Permunian, Maugeri, Masini e Bianca Bellová (che apre Etnabook 2021): settimana epica per i libri
Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio
BLOG Una settimana quella da martedì 14 a lunedì 20 settembre nel nome di Etnabook e piena di sorprese di livello altissimo. I ritorni di Francesco Permunian, Massimo Maugeri e Jacopo Masini solo per accennarne alcuni. Dal 18 al 20 settembre la più autorevole autrice ceca, Bianca Bellová approda in Sicilia, oispite di “Una marina di libri” a Palermo e di Etnabook a Sant’Agata li Battiati
Settimana di premi, di presentazioni internazionali, presentazioni di festival e uscite eccellenti. Francesco Permunian con Giorni di collera e di annientamento, (Ponte alle grazie) è libro copertina. L’etneo Massimo Maugeri, con Il sangue della montagna (La nave di Teseo) e Jacopo Masini con Santi numi (Exorma) si spartiscono il libro contro copertina. Oggi 14 settembre presso la Biblioteca Vincenzo Bellini di via San Giuliano, Catania, alle ore 10:30 l’assessore alla cultura del comune di Catania, Barbara Mirabella e il presidente Cirino Cristaldi hanno svelato il programma della 5 giorni di Etnabook – Primo Festival Internazionale del Libro e della Cultura di Catania. In merito a quest’ultimo il 20 settembre si terrà una preapertura presso l’Aula Consiliare del Municipio del Comune di Sant’Agata Li Battiati. In tour nazionale Bianca Bellová, maggiore autrice ceca tradotta in oltre 22 paesi, presenterà, accompagnata dalla traduttrice Laura Angeloni e da uno dei tre editori di Miraggi, Davide Reina, i suoi libri ‘Mona‘ e ‘Il lago‘. All’importante evento riceveranno i premi per essersi distinti in aree di sport, spettacolo, comunicazione e del ‘saper fare’, Luigi Pulvirenti, Giovanni Di Stefano e Marco Nunzio Rubino. La Sicilia brucia di bellezza culturale! Leggiamo i consigli della settimana!
Questa mattina, martedì 14 settembre nella Biblioteca comunale Vincenzo Bellini di Catania, l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella e il presidente di Etnabook Cirino Cristaldi, hanno presentato alla stampa e al pubblico il programma completo della terza edizione di Etnabook, festival internazionale del libro e della cultura di Catania, in programma dal 21 al 25 settembre. Un ventaglio variopinto di incontri, appuntamenti e premiazioni che accompagneranno l’equinozio d’autunno sotto il cielo della cultura. La scelta della tematica per la terza edizione di Etnabook ha modo di esprimersi attraverso due semplici parole: FramMenti illuminanti. C’è sempre un libro da qualche parte che si apre e diffonde luce a chi lo legge con attenzione, a chi raccoglie e poi accoglie tutte le storie e i significati che si celano tra le righe di ogni pagina. Protagoniste di questo viaggio saranno le città di Catania, Gravina di Catania, Pedara e Sant’Agata Li Battiati, che diventeranno i veri punti nevralgici della manifestazione. A inaugurare il festival, con un’anteprima speciale e fuori programma, sarà la scrittrice ceca Bianca Bellová (“Mona, Il lago” – “Miraggi Edizioni”) con un appuntamento alla Sala Consiliare del Municipio del Comune di Sant’Agata li Battiati, lunedì 20 settembre alle ore 19. Interverranno insieme all’autrice anche la traduttrice Laura Angeloni e l’editore Davide Reina.
Bellová il 18 e il 19 settembre sarà a Palermo, ospite di Una marina di libri in programma al Parco di Villa Filippina dal 16 al 19 settembre.
Tornando a Etnabook, il 21 settembre sarà la volta di Valentina Carmen Chisari con la presentazione del suo Il mare di Vita e Chadi (Scatole Parlanti) alle ore 17 (Palazzo della Cultura – Auditorium Concetto Marchesi, Via V. Emanuele II, Catania).
Etnabook è anche il Premio Letterario “Cultura sotto il vulcano” che vedrà in finale tantissime opere provenienti da tutta Italia. I premiati e le menzioni speciali verranno svelati il 22 settembre alle ore 21 durante la serata inaugurale che si svolgerà al Parco Comunale di Sant’Agata Li Battiati presentata da Paolo Maria Noseda (interprete del programma Rai Che tempo che fa) e l’attrice teatrale Adriana Scalia. Per quanto riguarda la sezione Booktrailer, la serata di premiazione sarà il 23 settembre 2021 (alle ore 20:00) presso la Biblioteca Comunale Vincenzo Bellini di Catania.
Dal 23 al 25 settembre diversi saranno gli incontri previsti durante tutto l’arco della giornata alla Biblioteca Vincenzo Bellini di Catania e non solo con grandi personalità del mondo culturale nazionale: un momento importante sarà dedicato alla figura del grande giornalista recentemente scomparso Nino Milazzo, grazie alle parole di Daniele Lo Porto e Tino Vittorio; il festival vanterà anche la partecipazione di Francesco Costa con Una storia americana: Joe Biden, Kamala Harris e una nazione da ricostruire. (Mondadori), Giusy Sciacca e il suo Virità femminile singolare-plurale (Kalòs) e ancora Rosa Maria Di Natale, Il silenzio dei giorni (Ianieri Edizioni), Luciano Modica, Aspetta Mezzanotte (Marsilio), Cristina Cassar Scalia, L’uomo del porto (Einaudi), Nicola Conversa, Nella mia testa (Rizzoli) il quale riceverà anche il Globus Network Prize 2021. A questi si aggiungono Mattia Iachino Serpotta, La gente non stanno bene (Carthago), Ornella Sgroi, È la coppia che fa il totale. Viaggio nel cinema di Ficarra & Picone con interviste, aneddoti e curiosità (HarperCollins), Massimo Maugeri, Il sangue della montagna (La nave di Teseo) e tanti, tanti altri autori e autrici.
Il Festival è aperto ai più piccoli con la sezione Etnakids interamente dedicata a loro grazie al lavoro della responsabile Matilde Leonforte e alla collaborazione della Legatoria Prampolini e della Scuola del Fumetto di Palermo.
Etnabook quest’anno avrà anche una Rassegna di Scrittura Cinematografica, Teatrale e Musicale, EtnaStar, ideata e curata da Debora Scalzo, scrittrice siciliana di adozione milanese, ma anche produttrice, sceneggiatrice e stilista. La rassegna ha come cuore pulsante il mondo del cinema, del teatro e della musica e ha l’obiettivo di creare un contatto diretto tra pubblico e artisti, trasmettendo e approfondendo il legame con l’arte. Per la sua prima edizione, EtnaStar ha scelto come musa ispiratrice la figura di Rosa Balistreri, donna forte, combattente e di grandi ideali, oggi emblema della sicilianità e a cui è dedicato il tema della rassegna: L’amuri miu si tu. Tra gli ospiti saranno presenti Ugo Conti (attore di cinema, teatro e TV), Salvo Cacioppo “Zabor” (musicista), Roberto Razzini (già CEO Warner Chappell Music Italia) e Roberto Casalino (cantautore). L’ingresso a tutti gli eventi di Etnabook è GRATUITO (con obbligo di Green Pass e mascherina, secondo le ultime normative vigenti). È possibile consultare tutti gli aggiornamenti dell’evento sul sito www.etnabook.it e sui canali social Facebook e Instagram. L’evento Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO NAME presieduta da Cirino Cristaldi con la co-organizzazione dei Comuni di Catania, Sant’Agata Li Battiati, Gravina di Catania e Pedara.
Le uscite editoriali di mercoledì 15 settembre
Sebastiano Martini, Stato Passivo, Ensemble
“Il curatore sembra un buon diavolo / Oggi mi ha offerto anche un caffè / Mi ha poi sorriso dato che ero un po’ giù / E siam rimasti lì, chiusi in noi, sempre di più / E siam rimasti lì, chiusi in noi, sempre di più” (Paolo Conte, La ricostruzione del Mocambo). Jacopo Nuti è un fallito. Non sa proprio dove trovarli i 50mila euro che gli servono per pagare i debiti e riaprire il ristorante. Il fallimento della sua attività gli appare come l’inevitabile epilogo di una serie di errori personali e professionali, dai quali non riesce a districarsi. Il freddo curatore fallimentare che segue la pratica di fallimento è Folco Cerri, un avvocato di successo, 64 anni e un matrimonio finito alle spalle. Le vicende dei due si intrecciano e si confondono in una Firenze indifferente allo stato passivo in cui li ha messi la vita. Sebastiano Martini racconta una storia avvincente di sogni infranti e inaspettate riscosse. Lo stato passivo che dà il titolo al romanzo non è solo lo stato di insolvenza di un imprenditore, ma diventa il bilancio consuntivo di due esistenze, quella di Jacopo e quella del misterioso curatore fallimentare. Due estranei, così diversi eppure così simili, coinvolti nello stesso tracollo finanziario, a cui la vita ha deciso di concedere una seconda chance.
L’autore
Sebastiano Martini (1978) è nato a Parma dove vive e lavora come avvocato civilista. Ha pubblicato i ro-manzi “Covadonga” (2019) e, con Ensemble, “La notte dell’acqua alta” (2020). Col suo precedente romanzo ci aveva portato tra le calli deserte di una Venezia sommersa, a passeggiare inquieti con ventimila euro in tasca da scommettere alla roulette. Con la medesima competenza topografica del romanzo precedente, Martini ci accompagna adesso, abile Cicerone, a Firenze, tra le vite di uomini ancora una volta in preda ai debiti, ma con una voglia matta di ottenere un nuovo credito dalla vita.
Dario Borso, Ostaggi d’Italia. Tre viaggi obbligati nella storia, ExOrma
Tre diari di soldati semplici, che cercano di tornare a casa dopo mesi e anni di guerra e prigionia, e tre disfatte di Stato: Adua, Caporetto e l’armistizio dell’Otto settembre. Testimonianze autentiche che illuminano mezzo secolo di Storia italiana, dal 1896 al 1945. L’alpino di Belluno, il granatiere e il marinaio trevisani scrivono in modo elementare, claudicante, a volte sgrammaticato ma riescono a farci rivivere in pieno la loro condizione, la trincea, la paura, la sconfitta, lo spaesamento, la volontà di sopravvivere. Dario Borso racconta come ciascuno di questi brevi testi sia venuto alla luce e ne ricostruisce con grande attenzione storico-critica le trascrizioni, le fasi di revisione e di riscrittura di Giovanni Comisso, il contesto culturale e le vicende editoriali. Sono pagine inedite (corredate da foto di repertorio, di oggetti personali e manoscritti) che attraversano le zone più intime di vite modeste, persone ostaggio di guerre certamente non volute, gettate d’autorità sul campo di battaglia, nei luoghi della disfatta.
Il dottor Lunfardo, in arte Don Fifì, sognava di diventare un cantante confidenziale, un crooner alla Bing Crosby. Disgraziatamente, ha invece scritto un libro e ha avuto un successo clamoroso: ha vinto il Premio Strega, è stato risucchiato nell’orribile mondo dell’editoria e si è rovinato la vita. Ora cerca invano un po’ di quiete, sulle rive del lago di Garda, assediato da seccatori, familiari, incubi e ipocondria. Intorno al nostro «eroe» si dimena una miriade di soggetti improbabili. Procaci prostitute neofasciste in sella a rombanti sidecar Zundapp della Wehrmacht, anziani dentisti sulla strada della demenza sempre fedeli al proprio trapano a pedale, demoniache sirene palustri, barboni ferroviari un tempo re della rubinetteria di lusso, pellegrini invasati tra Lourdes e i santuari gardesani, stagisti stalker, suicidi improbabili, aspiranti scrittrici vanagloriose, impegnativi ménage à trois condotti da bambole di celluloide gelose… Sullo sfondo, la provincia italiana all’epoca della pandemia globale. Un circo, un «bislacco e sguaiato teatrino umano»: Permunian ci consegna con Giorni di collera e di annientamento un romanzo giocoso e feroce, una satira spietata, popolata da personaggi assurdi, grotteschi, umani troppo umani.
Massimo Maugeri, Il sangue della montagna, La nave di Teseo
La crisi d’identità, i drammi famigliari, il tema del doppio e della follia, il ruolo della scrittura metaletteraria costruiscono un romanzo-mondo capace di coinvolgere, emozionare e sorprendere fino alla fine. Per gli abitanti del luogo l’Etna non è un vulcano, ma la Montagna. Marco Cersi, quarantasei anni, con la sua impresa specializzata nella realizzazione di prodotti in pietra lavica, tenta di rivalersi nei confronti di questa magmatica madre che gli ha segnato la vita. Paola Veltrami, vedova, quarantatré anni, è una docente universitaria di letteratura con il sogno di un modello economico più umano. Le loro vite si incrociano a causa della sparizione di un vecchio intagliatore di pietra lavica, amante della poesia: don Vito Terrazza. Mentre una nuova eruzione aumenta la propria intensità devastatrice, Marco e Paola rimangono schiacciati dal peso di problemi enormi: l’uno deve fare i conti con il proprio doloroso passato e i risvolti sempre più aspri della crisi; l’altra deve gestire il difficilissimo rapporto con la figlia. Sarà la Montagna, con il fluire incandescente del suo sangue, a segnare il passo in un arco temporale ampissimo che ci conduce fino all’anno 1886 per poi catapultarci nuovamente nei nostri giorni inquieti. La crisi d’identità, i drammi famigliari, il tema del doppio e della follia, il ruolo della scrittura metaletteraria costruiscono un romanzo-mondo capace di coinvolgere, emozionare e sorprendere fino alla fine. Alcuni degli elementi tipici dello stile di Maugeri confluiscono nella narrazione di ulteriori grandi tematiche: il rapporto uomo-natura-eruzioni vulcaniche; la crisi economico-finanziaria; la visione di un nuovo sistema capace di mettere l’uomo, e non il mercato, al suo centro.
Jacopo Masini, Santi numi, Exorma
“Santi numi” è una raccolta di vite di santi ma… immaginari: santi che vengono prelevati in qualche modo dalla tradizione apologetica dei profeti e riportati alla nostra epoca. Dodici racconti lunghi, uno per mese dell’anno, e altri brevissimi in mezzo, assurdi e divertenti, che fanno diventare santi e beati gente di paese, uomini e donne che vedono il mondo a modo loro. Vite di gente vissuta nella valle del Po – tra Parma, Cremona, Mantova, Reggio, Modena, Ferrara e Bologna – con la sola intenzione di fare cose matte o sante, non si sa se per davvero o per finta, più o meno verso la fine del secolo scorso. Jacopo Masini riscrive storie che sono patrimonio (conscio e inconscio) della nostra cultura, anche iconografica, per trasportarle dal loro secolo agli anni ’70-’80 del ’900. Quindi Giona, Giuditta, Paolo il Semplice, i monaci del deserto, sant’Ambrogio (patrono di Milano e delle api), ma anche Maria, Zaccaria, Elisabetta e Giuseppe diventano personaggi contemporanei. L’autore ha scritto di loro con l’ambizione principale di far ridere, lasciandoci nel dubbio, come quando si legge della vita di sante/santi o profeti, che siano cose realmente accadute. Storie che mescolano stati d’animo e generi, proprio come avviene negli antichi testi: la commedia, la tragedia, l’orrore, il misticismo, il riso, l’assurdo e tutto ciò che ci ha reso come siamo, cioè esseri umani che stanno sulla terra col passo degli insetti, solo con le zampe più lunghe. E se quei martiri, beati, santi che si sono fatti amputare, martirizzare, che hanno scelto l’ascesi e la follia facessero le stesse cose oggi, cosa succederebbe? Cosa penseremmo di loro? Ci verrebbe da sorridere e, quindi, ci farebbero pensare.
Le altre uscite di giovedì 16 settembre
Alessio Orgera, I martiri, Arkadia Editore
Romania, Dicembre 1989: Grigore Romanov è un fotogiornalista che vive le ultime turbolente giornate che precedono la caduta del regime di Nicolae Ceauşescu. Il suo lavoro in un quotidiano di Bucarest lo conduce in un viaggio attraverso gli eventi contraddittori della rivoluzione rumena. Ambientato in un frangente storico ancora oggi poco chiaro, I Martiri racconta la storia di un uomo e di un’intera generazione alle prese con il cambiamento e le sue contraddizioni. Alessio Orgera ha esordito con un colpo enorme: finalista alla XXXIII edizione del Premio Italo Calvino.
Giambattista Scirè, Mala università, Chiarelettere
Un’accurata inchiesta che ricostruisce in modo completo il sistema spesso corrotto della gestione del potere nel mondo universitario, firmata da chi era dentro quel mondo per poi trovarsi tagliato fuori. Dopo essersi visto negato un posto come ricercatore di storia contemporanea all’Università di Catania a fronte di un concorso truccato, infatti, Giambattista Scirè abbandona nel 2017 il mondo della ricerca e fonda l’associazione Trasparenza e merito. L’università che vogliamo, raccogliendo in soli 6 mesi ben 86 denunce di concorsi pilotati. Soldi pubblici per interessi privati, privilegi baronali, cattiva gestione, accordi tra cordate, gruppi di potere massonico-accademico che in alcune occasioni mettono in atto meccanismi non molto diversi da quelli mafiosi: Mala università, attraverso testimonianze dirette e documenti inediti, traccia la mappa di un far west in cui sembra non esserci spazio per merito e trasparenza. La coraggiosa denuncia di un potere clientelare, nepotista e maschilista che è valsa all’autore il plauso del Presidente della Repubblica.
Ivan Cankar, Il servo Jernej e la sua giustizia (Acura di Marina Bidovec), Marietti 1820
Il servo Jernej ha lavorato quarant’anni nella fattoria dei Sitar, ma alla morte del padrone viene cacciato dalla proprietà in malo modo. Jernej, nella sua sete di giustizia, pensa ingenuamente di poter esporre il suo caso ai tribunali e persino all’imperatore d’Austria-Ungheria. Ma nessuno, nemmeno il parroco, gli dà la risposta sperata, portando il servo a dubitare anche della giustizia divina. Tragico è l’epilogo di questo lungo racconto del 1907, il più riuscito del grande scrittore europeo e qui proposto in una nuova traduzione e con un nuovo titolo.
L’autore
Ivan Cankar, tra i maggiori scrittori sloveni, subì il carcere per la sua propaganda antiaustriaca e vide bruciare dalle autorità ecclesiastiche la raccolta poetica Erotica. Si dedicò alla prosa e al teatro superando le scelte tematiche e ideologiche del naturalismo per affrontare questioni sociali, di costume e spirituali. Il servo Jernej e la sua giustizia è considerato il suo capolavoro.
Vladimir Soloviev, I Tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo, EDB
Scritti poco prima della morte, I Tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo sono l’opera nella quale Soloviev esprime un cambiamento radicale nella sua visione della storia: dalla fiducia in un «progresso cristiano» all’avvento del Regno di Dio in un quadro segnato drammaticamente dalla realtà del male. «Il male è sempre presente anche nei più grandi trionfi dell’umanità e le possibilità di male aumentano piuttosto che diminuire con il progresso storico. Ma l’ambiguità che domina la storia è ancora più radicale: poiché il male cerca di affermarsi sotto le spoglie del bene. Di questo fatto l’Anticristo è l’espressione massima e definitiva: l’insuperabile e ingannevole maschera sotto la quale si nasconde l’abisso del male che sarà compito dei cristiani autentici denunciare e condannare».
L’autore
Vladimir S. Soloviev (Mosca 1853 – Uzkoe, Mosca, 1900), figlio di un eminente storico, si laureò in Filosofia e insegno all’Università di Pietroburgo. All’esposizione del suo originale “realismo mistico”, ispirato alla filosofia neoplatonica, dedicò le sue opere principali.
Salvatore Massimo Fazio
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