“La lanterna nera” su Graziana Giròvaga
La lanterna nera di Alberto Frappa Raunceroy
Alberto Frappa Raunceroy: scrittore friulano chiude la trilogia dei suoi romanzi storici con La lanterna nera. Aveva esordito nel 2012 con “Il Serenissimo Borghese”, narrazione ispirata alla caduta della Serenissima e alle vicende dell’ultimo dei Manin, Lodovico, continuando nel 2016 con “Il parruccaio di Maria Antonietta”, legato ai fasti stucchevoli di quel periodo, e all’ormai mitica figura di Salamandre, il parruccaio appunto della regina. A maggio del 2020 pubblica con Arkadia Editore “La lanterna nera” Raunceroy e chiude quella che lui stesso definisce “La Trilogia della ricerca”, e investiga sul tema della verità, dopo aver dissertato di giustizia e bellezza. La protagonista è Elke, bambina deforme nata a Ginevra a fine Cinquecento, capace di elaborare calcoli aritmetici geniali e di arrivare a una verità legata alla scienza e alla riproduzione di immagini attraverso la luce, la cosiddetta “Lanterna nera” che neppure Giovanni Keplero, matematico imperiale alla corte di Rodolfo II d’Asburgo, riuscirà a valorizzare durante l’incontro con la bambina prodigio. La vicenda si sposta nel ricco Barocco a Praga, dove Rodolfo II, l’imperatore della Wunderkammer e dei capricci culturali con il cuore bambino è atterrito dall’horror vacui. È qui che si muoverà la “piccola strega sapiente”, cioè Elke, la scienziata che sin da piccola imbratta i muri di Ginevra con un carboncino per tratteggiare la sua sequenza di formule. Lei che studia i fenomeni ottici utilizzando rifiuti, cocci di vetro e specchi. Lei che lascerà ai posteri il suo incompreso “Trattato sulle luci e sulle ombre”. In epigrafe troviamo la frase di Blaise Pascal “La natura possiede delle perfezioni per mostrare che essa è l’immagine di Dio, e dei difetti, per mostrare che ne è solo l’immagine”. Ed è con questa citazione che l’autore apre il terzo polo della triade, quello della verità, e che qui ambiziosamente si intreccia al contesto della nascita della scienza e del metodo sperimentale di Galileo Galilei. Il romanzo è semplice, di facile lettura, coinvolgente, vivido nelle descrizioni e chiaro nei concetti. Porta con sé un grande assunto, quello che nei secoli ha riguardato e posto fine alle vite delle menti più geniali che ci siano state, soprattutto quelle femminili.
Graziana Brancale
Il link alla recensione su Graziana Giròvaga: https://bit.ly/2RPJlRg