“L’ombra di Tiepolo” su Mille Splendidi Libri e non solo
L’ombra di Tiepolo di Alberto Frappa Raunceroy – Arkadia Editore
I libri d’arte di tutto il mondo raccontano che una tappa della sua sfolgorante carriera si sviluppò in una piccola città della Serenissima Repubblica che ancora oggi viene chiamata “La città del Tiepolo”: Udine. Nessuna biografia ha tuttavia raccontato la sua vita privata e la piega inaspettata che essa prese durante il suo breve soggiorno, Gli affreschi che ha dipinto sono ancora li e chi leggerà questa storia non riuscirà più a guardarli con occhi distratti.
Leggere Alberto Frappa Raunceroy è stata una gran bella scoperta, il suo ultimo libro L’ombra di Tiepolo, edito da Arkadia Editore nella collana Eclypse, mi ha trasportata nella Udine del 1726, nella Repubblica di San Marco, quando “il pittore della luce” è chiamato ad affrescare la cattedrale dal patriarca veneziano Dionisio Dolfin, Tra curiosità e pettegolezzi, Tiepolo viene accolto nella casa della nobildonna Foscarina di Varmo, che vive in forte indigenza con sua figlia Tesorona Sturm, intrappolata in un corpo abnorme e fuori misura, e la nipote Aurora, per sbarcare il lunario, accetta di prendere a pensione il pittore.
I pensieri e le ansie per il futuro aumentavano di giorno in giorno perché non disponevano più di una rendita. Gli ultimi sette campi a sorgo turco e la vigna di Varmo erano stati venduti a un proprietario locale; i soldi dell’affitto con i sacchi di cereali e la damigiana di vino non sarebbero mai più giunti in casa; era un piccolo contributo che le aveva sempre aiutate.
L’oscurità che avvolge le vite delle tre donne verrà irradiata da luce pura, quella che il carismatico pittore porterà in quella casa ma soprattutto nella giovane Aurora, come scrive l’autore: “sembrava che un pezzo della sua vita fosse stato strappato dal passato e ricomposto sull’affresco.”
Tiepolo che avvince e ammalia, un affabulatore capace di gesti spontanei e generosi, capace di far emergere grazia e bellezza da ciò che per molti è mostruoso, come la ciclopica Tesorona che ai suoi occhi sprigionava bellezza e potenza.
Alberto Frappa Raunceroy tra ombre e luce, immortala, con squisita eleganza, personaggi memorabili che fuoriescono dalle pagine, dando vita a una storia di innegabile bellezza, proprio come lo stile di Giambattista Tiepolo, aprendo una visione a spazi infiniti.
Alberto Frappa Raunceroy. Friulano, laureato in Storia del diritto romano alla Cattolica di Milano, attualmente risiede a Udine. È autore de La condanna dei tre capitoli (Segno, 2007) e de Il serenissimo borghese, ispirato alla tragica caduta di Venezia così come vissuta dalla famiglia dell’ultimo doge, Ludovico Manin. Il romanzo, pubblicato nel 2012 da Segno e ripubblicato nel 2014 da Solfanelli e nel 2017 da Arkadia Editore, è stato inserito nell’antologia del Premio Nazionale “Alberoandronico 2012” di Roma e, nello stesso anno, si è classificato secondo nella sezione Narrativa del Premio Nazionale “Mario Soldati” di Torino. Con Il parruccaio di Maria Antonietta (Arkadia Editore, 2016), secondo classificato al Premio Letterario Nazionale Palmastoria 2018, l’autore porta il lettore in un terreno intriso di contraddizioni e ricerca della bellezza, grazie alla potente figura dell’enigmatico Salamandre. Il libro La lanterna nera (Arkadia Editore, 2020) si è imposto l’anno successivo come il secondo romanzo storico più gradito ai lettori del supplemento letterario “Robinson” de “la Repubblica” che lo definisce “Spunto originale, romanzo allo stesso tempo sensibile e duro”.
Loredana Cilento
Il link alla recensione su Mille Splendidi Libri e non solo: https://bitly.ws/3cmGa