“La laguna dei sogni sbagliati” su Letto, riletto, recensito!
È “La laguna dei sogni sbagliati” di Massimiliano Scudeletti (Arkadia) il ConsigLIBRO del mese febbraio 2023
Massimiliano Scudeletti
La laguna dei sogni sbagliati
Arkadia
Il nuovo romanzo di Massimiliano Scudeletti, “La laguna dei sogni sbagliati” (Arkadia, pp. 214, € 16,00), afferma la versatilità della penna dell’autore toscano, balzato alle cronache anni fa, con “L’ ultimo rais di Favignana. Aiace alla spiaggia” (Bonfirrato), il bel libro sulla tonnara di Favignana. Ma veniamo al nuovo. Alessandro Onofri, il ragazzino protagonista, rimane orfano d’ambe due i genitori, motivo che lo fa vivere in diverse dimore. Una zia si presenta per curasene con amorevolezza, questo primo passaggio è il focus dell’intero romanzo, tant’è che questi è una pasionaria esoterista che inizia al sapersi riguardare da rischi che vanno ben oltre il tangibile, il proprio nipote. La vita scorre, finché a scuola l’arrivo di una nuova insegnante, farà cogliere il terrore sino allo sfinimento. Non si pensi al peggio scolastico quanto ad abiti attillatissimi e le forme meravigliose che la nuova insegnate, rigorosamente sempre vestita di nero, mostra agli alunni: è il massimo dell’eros che potrebbe placare le pulsioni dei giovani. Ma il passar del tempo rivelerà shock continui tra messe nere, rituali satanici, eccesso di opposizione, godimento e grande devastazione della crescita normale che la pedagogia imporrebbe. Certo, il trauma di Alessandro è notevole, rimanere orfano molto giovane. Ma ciò che altrove è il colpo di scena, qui è un continuo, dunque non soltanto nel finale, shock che infatti si intravede dal principio della narrazione. Il trionfo del fascino del male, forse lo si coglie tout-court. Forse… perché, dell’insegnante e di Alessandro, dei luoghi veneti (il romanzo è ambientato in provincia di Venezia), e del brivido, l’autore toscano lo ha sicuramente instillato nel lettore. Non ci azzardiamo a paragoni, ma il pensiero che si ricorre a maestri del satanismo moderno e contemporaneo fanno intravedere che lo Scudeletti, abbia assistito alle trasformazioni sociali di certi decenni (si è negli anni ’90, quando consolidatosi il boom dell’uso della cocaina, il piacere dei giovani venne indirizzato verso nuove forme che storicamente in Italia si pensava essere affermatesi soltanto a Torino). Certo che la meraviglia della scrittura coniugata alla potenza estetica di inebrianti e succulenti scoperte che avvicinano al meraviglioso mondo dello sconosciuto, meglio inteso come occulto, consegnano al lettore quel quid dispersivo di totalizzante malessere solo nel momento in cui la lucidità dei personaggi narrati emerge. Scudeletti riporta in auge periodi e momenti che osservati oggi fanno ben capire quanto rischio vi è nell’accettazione del voler scoprire e sapere e quanto ancora ve n’è, se innanzi a ragazzi, vulnerabili già per crescita in momento di post adolescenza, vengono coinvolti da misteri figuri che affascinano come sua maestà il Male si propone di praticare. E la psichiatria? E il disagio psicosociale? Quella è un’altra storia che chi ha vissuto gli anni ’90 da sedicenne, ed è rimasto libero da tormenti, può testimoniare. La nuova prova letteraria dell’autore toscano è magistrale: per genere e per stile… e per coraggio. Se amate l’horror, il noir, la psicosociologia e i cambiamenti sociali, questo è il vostro libro!
Salvatore Massimo Fazio
Il link alla recensione su Letto, riletto, recensito: https://bit.ly/3lq7PlS