“La scrittrice obesa” su Anobii
La scrittrice obesa
di Marisa Salabelle
Susanna Rosso è una donna sola, scontrosa, posseduta da due passioni: quella per il mangiare e quella per la scrittura; da anni conduce un’esistenza sedentaria scrivendo improbabili romanzi e ingozzandosi di cibo spazzatura. Ha lavori precari e una vita sentimentale disastrosa. Frequenta solo due amiche che qualche volta vanno a trovarla e lei maltratta. Sarà per questo che per lungo tempo nessuno si accorgerà della sua scomparsa. Nessuno si preoccuperà di cercarla e del suo improvviso silenzio. Ma chi è veramente Susanna? Perché ha deciso di condurre un tipo di vita che la isola dal resto del mondo? Pagina dopo pagina la sua vita si snoda tra accadimenti drammatici e situazioni comiche. Vicende grottesche condotte con un piglio narrativo coinvolgente, che rivelano al lettore un’eroina del tutto particolare.
La recensione di Laura Lenti
La bulimìa di una scrittrice incompresa
Il nuovo romanzo di Marisa Salabelle è interessante per l’intreccio dei temi: la solitudine, in primis, con tutte le conseguenze deleterie per la protagonista la cui vita scivola in una spirale sempre più stretta di angoscia e rancore.
E si sa, questi sono sentimenti distruttivi, se poi la protagonista è una scrittrice frustrata che tutta la vita non è riuscita a pubblicare neppure uno dei suoi numerosi romanzi, a suo dire bellissimi, e noi ci crediamo, molto più interessanti e degni di stampa di tanti che vanno in cima alle classifiche delle vendite.
La rabbia che nasce dalla frustrazione è l’altro tema del romanzo: Susanna cerca consolazione nel cibo, sempre di più, ovviamente cibo spazzatura, recapitato a casa da vari fornitori, giacché lei non ha neppure il tempo per prepararsi qualcosa, presa com’è dalla scrittura dei suoi romanzi.
Rifiuta sgarbatamente ogni offerta di aiuto, ogni consiglio dall’unica amica che le è rimasta, si crogiola nel sudicio da cui è sommersa, sempre più grassa, obesa fino a non poter più muoversi, uscire da casa.
E col grasso aumenta la sua rabbia, il suo rancore di genio incompreso, e viceversa.
Si sfoga scrivendo recensioni velenose su blog letterari, lettere minacciose a editori che hanno respinto i suoi romanzi, ma anche a scrittori famosi a cui non risparmia stroncature, lamentandosi sempre di non essere considerata come meriterebbe.
E questo è l’altro grande tema del romanzo: la denuncia dell’assoluta casualità che sta dietro ad un successo letterario.
La disperazione e la frustrazione sono così forti da portare la scrittrice alla bulimia e poi alla morte, insomma all’autodistruzione.
Fortunatamente i suoi scritti, grazie alle sue due uniche amiche, non andranno distrutti e…
L’autrice mostra di conoscere bene i meccanismi perversi dell’editorìa, anche se ne è uscita indenne visto che questo è il quinto romanzo che pubblica, le auguriamo, ancora una volta con successo.
Un romanzo ben scritto, con una struttura originale formata da più registri narrativi, che ne rende assai piacevole e varia la lettura.
Laura Lenti
Il link alla recensione su Anobii: https://bit.ly/3vVSgnZ