“La laguna dei sogni sbagliati” sul Corriere Fiorentino
Alessandro, che aveva al fianco tre donne
Scudeletti prova l’horror in un romanzo di formazione durante la guerra dei Balcani
La scrittura è incalzante, come il ritmo delle pagine, tesa come il racconto di formazione di Alessandro Onofri, il protagonista di Little China Girl che Massimiliamo Scudeletti riporta sulle pagine con il suo ultimo libro La laguna dei sogni sbagliati (Arkadia editore). Nel giallo ambientato nella comunità cinese di Firenze, Onofri era un ex reporter di guerra alle prese con delitti raccapriccianti, qui è un bambino che passa il confine tra infanzia e adolescenza e che di nuovo è alle prese con omicidi, in una Venezia inizio anni ‘90 con la guerra nella Jugoslavia che incombe come l’inquinamento di Porto Marghera. Un po’ giallo, un po’ horror ma senza splatter né effetti speciali — per la laguna di Onofri non c’è bisogno di aver letto Little China Girl
— il libro è un viaggio nel male, nell’occulto vero o presunto con anime e corpi in pericolo, un cammino nelle debolezze e ambizioni umane, nei dubbi e sogni del primo amore. Con tre donne al fianco del giovane Alessandro: la stravagante zia Annamaria, Maria Luisa, più grande due anni di Alessandro che perde la testa per lei, e la diabolica supplente, personaggio di cui non sapremo neppure il nome ma che è centrale. Scudeletti descrive magnificamente i turbamenti che tutti abbiamo provato alle medie o al liceo, sceglie il non detto, lo sfumato come nei film anni Sessanta, perché non gli interessa il morboso né i dettagli degli omicidi quanto il mistero, il mito, la ricerca e le possibilità, anche quelle che ci rendono demoni. Così gli orrori della guerra dei Balcani sono metafora dei mostri che agitano l’Occidente, scopriamo che l’orfano Onofri ha iniziato a praticare le arti marziali cinesi per difendersi dai bulli e che è attratto dalle ombre, troviamo sette diaboliche, libri proibiti e cupe vampe. L’amicizia, assieme al rapporto con l’amata zia, è decisiva perché nessuno si salva da solo e pagina dopo pagina il racconto ci porta non tanto in una Venezia
segreta quanto nel labirinto di pensieri e passioni di adulti e adolescenti. Un thriller di cui non si può dire molto della trama per non togliere piacere alla lettura, in cui alla fine nessuno è quello di prima. Tranne la supplente, forse il Male stesso, che come altri personaggi è in parte invenzione, in parte autobiografico, con una forza che non si dimentica e una cattiveria che interroga. La laguna dei sogni sbagliati non è un libro di genere da leggere distrattamente: è un romanzo che non può lasciare indifferenti. «La laguna dei sogni sbagliati», Arkadia editore è un po’ thriller e un po’ horror ma è soprattutto un romanzo di formazione. L’autore Massimiliano Scudeletti, fiorentino, ha scritto altri libri tra cui uno sull’ultimo rais di Favignana.
Mauro Bonciani