Maria Grazia Cucinotta. L’imbroglio nel lenzuolo

da: Il Messaggero
Il Messaggero

Domenica 04 Luglio 2010

di PIER PAOLO MOCCI

Non bastano incassi modesti (poco meno di 100 mila euro nel primo week-end di programmazione) a scalfire l’entusiasmo della coraggiosa produttrice e attrice Maria Grazia Cucinotta. «Se dovessimo ragionare solo su basi economiche dovremmo fare tutti soltanto un tipo di cinema. Non mi lascio intimorire da un box office timido, estivo, altrimenti non dovrei più produrre e concentrarmi solo sulla recitazione. Invece continuerò a valorizzare le storie capaci di regalare emozioni, aiutando i giovani che hanno il desiderio, anzi il bisogno, di fare questo straordinario mestiere». Poco importa allora se L’imbroglio nel lenzuolo (dal 18 giugno nelle sale), il film prodotto e interpretato dalla statuaria attrice siciliana stia lentamente facendo il suo percorso in sala. «Ci sono film che si alimentano con il passaparola, che rappresentano un cinema da scoprire. Un po’ come quelle botteghe di una volta, un po’ nascoste, che hanno il prosciutto buono e dolcissimo, forse il migliore di tutta la città. La speranza è che quelle botteghe non chiudano, perché c’è comunque tanta gente ancora alla ricerca di quei sapori».

Intanto la presentazione del libro fotografico tratto dal film (L’imbroglio nel lenzuolo, edito da Arkadia, con le foto di scena di Romolo Eucalitto) ha suscitato alla libreria Arion di Via Veneto grande interesse. Nella strada felliniana sembrava davvero fossero tornati i mitici tempi della Dolce Vita: lei, Maria Grazia Cucinotta, era la regina assoluta della scena. «Ma io mi sento la ragazza siciliana di sempre che ama stare in mezzo alla gente». E poi: «Ho appena finito di girare un thriller psicologico in America con Sir Anthony Hopkins, Right, e tra poco partirò per la Spagna, dove mi attende un altro giallo stile Il sesto senso. Il mercato internazionale continua a darmi quelle soddisfazioni che spesso il mio Paese non mi dà. Ma non è una polemica e non è colpa di nessuno. Ci sono periodi che lavoro più in Italia, altri, come questo, sono più richiesta fuori. Ma sapete bene quanto ami questo Paese».

Pare che gli esercenti e i distributori tifassero per l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di calcio, per via degli incassi bassissimi.

«E’ una delle tante leggende che girano. Nessuno tifa contro l’Italia. L’eliminazione è stata presa male da tutti, così come i francesi hanno sofferto per la loro nazionale. Non nascondo che quando l’Italia scendeva in campo nei cinema, così come in giro e nelle strade, c’era il deserto dei Tartari».

”L’imbroglio nel lenzuolo” ora può giocarsi le sue chances nelle fasi finali?

«Siamo arrivati nei cinema il 18 giugno e sappiamo quanto il pubblico frequenti le sale d’estate: quasi nulla purtroppo. In più ci sono state le partite degli azzurri, viste da 20 milioni di persone. Ma ora il film può continuare il suo viaggio. Narra qualcosa di arcaico e magico, l’avvento del cinematografo in un paesino del Sud. Sarebbe bello se un film del genere rimanesse anche in una sola sala di ogni città per lungo tempo. Chissà…».

Secondo lei ha giocato a sfavore del film il fatto che lei compaia nuda?

«Mah, non saprei. E’ ovvio che il film è altro e lo “scandalo” della mia casta apparizione senza veli è servita per la pubblicità. La Cucinotta nuda non muove le masse per fortuna. Le masse devono muoversi per una legge anticostituzionale, per un aumento immotivato delle tasse o comunque per qualcosa di molto serio».

A chi consiglia ”L’imbroglio nel lenzuolo”, da oggi anche prezioso album fotografico?

«Io lo consiglio a chi è alla ricerca di una storia con emozioni. Il libro è come un dvd per fotogrammi con gli extra, le note di chi ci ha lavorato (oltre della stessa Cucinotta e del fotografo Eucalitto anche del regista Alfonso Arau, ndr) con il backstage pieno di curioità. E’ bello, mi piace. La foto ti scruta in maniera diversa, ma non meno intima, della macchina da presa.”


Arkadia Editore

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