“Oltre la porta socchiusa” su Il cielo capovolto
Oltre la porta socchiusa
Il piacere della lettura è forse una delle consuetudini umane più belle. È con questo spirito, che mi appartiene da sempre, tipico di ogni lettore, che entro, rispettoso, nel romanzo “Oltre la porta socchiusa”. La nuova scrittura di Lucia Guida affascina e coinvolge. Come suo solito, propone un testo ben scritto e agevole nella lettura. La trama è adeguatamente strutturata, è rapida e ricca di tanti momenti emotivi che investono sia l’universo femminile che quello maschile. Prevale una narrazione in prima persona; quella della protagonista. Alice Bellucci è una donna single di 45 anni alle prese con una “Rinascita” che segue un brutto incidente stradale. Mentre tentava di superare un veicolo lento (un camion) viene investita da un suv che avanzava, nel senso contrario, a folle velocità. La sua macchina viene scaraventata contro il camion. L’impatto è violento e genera conseguenze e danni fisici rilevanti. Chi era alla guida del suv, certamente complice dell’incidente, non si ferma nemmeno e resterà nel pieno anonimato. Alice è costretta a un lungo ricovero necessario per ricomporre le rotture fisiche subite e per partecipare ad un impegnativo percorso riabilitativo. Lucia Guida alterna i capitoli proposti in prima persona (Alice) con passaggi caratterizzati da una narrazione indiretta riguardante un “Uomo”. È un po’ la persona del mistero, il lato “Giallo” del romanzo. Con saggezza letteraria viene mostrato e svelato gradualmente, facendo leva sui suoi vezzi, sulle sue manie, sul suo aspetto caratteriale rivolto alle donne. L’uomo riporta su una Moleskine le sue impressioni, il suo approccio verso il mondo. Una sorta di diario di bordo che lascia intuire un carattere spigoloso, duro, da dominatore seriale. È un “Vedo e non vedo” accattivante; decisamente stimolante per il lettore. È proprio questa alternanza, tra “Narrazione centrale” e passaggi riguardanti “l’Uomo”, che mantiene viva ed attraente una scrittura senza dubbio interessante. Alice ha una bella famiglia su cui fare affidamento. Non è mai sola. C’è sua sorella, minore, Betty e suo cognato Davide. La coppia ha un figlio, Matias, che si trasferirà dalla zia per farle compagnia, per aiutarla, nel periodo post-ricovero. Le due sorelle sono legatissime al punto che Betty, oltre ad avere a cuore la ripresa fisica di Alice, si preoccupa del suo benessere emotivo e sentimentale. La vorrebbe “Sistemata” con un uomo che le dia sicurezza e presenza costante. Del resto Alice è una sorta di single incallita, dotata della capacità di calarsi in storie improbabili. Era stato così anche con Roberto, l’ultimo dei suoi partner. La protagonista si affida a Serena, una psicologa olistica, e ad Irene, amica del cuore, per mettere in ordine il complesso sistema dei suoi flussi emozionali in una sorta di coinvolgimento globale: corpo, mente e spirito. Deciderà anche si lasciare il suo lavoro dimettendosi dalla Marani SpA; un impegno che non sentiva più nelle sue corde. Nel nuovo tempo che vive, Alice incrocerà nuove amicizie. Dapprima Carlo, incontrato casualmente al parco, e poi Paride, amico di Davide, conosciuto in ambito familiare. Resta pur sempre una donna insicura. Speso maschera, con un’eccessiva loquacità, un carattere timido e riservato; un approccio protettivo, una reazione incondizionata per evitare che gli eventi le sfuggano di mano. Sentiva addosso ancora la vecchia relazione con Roberto. C’erano stati alti e bassi, sofferenza, adrenalina, eros e passioni. Poi, di comune accordo, si erano allontanati. I nuovi incontri avranno la capacità di riaccendere, in Alice, antiche e sopite emozioni. È molto che non apre il suo cuore; da tempo non si concede ad un uomo. L’uomo “Misterioso” che appare nei vari capitoli è un vero killer sentimentale. Sembra creato e programmato per fare del male emotivo. Appare sordo a forme di pietà umana, restio ad essere parte di un naturale coinvolgimento. È abile nel suo “Ghosting”… un fuggire silenzioso, un distacco senza spiegazioni. Nella sua vita aveva provato sentimenti solo per un cane (lo aveva chiamato, appunto, “Cane”). La famiglia glielo aveva tolto brutalmente. Da quel momento, aveva giurato che non avrebbe permesso, a nessun essere umano, di sfiorare o entrare nel suo cuore. Il destino di Alice la vedrà alle prese anche con queste dinamiche. Nel romanzo emergono quelle dipendenze affettive, spesso tossiche, in grado di pregiudicare i rapporti umani. Ci sono le ossessioni, quelle che appartengono all’Uomo… l’idea di dominio, di possesso assoluto. La delicata narrazione di Lucia Guida dona spazio ad ogni aspetto, anche a quelli tipicamente interiori che accompagnano le esistenze dei vari attori. Non si può che apprezzare il bel condensato di elementi letterari presenti nel testo: il giallo, i risvolti umani e psicologici, i destini, i tormenti… nel finale, anche una sorta di favola moderna, per nulla scontata, che fa riflettere sul vero senso della vita.
Lucia Guida, di origini pugliesi, abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese. In passato ha pubblicato per diverse case editrici racconti brevi in collane di autori vari, decidendo di cimentarsi da solista,a inizio del 2012, con Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile, edita dalla Nulla Die. Nel 2013 pubblica La casa dal pergolato di glicine, il suo primo romanzo (Nulla Die edizioni). Romanzo popolare (Amarganta Editrice) è stato pubblicato nel 2016. Nel 2018 pubblica la silloge poetica Interlinee. Nel 2021 ha pubblicato Come gigli di mare tra la sabbia per Alcheringa Edizioni. Con le sue opere è vincitrice di diversi premi letterari. Ha curato rubriche letterarie su alcuni siti. Attualmente si occupa di un blog sulla piattaforma WordPress e cura alcune pagine Facebook dedicate alla scrittura.
Stefano Carnicelli
Il link alla recensione su Il cielo capovolto: https://tinyurl.com/327km8ev