metropoli diventata megalopoli e, per nostra fortuna e, contrariamente a quanto temeva Lewis Mumford, non ridotta a necropoli. Di fatto, New York non è l’America, non corrisponde ad alcuno degli Stati Uniti, ma ne è, al più, l’anticamera: New York è ancora Europa, ma sta diventando sempre più Asia e Africa. New York è la prima realtà del pianeta Terra autenticamente multietnica, multilinguistica, multireligiosa, dalla «little Italy» di Mulberry Street e dal Village, con Mercer Street e la New York University, con Eliot Freidson e Wolf Hydebrand, fino alla quiete lussuosa di Park Avenue, alla Public Library della 42ᵐᵃ strada e Fifth Avenue, con il Graduate Center della CUNY (City University of New York), con Alfred McClung Lee, Benjamin Ringer e Joe Bensman, e al campus della Columbia University, con Robert K. Merton e Daniel Bell, a due passi da quello che un tempo era lo slum dei neri per antonomasia, Harlem, oggi sostituito dal Bronx. A New York certi gruppi etnici, ancora relativamente compatti, si dividono il mercato: gli indiani dominano quello delle edicole con i giornali e le riviste; ai coreani toccano gli ortofrutticoli; gli irlandesi, da tempo, favoriti anche dal loro inglese, la polizia. Nell’aggregazione urbana di domani il vissuto quotidiano è destinato a superare, se non a far dimenticare, – così ardentemente spero – le differenze razziali e culturali. Ci attende un mondo in cui potrà, forse, affermarsi la comune umanità degli esseri umani o quantomeno compiere un primo passo verso l’ardua transizione dall’hominitas all’humanitas e acquisire la piena consapevolezza della fondamentale unità della famiglia umana.
Virgilio Pacioni, Platonismo e Antiplatonismo in Agostino D’Ippona, Armando
Il volume Platonismo e antiplatonismo in Agostino d’Ippona è il risultato di un lavoro che ha avuto di mira una ricerca costantemente orientata ad approfondire il rapporto del pensiero agostiniano con quello platonico e neoplatonico. Il criterio seguito nel raccogliere in un volume i saggi – alcuni inediti, altri riesaminati o rielaborati – rispecchia l’ordine ideale seguito dall’Autore nella frequentazione pluriennale degli scritti di Agostino e degli esponenti più autorevoli del platonismo e del neoplatonismo. Due temi di fondo vengono evidenziati: l’Ipponense, ispirato dalla fede cristiana, porta alla luce, già nei primi Dialoghi, la nozione di Dio personale e creatore. Inoltre mette in evidenza delle novità riguardanti l’antropologia: il modello antropologico utilizzato da Agostino sin dal secondo dialogo intitolato De beata vita è ispirato non a Plotino o a Porfirio, ma a M. T. Varrone, esponente latino della filosofia di Antioco di Ascalona.
Paolo Valenti, La ragazza di Boston, Arkadia
Nell’estate del 1990, dopo la celebrazione del rito collettivo dei mondiali di calcio, Meredith spinge Alessandro ad accompagnarla nel suo temporaneo ritorno negli Stati Uniti. Una vacanza nella quale il ragazzo viene a contatto con il dinamismo caotico e i risvolti appassionati di New York (indimenticabile, per lui, l’incontro a Harlem con il reverendo che conobbe gli U2 quando girarono nella sua chiesa uno dei video del film Rattle and Hum) e la realtà più misurata di Boston, città in cui, per la prima volta, Alessandro intuisce che la sua relazione non gode dell’immunità ai problemi che, fino a quel momento, gli era parso che potesse avere. La conoscenza del fratello di Meredith e la notte nella quale lei lo lascia ad aspettarla fuori casa fino a tardi, portano Alessandro a coltivare dubbi e inquietudini che si materializzeranno a Roma qualche mese dopo, quando dal passato emergerà con prepotenza la figura di Francis, ex fidanzato di Meredith trasferitosi in Italia con l’intenzione di riconquistarla a tutti i costi. Inizia da qui una nuova fase che porterà i protagonisti del libro a scontrarsi con esperienze che li segneranno profondamente e dalle conseguenze imprevedibili.
Libro controcopertina, Più pesante del cielo. Vita di Kurt Cobain di Charles R. Cross, Il Saggiatore
Il volto di Kurt Cobain, i suoi capelli biondi, i jeans sdruciti e il maglione di due taglie più grandi, la sigaretta in bocca e la chitarra a tracolla, compongono una delle immagini più iconiche e riconoscibili degli anni novanta. La biografia scritta dal giornalista musicale di Seattle Charles R. Cross (pubblicata in occasione del trentennale della scomparsa di Cobain) è la più completa e accurata, il racconto dettagliato e tragico, entusiasmante e catastrofico della breve e straordinaria vita di Kurt Cobain. Attingendo ai diari inediti (memorabile la pagina con l’illuminazione improvvisa: il nome della band sarà Nirvana) e a materiali concessi in esclusiva dalla vedova Courtney Love, e intervistando centinaia di persone che hanno conosciuto Cobain in ogni fase della sua vita, Cross ne ripercorre l’infanzia e l’adolescenza, i primi concerti e la gavetta (il libro è anche un grande racconto della scena di Seattle degli anni novanta), la grande fama e la grande, finale tragedia. Non cade però nello stereotipo della star tormentata e raccontando senza sensazionalismo anche la tenerezza e l’umanità di uno dei musicisti più importanti dell’ultimo secolo.
Salvatore Massimo Fazio
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