“Qof” su BorderLiber
Qof. Alessandro Bastasi e le tentazioni del rimosso
Alessandro Bastasi parte dal rimosso che alberga nel nostro inconscio: lo risveglia e lo porta alla luce. Con esso costruisce una storia forte, accompagnata da una scrittura che frase dopo frase delinea, prima di tutto, il complesso dialogo tra l’Io e la sua ombra. Nel caso di “Qof” ci troviamo davanti a un noir psicologico in cui domina l’onirico. La confusione che all’improvviso investe il protagonista, è frutto di un trauma mai risolto, di un segreto che lui ha nascosto abilmente. In poche parole, lo scrittore consegna “un caso” nelle mani di un detective che indaga su sé stesso. Tutto cammina sul filo dell’assurdo, ma a ben vedere ogni elemento è parte di una scenografia macabra che il personaggio principale ha imbastito per sopravvivere nel mondo, per rendersi invisibile in primis alla sua anima. L’origine di ogni cosa è una telefonata che giunge nel mezzo di una giornata come le altre. Ottima la scelta di Bastasi di creare un “io narrante” che ci farà piombare nel caos e tra i ragionamenti del protagonista, nonché tra le tante deviazioni che l’uomo, un agiato professionista che precipita nell’abulia, crea man mano si avvicina alla soluzione. Logicamente, gli inganni sono partoriti dalla sua psiche contorta. Il discorso è proprio questo: l’autore ha voluto mostrarci come la mente sia nostra nemica, come ci difendiamo razionalmente dal nostro inconscio. Ed è in questo conflitto, che avviene in una zona buia e profonda, che “il rimosso” dirige senza sosta la nostra esistenza. Il protagonista è vittima di sé stesso. Sa bene da dove deriva il suo malessere; non ha bisogno di troppi raggiri per ricordare cosa è accaduto e perché lui abbia iniziato e continui a vivere in una certa maniera. Fatto sta che non può essere “sincero” con sé stesso, perché altrimenti tutta la fragile struttura tenuta in piedi dalla sua ragione crollerebbe. Attraverso l’intreccio che lo scrittore milanese architetta, non solo arriveremo alla fine della storia sospinti dalla curiosità, ma avremo modo di riflettere sui complessi meccanismi che la nostra razionalità mette in moto. La scrittura di Bastasi è un sapiente intreccio tra “vedo” e “non vedo”, tra allusioni che ci portano fuori strada, tra indecisioni volute e ricercate per dare vita a un personaggio dall’animo anestetizzato, intorpidito dal proprio trauma e incapace di raccontarsi la verità. “Qof” è un romanzo che non solo merita attenzione, ma che richiede un’immersione totale, se non una sostanziale immedesimazione nei contorti pensieri del protagonista. Per rendere tutto ancor più alla portata del nostro “inconscio collettivo”, Bastasi affonda anche nell’ebraismo e nella sua cultura; ma anche in questo caso, non è un particolare, ma forse un’altra chiave di lettura che potremmo seguire.
Martino Ciano
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