“L’anno della garuffa” su Gli Amanti dei Libri
L’anno della garuffa – Anna Di Cagno
Il 16 marzo 1978 è una data tragica per la storia della Repubblica. A Roma in Via Fani viene rapito dalle Brigate Rosse Aldo Moro e sterminata la sua scorta. Un giorno terribile che coincide con la fine di un’epoca e con l’inizio della capitolazione della prima Repubblica. Anna Di Cagno, scrittrice e giornalista, nel romanzo L’anno della garuffa riporta le lancette della storia al 16 marzo 1978. Lo stesso giorno in cui viene rapito Aldo Moro, in un paese imprecisato del Sud ( una località in mano ai contrabbandieri di sigarette e alla speculazione edilizia), si assiste al sequestro di Luca Barnaba, figlio di un noto e chiacchierato imprenditore. La protagonista è Monica Traversa, figlia di amici della famiglia Barnaba. L’adolescente si trova nel mezzo di questa vicenda torbida e cerca di capire cosa si nasconde dietro sul palcoscenico borghese del mondo in cui vive, dove gli adulti fanno di tutto con la loro ipocrisia perbenista per occultare la verità sul reale stato delle cose. Monica durante il sequestro di Luca e di Moro sono molte le cose che non capisce sulla realtà provinciale in cui vive. Incontra Maria Grazia, una giovane giornalista che crede nel suo mestiere e non vuole rinunciare a trovare la verità sui loschi traffici che si svolgono nella sua città e che sembrano legati al rapimento di Luca Barnaba. Di Cagno in L’anno della garuffa intreccia la storia tragica di uno dei periodi più bui vissuti dall’Italia repubblicana con quella di un paese di provincia dove il malaffare dilaga. Sono molte le coincidenze tra i due sequestri che si consumano tragicamente nello stesso lasso di tempo. I destini di Aldo Moro e del piccolo Luca sono legati dallo stesso filo. Anna Di Cagno, ricordandoci che la garuffa è uno di tiri più difficili del biliardo all’italiana e consiste nel riuscire a imprimere un effetto contro la biglia battente in modo da deviare il suo impatto con la sponda corta, ritorna con la memoria a quell’anno terribile e ricostruisce il clima di terrore e di violenza politica, che si respirava, ricordandoci che c’è un anglo di Paese, una sponda corta e assolata, in cui il gioco si inverte. Nel suo romanzo Anna Di Cagno ci riporta indietro nel tempo a quegli anni in cui la violenza politica sferrò un attacco micidiale al cuore dello Stato e attraverso gli occhi ingenui e innocenti di un adolescente rilegge il caso Moro e il baratro nel quale tutto precipitò e dove non sembrava più possibile alcuna ipotesi di felicità e concordia. Sono gli anni in cui «muore ignominiosamente la repubblica», come scrive Mario Luzi in Al fuoco della controversia, libro che fu pubblicato proprio nel 1978, scritto durante gli anni di piombo, in cui il poeta con un’alta indignazione civile condanna la barbarie che sta invadendo il sistema democratico e con parole nette denuncia apertamente l’ignominia e la vergogna che dilagano nelle istituzioni e tra la gente. L’anno della garuffa è il ritratto di una generazione che si è persa e di un Paese che non si è più ritrovato. Un grande romanzo politico italiano che abbiamo il dovere di leggere.
Nicola Vacca
Il link alla recensione su Gli Amanti dei Libri: https://tinyurl.com/4cw3yt4h