Pasqua con “La luna di Kiev” di Rodari per l’Ucraina e il trionfo siculo con Seminara, Grisiglione e Marotta
Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio dal 12 al 18 aprile
BLOG Einaudi ripubblica “La luna di Kiev” di Gianni Rodari per devolvere il ricavato dalla vendita alla Croce Rossa Italiana per l’emergenza ucraina. Libro copertina ai racconti di Giovanni Agnoloni, Carlo Cuppini, e Sandra Salvato per Arkadia, controcopertina all'”Arte del colore” di Johannes Itten. Tra i siciliani da segnalare “Diavoli di sabbia” il nuovo libro di Elvira Seminara
Vigilia e festività pasquali con una cascata di libri e tanti siciliani in libreria. Senza dimenticare il supporto all’Ucraina ed è da questo che iniziamo. Martedì 12 aprile, infatti, di Gianni Rodari esce “La luna di Kiev” (Einaudi): l’intero ricavato dalla vendita sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana per l’Emergenza Ucraina. Per lo stesso editore, l’attesa è finita: martedì sancisce il ritorno della catanese Elvira Seminara con “Diavoli di sabbia“. Ma ancora siciliani principalmente etnei contraddistinguono la settimana che ci porta alla Pasqua: Lorenzo Marotta e Sarah Grisiglione escono ambedue con le loro nuove opere per Algra Editore. Mercoledì 13 torna Mathijs Deen, per Iperborea. Il calcio, non manca mai, ed ecco Simone Galdi, che ripercorre la meravigliosa finale di Wembley nel 1992 della Sampdoria (Battaglia Edizioni). Copertina ad un volume scritto a sei mani: Giovanni Agnoloni (traduttore della biografia della vice presidente Usa Kamala Harris), Carlo Cuppini e Sandra Salvato, confermano lo splendore e i colpi di scena di Arkadia Editore; Contro copertina perJohannes Itten, che omaggia il colore pubblicando un capolavoro di genere per i tipi de Il Saggiatore. Curiosità per il nuovo libro di Giuseppe Nibali, pubblicato per Italo Svevo Edizioni. Ma non abbiamo finito: Naoki Urasawa per Panini Comics; Marco Avonto per Morellini e Fausta Cialente per La Tartaruga Edizioni (del grande gruppo Sgarbi), ci aspettano per prepararci alla due giorni di festa.
Il tempo è breve, anche se la settimana sarà lunga per molti: tutti i libri, di seguito, conosciamoli.
Le uscite di martedì 12 aprile
Gianni Rodari, La luna di Kiev, Einaudi
Una filastrocca di Gianni Rodari illustrata da Beatrice Alemagna. Un libro bello e anche buono: i ricavati delle vendite saranno interamente devoluti alla Croce Rossa Italiana per l’emergenza in Ucraina. Nel giro di pochi giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, La luna di Kiev di Gianni Rodari è diventata virale, è stata condivisa sui social migliaia di volte e pubblicata su testate nazionali. A quasi 70 anni dalla prima pubblicazione, il celebre componimento tratto dalla raccolta Filastrocche in cielo e in terra è diventato il simbolo della richiesta di pace.
Sarah Grisiglione, Prove d’autore. Corso semiserio di scrittura emotiva, Algra
«Amo le parole, le adopero nell’insegnare, le coltivo per scrivere, le assaporo nel leggere, le condivido nella cura. Non avrei potuto fare altro che questo: vivere le parole».
Un corso di scrittura utile a tutti, per mettere alla prova non solo l’espressione linguistica, ma anche le proprie emozioni, liberandole su un foglio, attraverso i suggerimenti dell’autrice. Prove d’autore guida il lettore, a piccoli passi, lungo un percorso creativo che, con l’ausilio di poesie sul tema ed esercizi utili a sviluppare incipit, personaggi, trame e finali, lo condurrà a scrivere il libro che ha già dentro di sé.
L’autrice
Sarah Grisiglione, docente liceale e psicologa psicoterapeuta, da sempre è appassionata di libri. La scrittura è un’esperienza catartica ed espressiva che le ha permesso di raccontare le emozioni in prosa, coinvolgendo i lettori in una sorta di dialogo muto. Gestisce su Facebook una pagina con quindicimila follower, “La biblioteca dei libri ritrovati”, dove recensisce e pubblica testi suoi o di altri autori. Ha pubblicato due racconti brevi in eBook, Io non sono vivo (2016) e Una storia incompleta (2018). Alcuni suoi racconti sono stati inseriti in un’antologia con Historica edizioni nella collana “Racconti Siciliani”.
Lorenzo Marotta, L’alba che verrà, Algra
Un romanzo capace di sporgersi “oltre”, ponendo interrogativi e guardando al futuro con una scrittura fluida e moderna. “…quale mondo stiamo lasciando in eredità ai nati alla fine di un secolo non a caso definito breve? Quanto la loro vita è distante da abitudini e modelli risalenti solo a pochi decenni prima? Verso quale futuro si dirigono? […] L’alba che verrà percorre e attraversa la realtà con l’immaginazione, perché questa è la rivoluzione, il potere più grande che l’Umanità può esercitare per cambiare il proprio destino. Un destino troppo incerto” (dalla Prefazione di Dora Marchese).
L’autore
Lorenzo Marotta, nato a Viagrande, vive e lavora ad Acireale. Docente di Filosofia, è stato preside di Licei e Istituti superiori. Collabora a quotidiani e riviste con studi e articoli. Ha pubblicato opere di narrativa e di poesia: Le ali del Vento (Roma, 2012), Prove di poesia (Catania, 2013), Le ombre del male (Arezzo, 2013) e Il sogno di Chiara(Roma, 2014).
Simone Galdi, Wembley 1992. Il Doria e l’ultima Coppa dei Campioni, Battaglia Edizioni
È il 20 maggio del 1992 e allo stadio di Wembley si sta disputando l’ultima finale della Coppa dei Campioni prima che diventi la Champions League. La Samp di Vialli e Mancini gioca contro il Barcellona di Cruijff e Koeman. Dopo trent’anni Simone Galdi, giornalista sportivo per SkySport, ripercorre quella partita storica per cercare di scoprire cosa sia rimasto di quei campioni, da Vialli a Pagliuca fino a Mihajlović, e del calcio di una volta.
Elvira Seminara, Diavoli di sabbia, Einaudi
È una notte di tuoni e fulmini: dopo qualche bicchiere di troppo, Dora ansima nel sonno e urla il nome di un uomo. Accanto a lei, Rodolfo si rigira nel letto e sogna di ucciderla. Si svegliano insieme, di soprassalto: è cosí che s’innesca la macchina del dispetto, che travolge i destini di tutti. La catena di dialoghi che si rincorrono tra le pagine di questo libro è un meccanismo inesorabile, un ottovolante panoramico sul mistero comico e drammatico delle relazioni umane. Un gioco infantile e perverso che riguarda chiunque abbia, almeno una volta, iniziato una frase con la parola «io». «Ma quanti sono i giorni felici in tutta una vita, secondo te? Un mucchietto cosí. Tutti gli altri servono a fare massa, come la paglia nei cesti di Natale».
Tutti conosciamo l’alchimia difficile delle coppie, i segreti, le bugie, la voglia di felicità e la forza corrosiva dei tradimenti. In ogni istante della nostra vita siamo amanti, figlie, fratelli, compagni, amiche. Una notte, dopo un’accesa discussione, Rodolfo si chiude in una stanza nella casa di Dora per non uscirne piú. Indecisa se ignorarlo o chiamare la polizia, lei ne parla all’amica Manuela, che poi torna a casa e si confida con Livio, che poi si precipita dal fratello Tommaso in ospedale, che poi telefona al fidanzato Samuele, che poi riceve una strana proposta da una cliente, che poi… Elvira Seminara dà vita a una struttura originalissima e vertiginosa, un susseguirsi di dialoghi che fanno il girotondo, dove i personaggi e il lettore rimbalzano da un ruolo all’altro, da un inciampo al successivo, senza mai fondersi né perdersi davvero. Siamo dialogo incessante, sempre in relazione con qualcun altro, anelli malfermi e lucidi di un interminabile giro di parole. E poi siamo diavoli di sabbia, violenti e fragili: ci solleviamo nel vento pronti a graffiare.
Le uscite di mercoledì 13 aprile
Mathijs Deen, La nave faro, Iperborea
Dall’autore di “Per antiche strade”, un racconto di mare sugli abissi della mente umana, sospesa in un delicato equilibrio che basta poco a sconvolgere. La nave-faro Texel segnala la rotta alle imbarcazioni in transito – per lo più grandi navi da carico – al largo delle coste olandesi. Per i marinai e i macchinisti costretti su questa nave perennemente ancorata la vita scorre lenta e monotona: ci si avvicenda nei turni di guardia mentre si attende impazienti la fine delle quattro settimane di servizio, si monitorano le condizioni atmosferiche, e si annotano nomi, rotta e provenienza delle navi di passaggio. Ma l’atmosfera si agita quando Lammert, il cuoco della nave, porta a bordo un capretto. Ha intenzione di macellarlo a metà turno in modo da poter preparare il gule kambing, un piatto indonesiano della sua infanzia. Ma fin da subito la presenza del piccolo animale fa emergere paure ed emozioni represse nell’equipaggio. E se il marinaio più giovane si affeziona al capretto, l’infelice Gerrit Snoek vede il diavolo nelle sue corna. Quando la nave è avvolta da una fitta nebbia e il cuoco, ammalato di malaria, si ritira nella sua cabina, le cose prendono rapidamente una piega inquietante. L’imbarcazione stessa sembra un essere vivente: la sirena da nebbia risuona minacciosa e la nave si agita sulle onde come un animale incatenato… Con umorismo e profondità letteraria, e uno stile e un’ambientazione che ricordano Conrad, Deen cattura l’eco tragica di questa nave che non può andare da nessuna parte, i cui membri dell’equipaggio sono ognuno a modo suo intrappolati nel proprio passato.
Le uscite di giovedì 14 aprile
Libro copertina: “Da luoghi lontani” di Giovanni Agnoloni, Carlo Cuppini e Sandra Salvato, Arkadia
Tre autori, nove racconti che tracciano tra tempo e spazio un dialogo interiore. Luoghi, momenti, esperienze di tre anime letterarie. Un viaggio che si snoda attraverso nove racconti scritti da tre diversi autori, articolati idealmente in tre sezioni tematiche che formano un percorso unitario nelle dimensioni della memoria, del sogno come territorio di una possibile riscoperta dell’identità, delle profondità cosmiche intese come realtà e metafora dell’ignoto e dell’oltre. Sconfinando in molti “altrove”, queste narrazioni indicano una seconda possibilità di conoscenza e invitano a un cammino dove niente è prevedibile e niente accade per caso. Di racconto in racconto, si dipana una geografia che va da Urbino alla Dalmazia, dalle Dolomiti alla Sardegna, da Firenze a Venezia, dagli Stati Uniti all’Australia, fino agli spazi interstellari; un itinerario che corrisponde al vagare dentro se stessi, sprofondando come accade ai protagonisti di queste storie, che cercano soluzioni ma vanno incontro a enigmi destinati ad amplificarsi e a mutare. Ombre di esperienze vissute, ricordi perturbanti, visioni della mente e attese del cuore si rovesciano qui continuamente in altro, mettendo in moto le trame di questi testi e intrecciandoli sottilmente l’uno con l’altro, in un andirivieni di sensi dove reale e irreale, materiale e immateriale, spazio e tempo, non sono più elementi diversi e contraddittori dell’esperienza, ma parti di un dialogo necessario con l’esistenza, condotto in una lingua che solo in parte sappiamo decifrare.
Libro contro copertina: “Arte del colore” di Johannes Itten, Il Saggiatore
Tutti i grandi maestri dell’arte possiedono una profonda conoscenza dell’essenza dei colori. Per Johannes Itten, che ha dedicato tutta la sua vita alla riflessione sul colore, la questione era semplice: se un suo allievo, d’istinto, fosse stato capace di produrre capolavori cromatici, quella sarebbe stata la sua strada; ma se, come avveniva molto più spesso, il risultato dei suoi sforzi non avesse dato vita a un capolavoro, allora si sarebbe reso necessario l’impegno nello studio. Arte del colore è un compendio delle intuizioni, delle scoperte e delle esperienze artistiche di Johannes Itten, tanto nella veste di formidabile pittore quanto in quella di insegnante presso il Bauhaus, dove iniziò a concepire il progetto di una sistematizzazione delle regole cromatiche in arte. Un’opera pensata dallo stesso autore come «un veicolo che possa riuscire di aiuto a coloro che si interessano dell’uso artistico del colore», liberando il lettore dall’incomunicabilità del soggettivismo pittorico per farlo giungere a una conoscenza delle leggi oggettive dell’accostamento delle tinte. In queste pagine, infatti, Itten offre nozioni utilizzabili da chiunque all’interno di qualunque percorso creativo, dallo studio fisico della luce al ruolo della componente termica nella percezione visiva, dalla teoria impressionista della colorazione alla strutturazione ordinata delle cromie in un disco di dodici parti. Redatta da Itten negli stessi anni incui sua moglie Anneliese selezionava le tavole che avrebbero composto l’edizione originale del 1961, questa versione dell’Arte del colore è un vero e proprio classico di uno dei più influenti maestri del Novecento. Una «piccola teoria», agile e accessibile, che si offre ancora oggi come strumento nelle mani di ognuno di noi per dare un’adeguata veste alla nostra espressione.
Pik-Shuen Fung, Foresta fantasma, Il Saggiatore
«Famiglia astronauta» dicevano i media a Hong Kong: perché il padre è sempre in cielo, lontano. Su un aereo che lo porta via, mentre la bambina è ferma a terra all’aeroporto di Vancouver, e la madre le dice di salutare papà, «Papà torna a Hong Kong ora». «Famiglia astronauta», perché la propria casa è lontana anni luce e la si può ritrovare unicamente attraverso odori e sapori, scaldando i ravioli nell’olio di sesamo o cuocendo il pollo per la zuppa. «Famiglia astronauta», perché quando un padre muore è solo, e sua figlia, diventata grande, non sa nemmeno dire se lo abbia mai conosciuto.
Nel 1997 Hong Kong passa dopo un secolo dalla sovranità del Regno Unito a quella della Cina e i suoi abitanti si trovano di fronte a una scelta: restare e vivere sotto un potere autoritario o abbandonare tutto ed emigrare in cerca di una vita migliore. Foresta fantasma è la storia delle conseguenze della decisione di un padre di restare a lavorare in patria mandando a vivere la propria famiglia in Canada. È il racconto, intimo e toccante, del difficile rapporto con un genitore fantasma, distante diecimila chilometri, scritto dalla figlia dopo la sua scoparsa. Pagina dopo pagina, per lei la scrittura si trasforma in un rituale con cui superare un dolore senza volto e affrontare le incomprensioni che il lutto ha lasciato intatte; il tentativo di riannodare, con l’aiuto di madre e nonna, le confuse linee della sua storia familiare, riempiendo i vuoti e i silenzi della vita di una persona amata. Pik-Shuen Fung racconta con una prosa di rara delicatezza e musicalità che cosa significa fare i conti con la propria cultura d’origine e con le fatiche dell’integrazione. Foresta fantasma è una lettera scritta per un genitore che non potrà mai leggerla: un’esplorazione dei territori oscuri della perdita per strappare all’oblio il conforto di un ricordo, la rassicurazione che l’amore sopravvive alla morte.
Naoki Urasawa, 20th century boys. Ultimate deluxe edition. Vol. 3, Panini Comics
Solo Kenji può impedire all’Amico di distruggere il mondo… Ricercato dalla polizia come terrorista, il mancato rocker cerca di riunire attorno a sé degli alleati. Manca davvero poco al 31 dicembre 2000, il giorno in cui, secondo il Libro delle Profezie, l’umanità dovrebbe estinguersi. Potrà il genere umano vedere il nuovo secolo?
Giuseppe Nibali, Animale, Italo Svevo Edizioni
Attraverso una prosa poetica, Giuseppe Nibali racconta nel suo romanzo d’esordio due generazioni a confronto, due facce di uno stesso animale. Protagonista è Giuseppe che una mattina parte da Bologna per arrivare ai Giardini Naxos. Qui, in seguito a un ictus, è ricoverato suo padre Sergio che Giuseppe non vede da molto tempo. Mentre il padre racconta il passato, il figlio ascolta e ricorda. Gli anni silenziosi dopo la morte della madre, una nuova famiglia, la nonna Annina a fare da legante fra presente e passato, tre fiabe raccontate quando Giuseppe era un bambino sono ora mappe della memoria per il Giuseppe adulto che servono a far emergere i motivi dell’allontanamento e quelli della solitudine.
Fausta Cialente, Cortile a Cleopatra, La Tartaruga Edizioni
Apparso per la prima volta nel 1936, torna in una nuova edizione il romanzo che fece conoscere al grande pubblico una delle scrittrici fondamentali del Novecento. Cleopatra è un quartiere di Alessandria d’Egitto: qui, in un cortile circondato di casupole corrose dal vento e dal salmastro, vive una variopinta dolorosa umanità, in pace sostanzialmente, nonostante la diversità religiosa ed etnica, ancorché straziata dalla difficoltà di vivere, tra le penurie, le invidie, le rivalità e le gelosie che si coagulano intorno alla figura di Marco; il bel Marco, un po’ ribelle, un po’ sognatore, un po’ fannullone, figliol prodigo che torna, dopo anni, dalla madre. Sarà lui, con il suo comportamento innocente ed egoista, a far scattare la catarsi del dramma, sotto il sole tropicale, nel brulichio di colori, di profumi, di luci e di ombre lunghe. «Si fece ombra con le mani sugli occhi e guardò a est, e poi verso terra la stazione di Cleopatra. Le case intorno al cortile erano le ultime sulla spiaggia, sull’orlo della scarpata, sole in mezzo all’ondulazione dei terrapieni deserti; piccole e basse, pitturate all’esterno di un rosa stinto e scalcinato, animato dallo svolazzare dei bucati tesi a festoni, in alto sui terrazzi. I fiori crescevano un po’ dappertutto, lungo i muri, lungo i pali, intorno alle porte ed alle finestre. In mezzo si vedeva sorgere la testa verde del fico».
Marco Avonto, Gli irredenti, Morellini
Borgo Alamo, 1997. Durante una battuta di pesca lungo il torrente, Pietro – un adolescente dal carattere schivo – scopre inavvertitamente che il figlio del sindaco del paese, Tommaso Pastore, detto il Bue, sta avendo rapporti omosessuali con un ragazzo di Alamo. Il Bue, temendo che la storia trapeli, affoga il ragazzo e decide di comprare il silenzio del suo amante. Il sindaco, per salvare il figlio, decide di risolvere la situazione nell’unico modo possibile: trovare un capro espiatorio. Contatta Landi – il padre alcolizzato di un ragazzino rimasto menomato in seguito a un incidente – offrendogli un compenso affinché incolpi il proprio figlio per la morte di Pietro. Ma qualcosa va storto e il Bue deve scontare la sua pena in carcere. Solo molti anni dopo, nel 2017, uscito di galera, il Bue proverà a trovare un’occasione di riscatto quando incontrerà Chiara, la figlia di un’altra “marginale” di Borgo Alamo con una difficile situazione familiare alle spalle. Nel legame, improbabile e traballante, che si crea tra i due, si intravede l’unica possibilità di redenzione dei personaggi del romanzo, che scopriranno quanto certi debiti siano costosi da saldare.
Salvatore Massimo Fazio
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