“Oltre il mandorleto” su L’Urlo
È “Oltre il mandorleto” di Vincenzo Soddu il libro del mese – Dicembre 2020
Tribolazioni, rivoluzioni e formazione di un gruppo di amici dalle scuole medie inferiori alla vita
Vincenzo Soddu, con Oltre il mandorleto, pubblicato nella collana Eclypse di Arkadia Editore, ci porta nel periodo che va dalla fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Chi li ha vissuti ne ricorda l’epocale cambiamento socio culturale. Fu il periodo della violenza terroristica, dell’invasione del nemico peggiore dell’essere umano: la droga.
Trama in pillole
Un gruppo di ragazzi di diverse estrazioni sociali, frequentava la scuola media coi relativi profitti. Emergevano, come conseguenza di una lenta maturazione, le varie personalità. C’era Sandro Fois, figlio di un funzionario della Polizia di Stato, che nel romanzo è la voce narrante, Sergio, Andrea, Stefano, Maurizio, Mirko, Emma, Maria, Monica e altri di contorno altrettanto importanti alla storia.
Il luogo
Siamo nella periferia di Cagliari dove i ragazzi si ritrovavano spesso in piazza o in un luogo definito come ‘Il Mandorleto’, che rappresentava una specie di confine della città, luogo abbandonato che si prestava alle scorribande degli stessi. Chi non ha mai avuto nella propria gioventù un posto come il mandorleto? Dove c’era un mondo misterioso con resti industriali abbandonati che si trasformavano in rifugi per stare assieme a confabulare sulla quotidianità?
Il mandorleto, Mirko e il professor Piras
Qui per i nostri ragazzi emergeva la figura prepotente di Mirko che assurgeva a capo incontrastato e nell’ambiente scolastico e nell’ambiente del gruppo che si riuniva fuori. Purtroppo come spesso accade nella crescita si delineano le personalità. Mirko oltre a spadroneggiare con la sua banda, aveva imboccato tout-court la strada della droga: non solo a farne uso ma anche a spacciarla, iniziando a scuola e influenzando chi aveva un carattere più remissivo, come Maurizio, terzo figlio del professor Piras. Uomo dal carattere autoritario che aveva perso il controllo sui propri figli tanto che i due più grandi abbandonarono casa per fare vita da randagi.
La crescita, l’arresto per spaccio di droga…
Nonostante ogni componente della compagnia vivesse il tempo dello sviluppo socio fisico, si ritrovava sempre assieme, come alle scuole superiori, dove conoscevano un altro mondo che coinvolgeva anche quello dei primi amori. Mirko al contempo veniva arrestato per quella che era diventata la sua professione e che lasciava alle sue spalle una scia infernale, come l’aver contribuito a rovinare la vita di molti ragazzi, succubi della stessa droga. Passarono tre anni e molte cose erano successe nella vita dei ragazzi, finché un giorno tornò Mirko. Con la crescita non tutti erano disposti ad accettare l’arroganza di lui, convinto ancora che quei ragazzi ubbidivano.
e la ribellione
Vi furono scontri fisici, che si conclusero con il ridimensionamento del bullo, che però aveva sempre un ascendente (negativo) su Maurizio, sempre più dipendente dalla droga. Maurizio morì, come spesso accade per i consumatori di questo veleno. Il responsabile primo del decesso di Maurizio, dunque Mirko, un giorno venne pizzicato a spacciare davanti una scuola elementare da un gruppo di genitori, che presi di rabbia stavano facendo giustizia per conto proprio. Fu l’intervento delle forze dell’ordine, che arrestarono nuovamente Mirko, a salvarlo dalla carneficina prevista.
Il suicidio
Dopo aver passato un periodo di isolamento in carcere e aver conosciuto la depressione, il giovane s’impiccò in cella. Al funerale i compagni si ritrovarono e finita la funzione cercarono di rivivere un po’ del loro vissuto. Ognuno di loro raccontava ciò che stava facendo nella vita.
Fermiamoci
È il momento di fermarsi per lasciare al lettore la possibilità di leggere la penna del Soddu, che qui potrebbe essere la storia di vita appartenete a molti: chi da osservatore, chi da bullo, chi da chi cresce e matura. Argomenti spesso trattati, ma c’è un perché che ha fatto sì che il romanzo di questo autore venisse scelto come libro del mese. L’unico modo per saperlo è quello di leggerlo e il primo motivo non è tanto il perché, quanto il fatto che vi abbiamo narrato solo un ventesimo di questo romanzo definibile in area nichilista rovesciata.
Salvatore Massimo Fazio
Il link alla recensione su L’ Urlo: https://bit.ly/2HZ43g8