“Nulla d’importante tranne i sogni” su La Casa delle storie
Nulla d’importante tranne i sogni di Rosalia Messina
Rosamaria Mortillaro, detta Ro, nota scrittrice siciliana, ha un rapporto altalenante e complicato con la sorella Annapaola, detta Nana, dalla quale cerca di farsi perdonare tutto ciò che ha avuto in più dalla sorte. Nana ogni tanto crea le condizioni per un allontanamento e rende difficili le riconciliazioni. Il filo usurato e più volte riannodato finisce per spezzarsi in modo irreparabile a causa di un banale contrasto innescato da Nana, a seguito del quale Ro decide, con dolorosa lucidità, di volersi sottrarre al gioco delle tregue e dei conflitti. Quando scopre di essere ammalata e di non poter sperare in un recupero della salute, Ro, provata anche dalla fine improvvisa dell’unico amore dal quale si è lasciata davvero coinvolgere, si isola nella sua villa nei pressi di Acireale in compagnia dell’amica e segretaria Anita Attanasio. Qui comincia a progettare la sua vendetta contro la sorella e la figlia di lei, Giada. Inizia così un percorso grottesco e per certi tratti singolare che farà emergere un mondo di contrasti ma anche di sentimenti che riveleranno, finalmente, l’autentica natura di Rosamaria.
Introduzione
Che bestia strana gli scrittori mio caro eppure da sempre volevo appartenere a questa specie che sa andare oltre il semplice sguardo umano. Non voglio condannare aspramente chi si ferma solo alla prima fermata del suo treno. Non m’importa più nulla ormai ma io tra il bivio di scendere e salire ho sempre preferito andare oltre. Perché accontentarsi quando si ha la verità come fedele compagna? Ti muoiono le parole in gola perché ti senti osservato da me? Ricordo il tuo sguardo a metà tra l’ammirato e il timoroso che durante le presentazioni dei miei libri dal privilegiato osservatorio della tua sedia blu mi guardava perennemente le labbra, pendendo dal suono delle mie parole. Le trovavi ammalianti e suadenti? Pensa invece a quanto queste figlie della mente possono ferire. Come in tutte le cose dipende da come le partorisci. La gestazione è un periodo variabile ma anche profondamente illusorio. Credi di trasformare e plasmare a tua immagine e somiglianza, come fossi una moderna divinità di un culto qualsiasi, ma le parole sorprendono sempre perché appaiono già nella loro forma definitiva, solo che ancora nemmeno lo scrittore le vede. Inizia così una partita alla ricerca della forma e della sostanza giusta ma questo fantomatico match è già iniquo perché uno dei due contendenti conosce tutte le mosse vere ed eventuali dell’avversario. Ripensandoci mio caro i concetti di giusto e giustizia a questo mondo sono sopravvalutati. Sono sempre più convinta che sia qualcosa di voluto semplicemente perché il peso della verità sarebbe insostenibile. Viviamo in una comoda bolla di bugie ornata da mille coperte. Il freddo arriva per tutti e quello di cui parlo non è riscaldabile. Te ne accorgi quando sei steso, solo con te stesso e lo senti questo impertinente che scorre sulle stanche membra senza essere invitato. Per me è arrivato quel momento. Non te lo aspettavi vero? Credevi che avremmo avuto la possibilità finalmente di scattarci quella foto che non sei riuscito a chiedermi in tutti questi anni. Mi dispiace ma è tardi per tutto tranne che per leggere di me. Hai capito bene mi sono decisa a raccontarvi di me. Chissà cosa penserai? Come avrai modo di leggere ho scritto diverse lettere in questo periodo e una ho deciso di dedicarla a te fantomatico lettore che mi hai seguito e letto con una dedizione pari all’amore. Le famiglie si fondano su equilibri variabili e precari, sono forse tutte uguali ma quelle siciliane hanno anche dinamiche e logiche tutte loro che è difficile e soprattutto estenuante spiegarti in queste poche righe. Io non posso più scrivere come una volta e così ho chiesto alla mia amica Rosalia di farlo per me. La ringrazio per la fedele trasposizione di eventi e pensieri. Riderò quando i miei parenti lo leggeranno e spero che ne possano sentire il fragore. Eppure caro amico, c’è una cosa che ho imparato nella vita, la risata è un misto tra divertimento e malinconia perché il destino ci tiene sempre a lasciare il suo amaro tocco. Un ultimo messaggio a te e a quei pochi ma buoni che mi hanno voluto veramente bene. Lo so che per voi sarà impossibile comprendere, vi chiedo di sforzarvi di capirmi, a me non resta altro che aggrapparmi come un’ancora a questa sottile ma fondamentale differenza. Caro amico se ho fatto, ciò è solo per non essere costretta a vedere l’ultimo barlume di pietà nei tuoi occhi e in quelli di nessuno.
Sempre tua
Rosamaria
Aneddoti personali
Ho conosciuto l’autrice nel momento in cui il mio amico Patrizio ufficio stampa della casa editrice mi ha gentilmente inviato il libro . Ḕ stato subito avvolto in una querelle scarna e sterile sulla copertina. Il dipinto non è tra i miei preferiti in ogni caso ma comunque non mi sono mai soffermato sulla similitudine o l’utilizzo di una stessa copertina tra i libri anche perché non lo trovo giusto per qualsiasi autore e in questo caso ancor più per Rosalia che ha scritto proprio un bel libro. Non vi nego di essere stato catturato dal titolo calzante e accattivante. L’atmosfera evocativa si spegne subito però perché il testo conduce il lettore nella direzione opposta a quella che si può immaginare. La cosa che colpisce è la resa atipica e originale accompagnata anche da una bella scrittura . Ḕ stata una lettura veloce e piacevole, cadenzata dalle prime interazioni tra me e l’autrice che spero si trasformino in un rapporto d’amicizia. Ringrazio di cuore la casa editrice per la copia e per avermi dato la possibilità di conoscere prima di tutto una bella persona.
Recensione
Tutte le famiglie felici sono uguali quelle infelici lo sono ognuna a modo loro. A questo famosissimo incipit si potrebbe aggiungere che altre si condannano a un logorio perenne mentre tra le crepe come una secolare macchia d’inchiostro aleggia una scusa non formulata. Un romanzo che analizza magistralmente la fragilità delle relazioni umane che faticano a diventare rapporti perché apatia ed estraneità hanno preso il sopravvento. L’autrice crea un moderato bilanciamento tra rabbia e orgoglio soffermandosi sullo spazio vuoto che intercorre tra i due elementi sottostanti, ovvero una carezzevole malinconia che dona alle pagine quell’umanità che i personaggi credono perduta. Ci può essere un legame tra l’arte di sognare e il senso di colpa? Un sontuoso silenzio che uccide le parole e non resta altro che una puntigliosa cenere intrisa di veleno. Il testo è una saga familiare atipica perché il tempo narrativo si dipana in una dissacrante contemporaneità. Pur non essendoci seguiti storici, anche qui segreti e personaggi sono spettri nel puro e vivido significato ibseniano. L’autrice per la sua storia segue lo stesso schema di Alajmo. I personaggi maschili sono inetti quasi privi di caratterizzazione, nel loro essere inermi si lasciano guidare da un puparo rigorosamente donna. I personaggi femminili invece hanno una personalità variegata che si divide tra pragmatismo, altruismo e forza dirompente. L’autrice riesce a equilibrare questo straripante fiume emotivo. La storia si svolge in Sicilia tra Catania e Acireale, dal punto di vista dei luoghi potrebbe essere in realtà ambientata ovunque poiché l’autrice non si sofferma sui paesaggi, ma verte volutamente su descrizioni accomodanti di luoghi chiusi . Ḕ una scelta calibrata perché il luogo chiuso qui ha una valenza protettiva contro l’aggressività del mondo esterno. Questi fantomatici rifugi sono però un’illusione perché il demone dell’introspezione insegue lo stesso i vari personaggi. Non poteva essere scelto altro set che la Sicilia per la questione della mentalità, Tra le pagine emergono pregi e difetti del pensiero siciliano. La scrittrice crea una protagonista che come un ragno o un vampiro ammalia, cattura, assorbe e schiaccia. Tutto ruota intorno a lei, la complessa ed enigmatica Rosamaria Mortillaro detta Ro . Ḕ una famosa scrittrice che il giorno dei suoi sessant’anni organizza con la famiglia una grande festa ma nella stessa giornata, il suo destino subisce una brusca virata. Le è diagnosticata una malattia che la porterà in tempi brevi alla morte. Nel suo ultimo ballo non potendo essere artefice del proprio destino decide di divertirsi con quello degli altri parenti seminando un po’ di quella giustizia che crede sia stata ingiustamente calpestata . Ḕ una vendetta lucida intrigante e subdola. Mediante il piano emergerà che il lato oscuro è presente in ognuno di noi , non esiste anime candide , La vittima designata è la sorella Annapaola una donna insoddisfatta e frustrata e ricca di invidia . C’è poi anche la nipote Giada, una ragazza altezzosa, alcolista e inconcludente, una vera mina vagante per tutta la famiglia. Si rivelano anime materialiste che si aggrappano all’ancora del denaro, come se l’affetto si potesse comprare. Oltre a tantissimi personaggi minori, c’è poi Anita, la custode delle emozioni di tutto il libro. Anita è una giovane traduttrice che entra nella vita di Rosamaria per impartirle lezioni di spagnolo, fino a diventare la sua segretaria e confidente. Con Anita l’autrice indaga la precarietà della professione ma non solo è colei che converte il dolore e la rabbia in un arcobaleno d’emozioni . Ḕ colei che detiene le redini dell’equilibrio sensoriale e relazionale dell’intera storia. Il libro si costituisce di capitoli brevi, lo stile è scorrevole e variegato. Il registro stilistico muta tra prosa ed epistole. Nella prima lo stile è appagante quasi consolatorio nella sua scorrevolezza. Nelle epistole si spoglia di ogni orpello formale e diventa tagliente, irriverente e volutamente sardonico. In un post mortem grottesco ma intimamente veritiero l’autrice indaga le sfumature della mancanza. Una sfera affettiva lacerante priva di comunicazione. L’utilizzo delle missive ha una doppia valenza. La protagonista si diverte a immaginare e poi tracciare la reazione e la mimica del ricevente inoltre è il chiaro sintomo di una decadenza sociale che si sta disabituando alla comunicazione visiva o scritta e preferisce relegare la propria apertura a uno schermo. Un romanzo in cui le relazioni diventano ritratti di solitudine che cosa accadrebbe se vendetta e malinconia si dessero il tanto temuto quanto inaspettato bacio d’amante?
Conclusioni
Un romanzo originale talvolta atipico che fa divertire e riflettere.
Francesco De Filippi
Il link alla recensione su La Casa delle storie: https://bitly.ws/XCTF