Spiritus Templi su L’Unione Sarda
L’Unione Sarda
17 marzo 2014
In “Spiritus Templi” l’epica e la politica dei monaci guerrieri secondo Paolo Negro
“La croce rossa su sfondo bianco riprodotta in copertina potrebbe indurre a pensare che si tratti dell’ennesimo, insipido polpettone in salsa pseudotemplare, uno dei tanti (troppi) sfornati negli ultimi anni sulla scia del successo planetario del Codice da Vinci di Dan Brown. Al contrario, il medioevo dei monaci guerrieri tratteggiato in “Spiritus Templi” (Arkadia, 269 pagi- ne,16 euro), l’ultimo romanzo del giornalista e scrittore torinese Paolo Negro, convince principalmente per due aspetti. Intanto la ricchezza e l’accuratezza nella descrizione delle città, della mentalità e del vivere quotidiano degli uomini del XIV secolo e poi per l’originalità di una trama che – finalmente, verrebbe da dire – si distacca dagli usati stereotipi legati a tesori perduti, stirpi divine e intrighi massonici per condurre il lettore sulle piste dei due protagonisti, il prete Goffredo de Lor e il suo compagno di viaggio, Edmund di Carcassonne, inconsapevoli pedine di un gioco più grande di loro la cui posta in palio è la chiave di un segreto che può cambiare il mondo. Sullo sfondo, tra complotti ed efferati omicidi, la Francia dell’età delle cattedrali (da dove proviene tutto l’oro necessario alla loro edificazione?), che attende di conoscere l’esito della partita a scacchi tra il re Filippo il Bello e pa- pa Clemente V sulla sorte da riservare ai di- gnitari dell’Ordine del Tempio, imprigiona- ti da sette, lunghi anni. Rodato nella produzione di romanzi storici, Paolo Negro sorprende con un finale per nulla scontato, la cui comprensione ci costringe col naso all’insù e lo sguardo rivolto alle stelle”.
(Fabio Marcello)