“L’ultima parola l’hanno scritta prima” su L’Unione Sarda
Zdenka, Alina, le donne vittime di violenza nel libro di Roggio
Venerdì alle 20 la presentazione del romanzo
Venerdì 12 luglio, alle 20, la panchina rossa nel Parco giochi di via Marina, a Sorso, dedicata alla memoria di Zdenka Krejcikova, uccisa nel paese dall’ex compagno, e di tutte le vittime di violenza, ospiterà la presentazione del romanzo di Ruggero Roggio “L’ultima parola l’hanno scritta prima”, pubblicato da Arkadia lo scorso giugno. Ad accompagnare l’autore nella presentazione saranno il sindaco Fabrizio Demelas e il parroco di San Pantaleo don Luca Collu. «Un evento culturale – sottolinea il sindaco – che arricchirà di contenuti significativi il ricco calendario delle manifestazioni estive di Sorso». Coordina l’incontro Chiara Canu, dottore di ricerca in letteratura, con il ruolo di esplorare gli aspetti letterari del romanzo, anche avvalendosi delle animazioni della compagnia teatrale “Abbisumeu” di Agostino Pinna.”Non vince chi ha più braccia da mostrare ma chi ha più cuore”, è lo slogan scritto sulla panchina rossa antiviolenza «e perciò – spiega l’autore – ho chiesto che questo fosse lo spazio della presentazione del mio libro, quale riflessione sui temi della società patriarcale e del femminicidio. Non in forma teorica, ma, purtroppo, considerando le tragiche, concrete esperienze sofferte negli anni nel nostro territorio. Evitando che quei fatti tragici si appannino, quasi scompaiano, finendo dimenticati, mentre da queste tristi esperienze si deve avere la forza per la costruzione di una società migliore». La memoria ha il compito di ricordare i personaggi del romanzo nelle loro trasfigurazioni mentre il territorio che li accoglie è delineato con precisione: la pineta, la Riviera di Sorso, il centro commerciale costiero ormai in stato di abbandono. Nel romanzo le vittime – Zdenka Krejcikova, Vicky Dany, Andrea Satta e Alina Cossu – riemergono come dai sogni e nella finzione letteraria parlano in prima in prima persona. Una miriade di personaggi contorna e prepara i ricordi delle voci narranti, mostrando situazioni e aspetti dimenticati, nascosti, del nostro territorio. «Nessun giudizio su chi, sopraffatto da demoni indicibili si è macchiato di crimini terribili – dice l’autore. Li lascio alla coscienza dei loro incubi consapevole della paura che ho dei miei». “L’ultima parola l’hanno scritta prima” è un romanzo che provoca, sollecita la memoria collettiva chiamando la comunità al dovere del ricordo.
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