“La presenza e l’assenza” su L’Unione Sarda
La Milano nera di Franz Krauspenhaar
L’assenza: quella della consorte di un ricco industriale, sparita nel nulla di punto in bianco. La presenza: quella enigmatica, inquietante, che aleggia attorno al protagonista del libro, il malmostoso detective (ed ex poliziotto) Guido Cravat, il tutto sullo sfondo di una Milano non più da bere, semmai costellata di «minigonne nere di pelle delle prostitute albanesi e dei travestiti sudamericani».
Così potrebbe esplicitarsi il titolo dell’ultima fatica letteraria (“La presenza e l’assenza”, Arkadia, 160 pagine, € 15) del milanese Franz Krauspenhaar, classe 1960, prolifico autore di romanzi e raccolte di poesie e racconti.
Nel romanzo – un noir ricco di suspense e colpi di scena -, Cravat si troverà a duellare ferocemente col tremendo Saluzzi, investigatore assunto al suo posto, senza preavviso, dall’industriale lombardo intenzionato a riportare a casa la moglie.
Perennemente ingrugnito, afflitto dai fantasmi del passato ma nel contempo dotato di una salda presenza di spirito, Guido Cravat non mollerà la presa, finendo avviluppato in un pericoloso groviglio di false piste, loschi figuri e peccati non confessati.
Il volume ha parecchi pregi: la sapiente caratterizzazione delle figure centrali e di contorno, il tratto vivace e musicale, il senso di mistero che aleggia tra le pagine invogliando a divorarle.
Protagonista essa stessa del romanzo, la Milano di Krauspenhaar ha quasi perso la memoria dei fasti degli anni Ottanta, e funge da acquario grigio e decadente in cui fluttuano ombre minate nell’intimo da dubbi e sogni senza ali.
Fabio Marcello