“La laguna dei sogni sbagliati” su Lankenauta
SCUDELETTI MASSIMILIANO
LA LAGUNA DEI SOGNI SBAGLIATI
Una terra malata genera mostri, questo è il messaggio di fondo del libro, e se vogliamo restare su suolo italiano, pochi luoghi possono essere considerati malati come Porto Marghera e il suo famigerato polo petrolchimico. E infatti, proprio qui è ambientata la storia: siamo negli anni ’90, il protagonista è Alessandro Onofri, 12enne che ha di recente perso i genitori è che quindi stato affidato alla zia: un’anziana signora aristocratica che vive in un palazzo a Venezia e che sembra aver avuto una vita abbastanza avventurosa anche se non ne sappiamo moltissimo. Oltre a tutto ciò, la zia è una grande appassionata di esoterismo e possiede una notevole collezione di libri sull’argomento. Alessandro di per sè è un dodicenne abbastanza normale, vive i primi amori, cerca di farsi nuovi amici, ma la perdita dei genitori lo porta a cercare risposte nell’esoterismo di cui la zia sembra così esperta ed è forse questo il “sogno sbagliato” del libro: la speranza in un modo o nell’altro di poter rivedere i suoi genitori tramite qualche pratica magica. I personaggi si muovono appunto per Marghera e i suoi dintorni: sede del famigerato polo petrolchimico che per generazioni ha sì dato lavoro a migliaia di persone, ma ad un prezzo spaventoso. Molti sono i riferimenti alle fiammate di emergenza delle ciminiere, agli incidenti, ai terribili effetti sulla salute dei lavoratori e sulle loro famiglie. La vita di Alessandro comincia a complicarsi quando a scuola arriva una nuova supplemente di matematica che terrorizza la classe in modo crudele e apparentemente privo di scopi didattici. La stessa supplemente comincia poi a cercare di carpire l’interesse di Alessandro verso quello che sembra una sorta di rito iniziatico dentro una setta oscura. Non per coincidenza, l’arrivo della supplente segnerà l’inizio di una serie di brutali violenze perpetrate nella zona. Alessandro dovrà contate sull’aiuto dei suoi amici, di un improbabile maestro di arti marziali, e soprattutto della zia, per poter uscire da questo circolo di oscurità e salvare la sua anima. L’autore, Massimiliano Scudeletti, natio di Firenze, fa un ottimo lavoro nella descrizione dei luoghi, e questo giudizio viene da uno che è nato e cresciuto a Mestre durante gli anni ’90. Particolarmente significativo è questo passaggio proprio su Mestre:” La laguna di Mestre. La città che non esiste, annichilita da una parte dall’ombra estetica di Venezia, dall’altra dal Moloch del petrolchimico.” Molto azzeccato anche il commento sui tramonti, fenomeno effettivamente osservabile:” Che il male avesse una sua bellezza Alessandro l’aveva imparato proprio stando alla finestra, perché una sola cosa bella Marghera aveva dato a Venezia: tramonti splendidi e venefici come pesci tropicali fluttuanti sulla laguna, come aurore boreali contaminate Ma sempre Salvatore, delegato sindacale che quelle cose le sapeva, gli aveva spiegato che più il cielo era bello, più accesi i rossi e i viola e gli arancioni, più carica di veleno era l’aria. La narrazione in alcuni capitoli è interrotta e ci porta avanti nel tempo, dove troviamo un Alessandro ormai cresciuto e che lavora come reporter di guerra in quella che sembra l’Ucraina al giorno d’oggi. Interessante notare infatti che il personaggio viene ripreso da un altro libro dello stesso autore, “Little China Girl” e da altri svariati racconti. Questi intermezzi sono forse più utili a creare un legame con le altre opere dello stesso autore più che a proseguire nella narrazione. In generale, un libro piacevole, dalle note oscure e a tratti anche cruento, ma dietro al quale si vede un grande lavoro di ricerca e di studio della materia. Lo consiglio a tutti gli appassionati di esoterismo e a tutti gli abitanti della zona Venezia, Mestre, Marghera.
Francesco Ricapito
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