“Maria Luigia d’Austria” su Gli Stati Generali
MARIA LUIGIA D’AUSTRIA, LA DUCHESSA INVISA ALLA STORIA E AMATA DAL POPOLO
“A donne come lei si può perdonare una sola qualità alla volta, ma chi ne possiede più di una i detrattori non faranno sconti. Alcuni haters dell’epoca l’hanno descritta come una femmina insulsa, altri come una vittima sacrificale di Metternich. Napoleone Bonaparte, suo primo marito, la definì l’utero di cui aveva bisogno, dovendo poi ricredersi dato che se ne innamorò follemente.” Ecco, Claudia Zani, l’autrice del delizioso saggio storico sulla figura di Maria Luigia d’Austria, mette subito le cose in chiaro circa la complessità, l’intelligenza cristallina e le capacità di una delle donne più discusse della storia. Con una scrittura leggiadra e un uso accorto di dati e riferimenti storici, il libro conduce lungo un piacevole viaggio alle fondamentali vicende belliche e politiche del XIX secolo. E, attraverso il ritratto di una donna straordinaria, dai motivi non facilmente centrabili, che amava i fiori, la pratica del giardinaggio, la buona tavola e i piaceri sessuali, si prende visione di un’Europa interessata da grandi cambiamenti epocali. Un’indagine singolare, per tanti versi affascinante e al contempo spassosa, che non manca di una vena ironica al passo coi tempi e propria di una generazione tecnologicamente avanzata, induce a fare domande di fondo, del tipo: ma chi era la vera Maria Luigia, l’innocente arciduchessa d’Austria, vittima delle strategie di Metternich e del padre Francesco I, o la compassata imperatrice dei francesi che abbandonò Napoleone alla sua Waterloo nei giorni della malasorte, o ancora la benevola e passionale duchessa di Parma, che morì sfiancata per amore? L’abile autrice, senza cedere alla storiografia di parte, ripercorre da par suo i tratti salienti dell’esistenza di una donna che, come quasi tutti i personaggi femminili della storia dell’umanità, è stata in qualche modo raccontata sminuendone la personalità. Infatti, resta innegabile che Maria Luigia sia stata bistrattata dagli storici, che ne hanno sottovalutato lo spessore fino a ridurlo al minimo con la definizione tardo-salottiera di “duchessa golosa”, quando, invece, la sua figura riveste un’importanza di tutto rispetto per cogliere convenientemente le trasformazioni della società europea tra la fine del XVIII e il principio del XIX secolo che hanno dato inizio alla storia moderna. Claudia Zani ci presenta una donna per molti tratti moderna, che ha saputo affrontare un’epoca idealmente arroventata, contrassegnata da feroci contrasti politici e sociali. Di lei resta soprattutto lo splendore del Gran Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, visibile nell’arte come nelle opere pubbliche e riscontrabile nella tradizione culturale dei luoghi. Contrariamente alla sua prozia, la regina di Francia, Maria Antonietta (quella che se ne sarebbe uscita con la battuta delle brioches durante una sommossa del popolo che protestava per l’aumento del pane), che venne ghigliottinata, Maria Luigia fu molto amata dai suoi sudditi e fuori dalla sua patria. E il lavoro della collana Historica dell’Arkadia ne dà gradevolmente conto.
Oscar Nicodemo
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