“La laguna dei sogni sbagliati” su MilanoNera
La laguna dei sogni sbagliati – Massimiliano Scudeletti
L’incipit di La laguna dei sogni sbagliati scaraventa il lettore nel pieno del conflitto in Ucraina, tra macerie, bombe e distruzione che Alessandro Onofri, videoreporter di guerra, intende testimoniare. Purtroppo, un improvviso colpo di mortaio colpisce la ragazza che lo accompagna. Toccherà ad Alessandro fare in modo che non scivoli in un sonno mortale e lo farà raccontandole una storia della sua infanzia a Venezia. Nella città lagunare il giovanissimo Alessandro, orfano di entrambi i genitori e diviso tra una famiglia affidataria operaia e marxista e la ricchissima ed eccentrica prozia, ritenuta troppo anziana per potersi occupare a tempo pieno di lui, affronta una straordinaria avventura di complicità e amicizia, lottando contro un avversario subdolo e tentatore. La malvagità è incarnata da una sadica e inquietante supplente di matematica, ma si presenta anche con gli occhi angelici e seducenti di Sebastian, il suo fascinoso e crudele figlioccio. Sullo sfondo, la Marghera degli anni ’90, il gigantesco complesso del petrolchimico, che inquina la terra, le acque e le anime degli abitanti. Lasciamo al lettore la scoperta dell’elaborato e malefico disegno di morte che Alessandro con i suoi amici Ivan e Maria Luisa si troverà ad affrontare, nella disperata ricerca di un contatto con i genitori morti, alla cui perdita non riesce a rassegnarsi.
Oltre a essere un crime, il romanzo di Scudeletti è certamente un Bildungsroman, un pregevole e coinvolgente romanzo di formazione. La storia di Alessandro e delle sue avventure è la storia di un bambino ferito precocemente dalla vita (come l’amico Ivan), dall’animo sensibile e dalla fertile fantasia, che insegue un sogno purtroppo destinato a fallire: recuperare le parole dei genitori, i ricordi dei suoi giorni con loro portati via dal vento dell’infanzia recisa. Le pagine in cui viene descritta questa ricerca sono di intenso e commosso lirismo: questi tre bambini che si muovono in una terra malata, con adulti o troppo anziani o troppo impegnati nella lotta per la vita e incapaci di proteggerli, sono personaggi rappresentati in modo così vivido ed efficace che restano impressi a lungo nella memoria del lettore. Allo stesso modo lo sfondo di crudeltà e sofferenza, che sia quello dell’Ucraina devastata, della Marghera inquinata, della guerra nell’ex-Yugoslavia, evidenzia ancor più la forza dell’innocenza dell’animo infantile, la luce di questi bambini in grado di dissipare ogni tenebra, anche le più oscure.
Donatella Brusati
Il link alla recensione su MilanoNera: http://bitly.ws/PEtA