“Le scintille di Alma” sul blog Una lettrice
Recensione: Elena Zucchi, Le scintille di Alma, Arkadia Editore
Un posto, due candidate.
Alma Boselli, la protagonista de Le scintille di Alma, è una giovane ricercatrice in una prestigiosa università milanese. Di origini nobili è una donna razionale, figlia diligente, veste sobri tailleur grigi, ha tiepide relazioni amicali e si impegna al massimo per riuscire nell’insidiosa e complessa carriera universitaria. La chioma rosso fiammante è l’unico indizio di una vitalità sopita ma presente, Durante tutto il romanzo Alma è impegnata a concorrere per un posto da ricercatore, l’esito del concorso, la cui vittoria non dipende solo da titoli e curriculum ma anche da appoggi e favori, è tutt’altro che scontato. Supportata dal prof. Morganti l’affidabile Alma compete con Cecilia, una ricercatrice di origini sudamericane, affiliata allo scaltro professor Varenna e pronta ad usare ogni arma politica e personale per vincere l’ambito lavoro.
“Bene, Alma. Allora vinca la migliore. E che la gara sia leale.” Le stringe la mano, come per suggellare un patto, soffia a mezza bocca su una ciocca che le è caduta davanti agli occhi e se ne va, morbida e flessuosa sui tacchi alti, la sicurezza nei gesti di chi non dubita per un solo istante il suo impatto sugli altri.
Le scintille di Alma, pagina 41
Così come il romanzo di Aldo Busi “Mi chiamo Roberta, ho 40 anni e guadagno 250 euro al mese”, pubblicato nel 2006 raccontava il precariato dei contratti co.co.co, fino al candidato al Premio Strega di quest’anno, 2022, “Nina sull’argine” di Veronica Galletta – ingegnere edile e scrittrice – che racconta del lavoro di una donna ingegnere che segue la costruzione di un cantiere e di un argine metafora della ricostruzione della propria vita dopo il divorzio – anche il romanzo di esordio di Elena Zucchi si inserisce nel filone della letteratura del lavoro. Il mondo narrato non è il call center o il cantiere bensì il mondo accademico con il complesso intricarsi di rapporti personali e politici che influenzano e persuadono al pari del lavoro di didattica o di ricerca.
“Onestà intellettuale. Ma per l’amor del cielo. Se sono settimane che non si parla d’altro che di appoggi, amicizie e cordate. Sarebbe questa l’onestà intellettuale? Le sembra piuttosto un intrigo di infimo livello. E Morganti un povero idealista ingenuo, che pretende di combattere con una pistola di plastica contro un nemico armato di mitragliatore automatico.”
Le scintille di Alma, p.84
Un dio maschile, singolare e imperfetto
L’università però non è solo intrighi e competizione ma è anche un ambiente in cui si può trovare, come succede ad Alma, un mentore capace di aiutarla a sbocciare professionalmente grazie alla strada della consulenza. Il professor Morganti, affida ad Alma un cliente, un’azienda alimentare, che inizia un percorso di consulenza. Proprio all’interno dell’azienda Alma incontra Marzio, dipendente dell’azienda e uomo affascinante che romperà il sottile strato di ghiaccio che ricopriva Alma. Marzio – da Marte, il dio della guerra – è finalmente, dopo una serie di tiepidi fidanzati apprezzati dalla famiglia, un maschio – virile e ferito – che sfonda le difese di Alma, penetrandole il cuore.
“Devi sapere che sono fatto a modo mio. Non sono capace di recitare copioni preconfezionati. Qualche volta lo vorrei anche, ma non ci riesco.Deve essere per come sono cresciuto. Sbalzato di qui e di là, a inventarmi la vita alla giornata. Non è che voglia accampare scuse, ma da dove veniamo è importante, no?”
Le scintille di Alma, p. 87
Alma, l’anima in spagnolo, toccata nel cuore, inizia a scegliere per se stessa, un pezzetto per volta, lasciando andare i condizionamenti dell’infanzia, l’ambiente famigliare, protettivo ma soffocante, il padre dittatoriale, la Milano bene e le sue regole, il mistero della prematura morte della madre e, piano piano, scintillante nella sua chioma rosso fuoco, fiorisce alla vita.
Milano, una comunità accogliente, isolana, creativa
“Cammina. Fotografa, La testa si svuota come una cassaforte ripulita. Si rilassa. Cammina ancora. Fotografa di nuovo. Bighellona. Infine torna a casa. (…) Alma osserva le foto di altre zone dove è già stata a fotografare la street art: i Navigli, la Bovisa e via Gallarate. Ha letto che ce ne sono di belli anche nel quartiere Isola. Dovrà andarci prima o poi.
Le scintille di Alma, p. 59
Milano nella prima parte del libro è una città veloce, fredda e minuscola, tutta chiusa nel centro storico dove “Le persone a passo accelerato che parlano da sole ad alta voce gesticolando, mentre si rivolgono a un piccolo microfono che penzola dalle orecchie come una liana.” (p.68). Dopo l’incontro con Marzio, Alma, che ama fotografare, segue una passione e va all’Isola, quartiere alla moda con radici popolari ben salde, e incontra un gruppo di amici colorati, accoglienti, liberi e alla mano, con i quali inizia a fare esperienze indipendenti da giovane adulta.
“L’essenza del Drum circle è questa, un’esperienza di connessione dove viene spontaneo ascoltare, sintonizzarsi con gli altri, cooperare e integrarsi. Tutte quelle cose così difficili nella vita quotidiana!”
Le scintille di Alma, p.135
Il mistero del castello di Frassinetto
Forte dell’appoggio di un nuovo amico, Alma trova il coraggio di mettersi alla ricerca del reale destino occorso alla madre, Chiara, esplorando prima il castello di Frassinetto e poi continuando la ricerca a Villa Bianca, dove il lettore si avvia alla scoperta della misteriosa storia delle origini di Alma Boselli e la fitta ragnatela di relazioni e misteri celati dietro a comportamenti impeccabili, si svelano liberando memorie antiche e permettendo l’inizio di una nuova vita.
Che le origini e il proprio albero genealogico influenzino la propria vita è risaputo, ma nel caso di Alma Boselli la sorpresa sarà doppia.
Questo libro mi è stato regalato/ gifted.
Alla prossima recensione,
Alessandra
Il link alla recensione sul blog Una lettrice: https://bit.ly/3gnTnsg