“La ragazza dell’Opéra” su Le Finestre di Parigi
“LA RAGAZZA DELL’ OPÉRA” DI ADRIANA VALENTI SABOURET
Un avvincente e meraviglioso romanzo scritto da una italiana, dall’animo sensibile ed elegante, trapiantata nella romantica città di Parigi, dove vive da molti anni con la sua famiglia. Sullo sfondo la Parigi di fine Ottocento e le ballerine del Teatro dell’ Opera. Una in particolare “svela” segreti mai immaginati dietro quelle mura.
La trama
Milly Desmoulins è una giovane e bella ragazza parigina che la povertà della famiglia – e soprattutto la pressante e invadente ambizione della madre – spingono a entrare nel mondo delle ballerine dell’Opéra de Paris. Ma non è tutto rose e fiori come si potrebbe immaginare. Milly vi lavorerà come “petit rat”. Sarà sottoposta a una disciplina ferrea, patisce la fame, l’ignoranza, e soprattutto subisce l’interesse spesso di gentiluomini “viziosi” i quali la mantengono agli studi in cambio di quella innocenza, tipica delle giovani ragazze come Milly, che invece molto precocemente sfiorirà fra le loro mani. La sua vita si articola sullo sfondo di una Parigi , affascinante e tormentata nello stesso tempo. La trama è costellata da aneddoti ed episodi che travolgono Milly senza mai toglierle quella forza e vitalità che la animano. Due amori nella sua vita saranno importanti: quello per il principe italiano Valerio Cedronio e per l’inglese Lord Sutton Bunbury, molto diversi tra di loro ma che sicuramente salveranno Milly, seppur in maniera diversa, da quel terribile “pozzo senza luce” che avrebbe potuto risucchiarla per sempre.
Recensione
La “Ragazza dell’ Opera”, scritto da Adriana Valenti Sabouret ed edito da Arkadia Editore. La protagonista è Emilie Desmoulins, detta Milly, bionda con gli occhi azzurri, la quale viene definita come il “piccolo ratto” dell’ Opera di Parigi e per dirla alla francese “un petit rat”. La scelta di un nome apparentemente così insulso e disgustoso, quale potrebbe essere quello di un ratto, non è affatto casuale e racchiude in sé tutti i malesseri e le sofferenze della protagonista, ma anche di quell’epoca difficile in una Parigi non sempre goliardica. Un romanzo ambientato in un’epoca tanto affascinante quanto tormentata: la fine dell’ Ottocento. Sullo sfondo iniziale spunta quartiere di Pigalle, ai piedi di Montmartre, dove nasce la protagonista del libro. La vita non è facile per Milly e la sua famiglia, la quale vive nella povertà e con mille difficoltà. Ma la madre della ragazza, essendo Milly la più bella delle tre, vede in lei una qualche forma di riscatto da questa vita così complicata e piena di stenti. Proprio da questa voglia di “migliorarsi ed evadere dalla povertà” comincia tutto il fil rouge del romanzo che accompagna il lettore fino alla fine. Ed ecco che lo sfondo cambia e ci si sposta nella affascinante Opera di Parigi, il teatro più elegante e famoso della città con le bellissime ballerine danzanti leggiadre su due punte, spesso ritratte anche dai pittori dell’epoca, basti pensare a Degas. La bellezza di quel mondo, almeno è questo quello che appare in superficie, ma non è sempre così. La madre di Milly conduce la ragazza in questo mondo “danzante” nella speranza che possa diventare una ballerina e riscattarsi da quella vita povera e infelice a cui era destinata. Ma non è solo una questione di una ” vita migliore” ma anche di una “sistemazione”, secondo le intenzioni della madre della ragazza, affinchè Milly possa incontrare qualche uomo facoltoso che a sua volta dia “respiro” anche a tutta la famiglia. Il bellissimo e affascinante mondo della danza in questo romanzo viene visto sotto altre luci, ed è quello che affascina il lettore. Si punta l’attenzione sui tanti sacrifici e la vita dura delle piccole ballerine, viste come “piccoli ratti”, dei topolini grigi, le quali diventano “prede appetitose” dei cosiddetti “gentiluomini” che a sua volta ne diventano i protettori. Si affaccia agli occhi del lettore un tema molto importante e decisamente crudo, al di là di questa apparente aurea del mondo della danza classica nello scenario mozzafiato dell’ Opera di Parigi, ed è il tema della prostituzione. Perché alla fine, quando le giovani ragazze che varcavano la porta dei sogni dell’ Opera non erano scritturate, il loro destino era quello di finire nei bordelli a fare ben altro rispetto ai loro sogni su due punte. Il romanzo è davvero toccante in questo aspetto, portando il lettore alla scoperta di questo mondo di piccole ballerine non sempre roseo e innocente come appare. Sullo sfondo l’autrice richiama sempre l’immagine di una Parigi di fine Ottocento, in cui non sempre la vita era facile e in cui spesso e volentieri c’era sempre un forte desiderio di riscattarsi per una vita migliore, lontano dalla povertà. Attraverso questo romanzo, la bravissima autrice Adriana Valenti Sabouret racconta il mondo dell’ Opera in modo del tutto insolito e non come ce lo si aspetta, in un alternarsi tra mondo femminile – quello delle piccole danzatrici – e quello maschile – quello dei gentiluomini protettori i quali “sbavavano” guardandole danzare e godevano di piacere nell’osservare i loro corpi esuli e innocenti, ancora non sbocciati del tutto. Decisamente un forte divario tra gli spettatori dell’ Opera e quelle ballerine con un passato difficile e con tanta voglia di “migliorare”, ma a caro prezzo. Non c’è solo la protagonista, Milly, la ragazza dell’ Opera, su cui concentrarsi. Altri personaggi nel romanzo meritano una grande attenzione. La madre, la quale in un certo senso è stata egoista e ha catapultato la ragazza in un mondo molto particolare e diverso da come ce lo si aspetta. E poi le figure maschili, il padre di Milly. Il Principe Valerio, italiano, il grande amore di Milly, bello e sensibile. Lord Sanbury, inglese e complicato. Il Direttore del Teatro Roche. Sullo sfondo sempre questi “petits rats”, i piccoli ratti, le ballerine dell’Operà che per sfuggire alla miseria, rinunciavano, per volere di una matrigna o di una madre, alla loro età e alla loro spensieratezza, per entrare in un mondo cosi particolare ma che permetteva, a caro prezzo, di non morire di fame. Milly emerge sempre come un personaggio forte, nonostante le difficoltà che la vita le ha riservato. Quella stessa vita la fa “cadere” ma lei si “rialza”, sempre!
Filly di Somma
Il link alla recensione su Le Finestre di Parigi: https://tinyurl.com/3drpdjx4