L’identità culturale nuorese tra mito e storia
Mondo Editoriale
18 gennaio 2011
Un’opera che colma una lacuna. Un libro che rinverdisce il mito e la storia di un luogo, Nuoro, intriso di mille significati. Dalla penna di Mario Corda scaturisce una cronistoria ragionata di una cultura sorta come d’improvviso, apparentemente dal nulla, in un microcosmo avvolto dall’alone di mistero ancor oggi non del tutto risolto. In un piccolo paese abitato alla fine dell’Ottocento da pastori e contadini, i migliori dei quali si erano al massimo cimentati in canti dialettali, una sparuta classe piccolo borghese, talvolta autodidatta, si affaccia dall’oggi al domani al proscenio della grande cultura e riesce a dar vita a quel fermento di intellettualità che saprà fare di Nuoro l’Atene sarda. Sebastiano Satta, Grazia Deledda, Antonio Ballero, Francesco Ciusa, e poi i loro immediati successori, formeranno una straordinaria fucina di intellettualità che continua a produrre, ancora ai giorni nostri, una schiera di letterati, poeti, studiosi, artisti, tutti informati all’ideale canone del giusto ossequio alla tradizione. Nasce così, radicata sui pilastri dell’Atene Sarda, una singolare cultura che si caratterizza per una inusitata peculiarità, quella della spontanea immedesimazione di ciascun artista in una misteriosa identità collettiva che è l’impalpabile essenza del microcosmo. Una cultura identitaria di sicura dimensione universale, tuttavia difficilmente compresa da certi critici d’oltre Tirreno. Mario Corda, attraverso i personaggi, le loro opere, la loro vita, ricostruisce un periodo storico, rispolvera un mito e lo rende nuovamente attuale, consegnando ai lettori un testo di grandissimo interesse e sicuro valore letterario.