“La collagista” su Mangialibri
LA COLLAGISTA
C’è una donna che vive a Parigi, fa la collagista. Il suo nome non è importante, la sua arte è la sua firma distintiva. Sta piovendo mentre cammina per le strade di Parigi e incontra una signora inginocchiata a terra intenta a cercare la sua fede nuziale. Si ferma ad aiutarla, nonostante la pioggia, e riesce a trovare quel cerchietto d’oro. Adesso si dirige verso il suo albergo e mentre vede il suo volto riflesso nella porta a vetri pensa che ci ha messo tutta la vita per sentirsi abbastanza e finalmente oggi è così. È contenta di aver aiutato quella signora ed è forse l’unico motivo di gioia in quei giorni grigi di pioggia. Ha deciso di vivere in un albergo, il posto precario per eccellenza. La sua camera è disordinata, ascolta musica classica e si concentra sui suoi art journal. Lei ha scoperto cosa è quella forma d’arte grazie a un’artista italiana e adesso è il suo modo di raccogliere ricordi e trasformali in artefatti. “Sono contenitori di memorie che altrimenti andrebbero perdute”, sono unici, soggettivi. Da quel momento anche lei inizia a collezionare oggetti, scontrini, pagine di diari, le conserva nei suoi art journal e ci crea delle opere d’arte, i collage… Romanzo, saggio, diario, questo libro è tutte queste cose insieme. C’è una storia, che è la storia dell’artista, della donna, dell’amante, ci sono i suoi pensieri, le sue intime confessioni; e c’è la sua arte, i suoi collage, la teoria, l’ideazione, la ricerca del materiale. Ma soprattutto ci sono i suoi vissuti, che sono la sua ispirazione più grande. La collagista è un’opera di difficile decifratura, forse proprio perché è difficile collocarla in un unico genere. Ma sono la profondità e l’intensità del racconto che rendono ogni pagina di questo libro un viaggio e una scoperta, di mondi, di persone, di realtà. Francesca Mazzucato è una scrittrice affermata non solo in Italia: i suoi romanzi e suoi racconti sono conosciuti anche negli Stati Uniti. In Italia è stata definita “la più famosa scrittrice erotic-chic” e anche ne La collagista non mancano elementi erotici, sebbene l’eros non sia il protagonista, ma venga presentato come una tensione latente nella vita dell’artista, mai sublimata, che sfocia anche nella sua arte. L’arte del collage ci viene descritta come quel tentativo di ricomporre il reale, la sua vita, gli accadimenti del mondo per darle un significato. È questo che fa l’artista: conserva scontrini, ruba volantini, prende in prestito dal mondo pezzi privi di significato ai più, ma li ricompone in un disegno, un’opera, che racchiude tutti i significati. Elevare ad arte le cose che agli occhi della maggior parte delle persone sono insulse, inutili, questa la sua missione. E nel frattempo, ricomporre i suoi vissuti, i suoi dolori per dare contorni a ciò che spesso sfugge alla nostra comprensione.
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