La favola di Duck su Repubblica.it
Repubblica.it
17 marzo 2011
Bambini speciali
Il mondo non è muto: si esprime anche quando silenzioso. Il problema non è “porre attenzione, accorgersi” soltanto, ma imparare a comunicare tra creature diverse”. Una frase di Danilo Dolci apriva nel 2009 il libro “Diversamente come te” di Andrea Cossu e Bruno Furcas. Cossu è un ragazzo di ventisei anni colpito dalla nascita da una tetraparesi spastica, che racconta il suo lungo percorso di riabilitazione e di collegamento al mondo dei “normali”.
Un vero e proprio riscatto, consistente nella possibilità di prendere in mano i fili della propria terapia e anche, diciamolo, nella fortuna di avere incontrato buone strutture di terapia e buoni terapisti-amici come Furcas.
Oggi i protagonisti di quel libro e lo stesso Andrea sono diventati i personaggi di una “favola moderna”, centrata su Duck-Andrea, e sulle intuizioni di figure come lo stregone Tetrapà (cioè la tetraparesi), la fatina Speranza, la strega Ignoranza, il folletto Sorriso o la tata Ioiò. In più, rispetto al libro, vi sono i disegni dell’artista genovese Federica Dubbini.
Un libro, “La favola di Duck” (Cagliari, Arkadia Editore, 2011, 8,50 euro), perfetto per raccontare la disabilità ai bimbi delle scuole elementari e non solo. “Un messaggio, questo, che speriamo arrivi forte e chiaro anche al Ministero dell’Istruzione”, chiosa il sito Superando.
Ecco lo stregone Tetrapà che, “terrorizzato dalla potenza della minuscola fatina Speranza”, si avvicina troppo a Duck “perdendo così la vista”. Ecco Tetrapà sposare “una donna terribile, brutta, vecchia e cattiva”, di nome Ignoranza, “invidiosa, pettegola e dispettosa”, che “spingeva le persone a diventare cattive e a isolare i bambini speciali come Duck”.
Non manca il lieto fine: conclusasi la missione della fatina Speranza e diventato Duck ormai adulto, egli può “finalmente vivere sereno con la sua famiglia” ed essere “felicemente innamorato di Silvia, “una ragazza speciale” che, standogli vicino, ha ritrovato anche lei “l’aiuto della fatina Speranza e del folletto Sorriso” e che “un giorno probabilmente incontrerà anche i folletti Tenacia e Determinazione, nel desiderio che nessuno mai più possa incontrare la strega Ignoranza”.
Di Carlo Chianura