“La laguna dei sogni sbagliati” su Cultura al Femminile
(Recensione) La laguna dei sogni sbagliati di Massimiliano Scudeletti
La laguna dei sogni sbagliati di Massimiliano Scudeletti
recensione di Gianna Ferro
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La laguna dei sogni sbagliati è un romanzo di Massimiliano Scudeletti edito da Arkadia nel 2022.
Di cosa tratta La laguna dei sogni sbagliati?
Alessandro ha vissuto sin da bambino con una eccentrica prozia. Da quando i suoi genitori erano morti in un incidente stradale, Annamaria Onofri, prima nella sua casa di Firenze e poi a Venezia, si era presa cura del nipote. Ma, ritenuta anziana per crescere un bambino dodicenne, si era dovuta allontanare da Alessandro che venne affidato prima ad una famiglia, dalla quale lui scappò, e poi ad altri due genitori affidatari con i quali sia lei che il nipote avevano trovato una reciproca serenità conviviale.
“Alessandro aveva fatto la prima media a Venezia, vicino alla casa della zia. Le elementari le aveva finite a Firenze perché la zia riteneva che ne avesse passate abbastanza per dover anche cambiare classe, quindi aveva noleggiato una piccola suite nel Palazzo Aldobrandini e non aveva permesso che il nipote tornasse a casa sua finché non si fosse sentito pronto. Alla fine dell’estate, dopo che avevano parlato in più occasioni di trasferirsi a Venezia, Alessandro aveva chiesto per la prima volta di essere riportato a casa di mamma e papà.[…] ‘Credo che il trauma per la morte dei suoi genitori abbia portato la sua mente a conservare qualcosa di infantile, di non strutturato. ‘ “
Per Salvatore Caputo, di origini siciliane, e sua moglie Eva, veneta, Alessandro, che andato a vivere con loro a Porto Marghera, era diventato il loro centro. Dalla finestra della sua camera il ragazzo ammirava i meravigliosi tramonti che calavano su Venezia. Ma, altro non erano che lingue di fuoco rilasciate da particelle di gas combusto, che creavano quella commistione di colori che andavano dall’arancione al viola, che si alzavano dall’ industria petrolchimica, nella quale lavorava anche Salvatore. Gli anni era quelli ’90.
“Già da quasi vent’anni si sapeva che il cvm (Cloruro di Vinile monomero), con cui si produce la materia plastica per eccellenza, il pvc, è cancerogeno. Quel veleno attaccava tutti, proprio tutti. Per primi gli operai all’interno degli stabilimenti, con la sua polvere bianca come borotalco. Causava un cancro che attaccava i vasi sanguigni del fegato, uno di quelli che fanno scuotere la testa ai chirurghi […] il cvm si occupava di tutto il resto, nella declinazione classica dell’inquinamento chimico: bambini, donne, animali, territorio. Il cvm non era il solo prodotto venefico della Chimica Italiana. “
La prozia Annamaria si definiva una vecchia diavolessa, appassionata di occultismo tanto da coinvolgere, inconsapevolmente, anche il nipote in questo mondo magicamente oscuro. Alessandro cominciava a porsi domande riguardo la morte dei suoi genitori.
La sua paura era che potesse dimenticarli: i loro volti, la loro storia. Chissà se si possono incontrare, dove sono finiti? Sperava che la zia e i suoi studi per l’occulto un giorno potesse venirgli in ascolto e rispondere alle domande che lui si poneva.
“Il legame di sua zia con l’aldilà l’aveva scoperto un pomeriggio rientrando a casa prima del previsto. Lei non gli era venuta incontro accogliendolo come al solito e allora lui era andato a cercarla dappertutto, fino alla stanza dei caminetti. Lì l’aveva trovata: aveva una veletta nera calata sul viso e si teneva per mano con un uomo e una donna vestiti in modo strano. Alessandro entrò e si fermò: avrebbe giurato che la zia stesse parlando con una voce profonda, da uomo, che poi era mutata con un verso stridulo, da uccello, in qualcosa che era suonato come «Scusate cari, il mio piccolo è qui». Le altre persone avevano annuito e si erano girate tutte verso di lui. “
La vita di Alessandro e dei suoi compagni di classe cambiò con l’arrivo di una supplente di matematica. Una donna strana, malvagia, che li scrutava come un rapace che punta la sua preda. Godeva veder tremare i timidi e lasciava stare i bulli, tra questi Giorgio che non ne voleva proprio sapere di dar fastidio, con i suoi atteggiamenti boriosi, ad Alessandro e Ivan, un bambino scampato alle bombe di Sarajevo.
“[…]assieme ad altri trenta bambini orfani guidati da tre donne scalze e lacere, Ivan attraversò il tunnel che portava da un garage privato al monte Igman non ancora in mano serba. Da lì via, verso l’Italia. Aveva vissuto tra granate e cecchini in una città dove a darti la morte poteva essere il tuo vicino di casa: era sopravvissuto e quella era stata la sua unica fortuna.”
La prepotenza di Giorgio spinse Alessandro a prendere lezioni di arti marziali, per pura autodifesa. Dal suo maestro imparò le mosse, ma anche quello che la filosofia orientale tenta di trasmettere e che lui comprese a piccole dosi.
Nelle giornate di Ivan e Alessandro entrò a farne parte una ragazzina, Maria Luisa, una vicina di casa dei Caputo, più grande di loro e più spregiudicata dei due. Anche lei, per una coincidenza di avvenimenti, si imbattè nella malefica supplente, non senza conseguenze.
La voglia di poter rivedere almeno un’ultima volta i suoi genitori, accresceva sempre di più, tanto che Alessandro iniziò la lettura di libri che trattavano l’esoterismo. Leggerà tantissimo per cercare di scoprire cosa e come fare per esaudire il suo desiderio, fino a quando lo scopre sua zia. Il suo più che un desiderio era un bisogno viscerale. Quando tragici eventi ti travolgono, il dolore lo porti addosso per tutta la vita.
“C’è un confine sottile tra esoterismo, arti oscure e semplice fascinazione per il mistero. Spesso quel confine lo si conosce solo quando è stato già oltrepassato. Il ritorno alla normalità è impervio e rischioso, è più probabile che si cominci ad accettare tutto.”
Chi era veramente la supplente, donna oscura, che ha un presunto figlio di nome Sebastian, che entrerà attivamente nelle vite dei ragazzi? Barbara, Piazon, ragazzi indifesi, che per loro scelta e non, saranno una “macchia indelebile ” dalla coscienza,se mai ne avesse una, di quella “diavolessa” . Come inciderà nella vita di Alessandro, di Ivan e di Maria Luisa?
“Com’era entrata nelle loro vite? Ognuno avrebbe raccontato una storia diversa, ma era possibile riassumerle tutte in poche parole. Come in certe leggende o favole nere, quella donna aveva dischiuso le loro brame misteriose, che prima erano rimaste serrate come boccioli oscuri, e le aveva fatte fiorire. Più loro avevano osato trasgredire, più l’influenza di lei era cresciuta. E quella sera, in quel preciso momento, vedevano il mondo attraverso i suoi occhi. “
Oggi Alessandro è un reporter di guerra e tutto quello che ha rivissuto, ripercorrendo la sua storia, è servito a mantenere in vita una donna ferita in un attacco durante un loro servizio giornalistico.
“Quella storia però era servita, non aveva fatto addormentare la ragazza, e ora poteva sparire, tornare nell’attrazione gravitazionale del buco nero della memoria da cui proveniva.”
Scavando nella memoria e nell’ anima, Alessandro è riuscito a sconfiggere i suoi demoni?
Perché leggere La laguna dei sogni sbagliati?
Il romanzo di Massimiliano Scudeletti merita un’attenta lettura, è sicuramente una storia di formazione, a volte tendente al noir. Ci sono molti punti che il lettore curioso può approfondire e sviluppare. Convivono, contrastanti, i sentimenti di un preadolescente tra interessi, conflitti, paure, in una realtà che passa da un abbandono, alla disperata ricerca di non far scivolare via il passato.
Due sono i mondi che ruotano intorno ai personaggi.
Quello reale della petrolchimica di Porto Marghera, che espone i propri lavoratori a rischi letali: la sua storia è legata ai danni fisici e ambientali causati dall’ industria alla laguna. Diritto al lavoro e diritto alla salute, una lunga e tragica querelle. L’altro mondo, non proprio reale, è quello dell’esoterismo: l’entrare in contatto con qualcosa che è sconosciuto all’esterno.
Il filo che unisce reale e spirtuale, vita e morte è talmente sottile che spesso si fa confusione. Questo romanzo certamente non ci dà la risposta a nostre eventuali curiosità sui temi trattati, ma sicuramente dà lo spunto e la voglia di indagare e andare oltre la storia di Alessandro Onofri. Il libro, inoltre, propone molti nomi legati allo studio dell’occulto e nomi di maestri di altre arti. La ricerca è lunga, varia e attraente.
Link di acquiusto: https://www.amazon.it/laguna-dei-sogni-sbagliati/dp/8868514117
Sinossi
Venezia, anni Novanta. Alessandro Onofri ha dodici anni e, dalla morte dei suoi genitori, vive con una vecchia zia eccentrica, amante dell’esoterismo, che lo adora. È un’esistenza quasi normale la sua, tra nuovi amici e primi amori, ma il trauma subito lo porta a confondere fantasia e realtà, a rincorrere il sogno di evocare i fantasmi dei suoi genitori. Per esaudire questo desiderio farebbe qualsiasi cosa.
La zia gli ha insegnato che una terra malata genera mostri e forse questo spiega il fiorire di sette sataniche, gli atti di violenza, i delitti rituali che travolgono la città e la provincia. Intanto, mentre l’inquinamento del polo petrolchimico di Porto Marghera e le cupe vampe della guerra nella vicina Iugoslavia segnano la fine di un secolo e di un millennio, il mondo di Alessandro è scosso ancora di più dall’arrivo di una nuova insegnante che terrorizza i suoi alunni.
È solo malvagia o nasconde qualcosa di più segreto, mentre cerca di attirarlo a sé facendo leva sui suoi desideri più oscuri? Perché cerca di indirizzarlo in un percorso iniziatico che unisce Crowley, LaVey e altri maestri dell’occulto a un pittore russo della metà del secolo scorso?
Gianna Ferro
Il link alla recensione su Cultura al Femminile: https://bit.ly/42NouBf