“Nazismo esoterico” su Nybramedia
Nazismo esoterico
“Nazifascismo” è un termine giusto per definire un’intesa militare e poliziesca, lo è molto meno se usato per considerare le due dittature come un unicum ideologico.
Il nazismo è segnato fin dalle origini dalla questione razziale e particolarmente antisemita; il fascismo nasce su istanze prevalentemente, e strumentalmente, patriottiche e sociali.
C’è, inoltre, un dato che a mio avviso fa riflettere su parte delle differenze.
Il “Mein Kampf”, scritto da Hitler è pubblicato nel 1925, otto anni prima della presa del potere dai nazionalsocialisti che avverrà nel 1933.
“La dottrina del fascismo” è del 1932, nata sotto l’urgenza editoriale dell’Enciclopedia Italiana di pubblicare una voce sul Fascismo; scritta con l’importante intervento di Giovanni Gentile anche se firmata solo da Mussolini,
Cioè, i fascisti prima vanno al potere nel ‘22 e poi dicono chi sono. Dieci anni dopo.
Una gag.
Il nazismo, nel suo delirio, è un’ideologia, il fascismo una linea mentale.
Hitler instaura un regime totalitario, Mussolini uno autoritario, modelli diversi fra loro.
Sia chiaro: l’autoritarismo mai è bonario come alcuni vogliono immaginarlo, non lo è neppure quello chiesastico franchista o salazariano. Dietro incenso e croci spuntano le mani insanguinate di polizie segrete.
Nel caso italiano (ricco di omicidi politici, provocazioni, carcerazioni, l’instaurazione di tribunali speciali) si può notare una particolarità: quell’autoritarismo fu condizionato dalla Monarchia e dal Vaticano forze assenti in Germania.
Forse per queste plurali ragioni non deve sorprendere troppo perché ai nostri giorni alcune organizzazioni estremiste di Destra s’ispirino al nazismo. Perché è un ben organizzato complesso d’idee filosofiche e storiche antiborghesi che valicano anche i confini di storia e tradizioni di una singola nazione, adattandosi a una visione della vita dai caratteri universali.
Il nazismo è interpretato da fanatici estremisti capaci di ogni gesto estremo.
Il fascismo è indossato su corpi panciuti da borghesi nerovestiti intolleranti e prepotenti
Nascono da origini diverse finiscono in modo diverso assai.
Si assiste in una tragica atmosfera alla caduta dei capi nazi che si credono dei, mentre il duce, dopo tonitruanti discorsi, fugge, in Svizzera travestito da soldato tedesco (ve lo immaginate il suo compare Hitler finire così?) portando con sé un bottino di ricchezze sottratte al popolo italiano.
Mi sono soffermato sulla differenza tra fasci e nazi perché meglio, a mio avviso, s’intenda – come dirò fra poco – come sia stato possibile che ingenti energie organizzative e finanziarie siano state spese in Germania dal partito nazista, per imprese oggi favoleggiate al cinema da Indiana Jones. Il tutto per volere dello stesso Hitler, già in gioventù affascinato dal misticismo antiebraico del monaco austriaco Lanz von Liebenfels, fondatore nel 1907 della setta esoterica “Ordine del Nuovo Tempio”
Nel nazismo, infatti, si mosse anche una corrente di pensiero caratterizzata dal misticismo.
Anche qui niente da vedere con la “Mistica fascista” voluta da Nicolò Giani che tra i suoi punti riconosceva come «l’unica fonte della dottrina fascista fosse il pensiero del suo Capo».
Metafisica poca, insomma.
Nel vocabolario storico alla voce “misticismo nazista” invece leggiamo: “Il misticismo nazista è un termine generale per indicare le correnti semireligiose presenti nel nazismo, vere o presunte, che spesso confinano con l’occultismo, l’esoterismo, la criptostoria, il paranormale”.
Questo spiega anche perché tra i gruppi neonazisti ci fu anni fa, specie a Roma, una corrente in cui erano presenti aspetti occultistici e interpretazioni esoteriche del nazismo.
Gli appartenenti venivano chiamati, pure per celia da altri neonazi: “i maghetti”.
Su quelle correnti, poco sotterranee, del Partito nazista la casa editrice Arkadia ha pubblicato un intenso saggio intitolato Nazismo esoterico Il lato oscuro del III Reich. Dal Santo Graal all’Ultima Thule.
Una ben condotta esplorazione della storia, i protagonisti, i miti, gli aspetti esoterici, filosofici e gli enigmi che hanno caratterizzato parte del nazismo.
Ne è autore Mauro Tonino.
Friulano, animatore di circoli culturali. Da ricercatore ha curato, per un’emittente televisiva, un lungo ciclo di approfondimenti storici sulle vicende del confine orientale durante il secondo conflitto mondiale (1943-1945). È coautore de “Il prezzo del lavoro” (2014), e di “Storie spezzate. L’Italia al tempo del coronavirus” (2020).
È presente con vari racconti in diverse antologie.
Dalla presentazione editoriale
«Un saggio dirompente che porta il lettore nel lato più oscuro di un’ideologia che ha sconvolto il mondo. Personaggi, teorie, fatti, vicende, in un racconto avvincente e tumultuoso.
Fin dalle sue origini il Nazismo s’impregnò di misticismo ed esoterismo. I suoi esponenti di spicco, Adolf Hitler, Rudolf Hess, Heinrich Himmler e altri, erano fortemente suggestionati e attratti dall’occulto e dall’alone di mistero che avvolgeva questi argomenti. La tragica esperienza del III Reich non può essere letta solo attraverso gli accadimenti storici principali, ovviamente fondamentali, ma per comprendere che cosa realmente fu il Nazismo va anche tenuto conto di quell’insieme di fenomeni e attività che, per semplificare, possiamo ricomprendere nel termine Misticismo Nazista, che a sua volta racchiude molti elementi, sui quali peraltro si è anche fantasticato molto, come l’occultismo, l’esoterismo stesso, il paranormale, la pseudostoria, il culto della Dea Madre, il richiamo alle antiche mitologie nordiche, la criptoarcheologia, la Teosofia, l’Ariosofia. Questi ambiti, che furono parte integrante dell’esperienza nazista, per il fanatismo degli adepti e il livello dei gerarchi coinvolti, assunsero un carattere quasi religioso».
Armando Adolgiso
Il link alla recensione su Nybramedia: https://bitly.ws/WRUN