L’identità culturale nuorese tra mito e storia. Volume III

da: L’Ortobene
L’identità nuorese: quasi un testamento spirituale
L’Ortobene
27 gennaio 2013

 

Nel novembre dello scorso anno è uscito, postumo, il terzo volume della più impegnativa opera di Mario Corda, il giudice-scrittore nato a Nuoro nel 1929 e residente a Roma dal 1953. Si tratta del lungo saggio su L’identità culturale nuorese tra mito e storia (Arkadia Editore, Cagliari, 2012, pp. 250, euro 35,00) del quale questo giornale, che già aveva dedicato al nostro illustre concittadino una pagina speciale (7-XI-2010), ha pure avuto il privilegio di recensire i primi due volumi (20-II-2011 e 8-I-2012).

Questo libro, tuttavia, non avrebbe dovuto essere l’ultimo sul corposo argomento. Trattando de La contemporaneità (penultimo capitolo del volume), l’Autore confessa infatti l’intenzione di cimentarsi in “un altro libro che, a Dio piacendo, ci ripromettiamo di scrivere appena terminato questo e al quale abbiamo già pensato di attribuire il titolo di Poeti, narratori e artisti in genere nella Nuoro del Duemila. Come purtroppo sappiamo, però, l’infaticabile ma ormai stanca mano di Mario Corda ha cessato di scrivere alla fine del febbraio 2012, all’età di 83 anni.

Questo volume pertanto, e così tutta la trilogia, può anche considerarsi come una sorta di testamento spirituale (oltre che un pregnante saggio storico e letterario) di un “vecchio” nuorese che, pur essendone lontano da 60 anni, non aveva affatto reciso il cordone ombelicale con la sua città, che conservava viva nel cuore facendone la protagonista di molti suoi libri, nella quale tornava spesso per abbeverarsi alle proprie radici e della quale, in particolare, rivendicava e apprezzava la peculiarità: un elemento di tale peculiarità viene considerato pure il nostro giornale al quale, citando anche alcuni suoi collaboratori, il libro dedica una lusinghiera critica. Una lettera di addio, dunque, che si configura anche come un’autentica miniera di notizie, di suggestioni e, soprattutto, di interpretazioni e di validi spunti di riflessione: “un viaggio affascinante”, scrive l’editore Riccardo Mostallino Murgia nella Postfazione, “che l’Autore ha condotto con maestria, capacità, saggezza e perspicacia”, per cui “crediamo sia doveroso ricordarlo nella più ampia accezione di intellettuale il quale ha saputo regalare alla sua città un’opera monumentale”.

Anche questo volume è caratterizzato da quella che, recensendo i primi due, avevamo definito “bibliografia illustrata”: nel ricco corredo iconografico che lo impreziosisce (200 illustrazioni quasi tutte a colori) compaiono infatti le riproduzioni di quasi 30 copertine di libri che hanno per soggetto le opere o le biografie dei personaggi trattati o che ad essi comunque si riferiscono. È l’intelligente utilizzo dell’apparato fotografico, non pensato unicamente come mero riempitivo o artificio grafico, bensì finalizzato anche a sottolineare e approfondire visivamente la trattazione scritta. Sempre incentrato sul novecento della “Atene Sarda”, il libro si sofferma in modo particolare sulla scoperta di Autori moderni o la rivalutazione di Autori più… datati che rischiavano di cadere nell’oblio, ai quali peraltro Mario Corda già aveva fatto cenno nei primi due volumi dell’opera: da Franco Floris a Giovanna Cerina, da Elettrio Corda a Maria Antonietta Piga, da Gino Frogheri ad Assunta Cucca, da Giacomino Zirottu a Maria Giacobbe… ma l’elenco potrebbe continuare.

a.c.


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