Le novità di Arkadia di giugno 2012 su Sardegna Quotidiano
Sardegna Quotidiano
23 giugno 2012
Il faraone bimbo, l’india dell’hi tech e lo sbirro Solinas
La casa editrice Arkadia ritorna con tre grandi novità nel panorama editoriale sardo. Due nuovi romanzi, “La sposa di Tutankhamon”. “Asia non esiste” e il racconto “Sotto i ponti di Yama”, della collana “Limes”. “La sposa di Tutankhamon” è stato scritto da Claudia Musio, giovane ingegnere di Serrenti, e si struttura attorno a una narrazione dell’antico faraone, in un momento in cui l’Egitto precipita nella guerra e gli dei manifestano il loro intervento. “Asia non esiste” è invece opera di Emanuele Cioglia, e prosegue la saga del commissario Libero Solinas, cominciata nel 2006 con “Il mozzateste”, edito da Aipsa. Un giallo ambientato in Sardegna nel quale l’audace commissario dovrà fare giustizia «a modo suo, pestando piedi come se fossero scarafaggi» come racconta la stessa quarta di copertina del libro. Un thriller coinvolgente raccontato con piglio lirico e un vago sapore onirico. Si passa invece a tutt’altro sapore con il racconto della collana “Limes” della casa editrice, un sapore più aspro, più crudo, che lascia poco spazio agli orpelli letterari. Salvatore Bandinu, ex volontario dell’Istituto Penale di Quartucciu che attualmente lavora come animatore socioculturale e psicomotricista presso un servizio educativo per minori, assieme al sacerdote Franco Barbero è l’autore di “Sotto i ponti di Yama”, un resoconto romanzato che mostra la perversa logica della globalizzazione e i suoi effetti, «riscontrati direttamente sotto i ponti di Calcutta, la moderna Kolkata, che offrono agli autori l’occasione per una riflessione fuori dai soliti schemi», spiega l’editore Riccardo Mostallino Murgia, «mostrando una Calcutta quasi indescrivibile per cultura e crudeltà, dove la povertà estrema e la miseria delle bidonville, il popolo degli intoccabili e l’ambivalente logica del turismo religioso ricordano che il miracolo economico indiano è, probabilmente, solo uno spot orchestrato a tavolino». Un libro che intende offrire uno scorcio sull’India di Gandhi e di Madre Teresa. La terra dell’hi tech e delle baraccopoli, di Bollywood e della povertà, delle grandi multinazionali e dei suicidi di massa dei contadini. «Si tratta di un cammino attraverso l’indian dream, per così dire, contrapposto a quello della più sordida, tangibile, miseria».
(Giuseppe Novella)