“Le nobili sorelle Angioy” su M Social Magazine
“Le nobili sorelle Angioy” di Adriana Valenti Sabouret | RECENSIONE
La vita corre e se non l’acchiappi ti lascia indietro. E’ imprevedibile. Devi adattare le emozioni ai cambi repentini di rotta, ai vorticosi giri di boa, alle situazioni che si creano inaspettatamente. Accade soprattutto con le perdite, quelle importanti, legate alla famiglia e all’amore. Quando succede ti senti perso, vuoto, solo. Nei momenti di sconforto e di disordine, ti serve coraggio. E’ l’unico elemento che restituisce vigore alla forza, altrimenti rischi di rimanere immobile nel dolore. Tutto, così, passa lento e senza colori. Il legame dei figli verso i genitori e viceversa resta saldo anche quando si spezza. Si impara, addirittura, ad amare in silenzio, senza rumore. E se la vita sconvolge le esistenze perché consegna un carico di preoccupazioni e di sofferenze, bisogna sapere da che parte stare. E’ necessario comprendere anche come affrontare i tormenti che ruotano attorno alle cose di famiglia. Non hai scelta se vuoi appianare i problemi che toccano i sentimenti. Spesso diventi ruvido, secco. Capita, finanche, che ti inaridisci nel trovare la parte dritta di questioni contorte, complicate. Allora, prendi la vita per quello che essa stessa ti offre ricavandone il meglio, se puoi. In Le nobili sorelle Angioy di Adriana Valenti Sabouret conosci la storia di tre nobili ragazze cagliaritane, orfane di madre, figlie di un eroe rivoluzionario in esilio a Parigi. Le sorelle sono in difficoltà perché hanno un forte dilemma: continuare ad amare il padre, contro il suo apparente abbandono, oppure imporsi di dimenticarlo sino ad ignorare le sue ultime volontà. Giuseppa, Speranza e Maria Angela Angioy sono sopraffatte da un carico emotivo troppo pesante per la loro età. Il romanzo si basa su una storia vera. La narrazione si fonda sull’amore, la perdita, il dolore, il tradimento, la forza, delle tre sorelle che sono al bivio della loro esistenza per delle scelte importanti da prendere. La scrittura è intensa.
Lucia Accoto
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