Su protettori poderosu: la fede di un popolo
La Nuova Sardegna
01.05.2010
CAGLIARI. «Illustrissimo Signor Alternos, Reverendo Signor Decano, potete riferire al Consiglio Civico e al capitolo metropolitano che il voto è stato sciolto». Parole pronunciate 353 volte. E’ la formula infatti con la quale viene sigillata l’edizione annuale delle festa di sant’Efisio. E’ l’ultimo atto di una storia di devozione e pietà popolare che si snoda per 4 intensi giorni. Una sacra rappresentazione con migliaia di personaggi, un susseguirsi di gesti rituali che affondano le radici nella religiosità di migliaia di fedeli e di intere comunità. Significati, tradizioni, leggende e storia di una festa unica in tutto il Mediterraneo, forse in Europa, sono l’argomento principale di un elegante volume dedicato da Mauro Dadea e Mario Lastretti a su “Protettori Poderosu. Cagliari e il culto a sant’Efisio”, edizioni Arkadia. L’opera nasce da un’intuizione di Lastretti, artista della macchina fotografica, che ha voluto esprimere visivamente il suo speciale feeling, coltivato fin da bambino, con Efis martire, e fissato in migliaia di fotogrammi scattati negli ultimi 20 anni. Non solo sant’Efisio nel giorno del trionfo di calendimaggio, ma lo speciale protettore che nel corso dell’anno non manca di ricordare la sua presenza ai cagliaritani: il 15 gennaio, giorno della festa liturgica; nella processione “intima” di Pasquetta da Stampace fine alla cattedrale e nei giorni della settimana santa. Mauro Dadea, sempre scrupoloso cultore delle vite dei santi sardi, ha accompagnato le immagini con i testi costruiti sulle fonti documentali più accreditate. Veramente in questo libro, tutte le forme del culto che Cagliari tributa a sant’Efisio «trovano – come si legge nella copertina – organica descrizione storica e documentazione fotografica, testimoniando un insieme di fede e cultura fattosi da secoli identità di popolo». (m.g.)